La Pergamena ritrovata [parte II]

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Dopo un po' mi decisi a parlare: «Dove la nasconderò adesso?» domandai ad alta voce.
Daniel voltò dolcemente il viso nella mia direzione e limpido disse: «Cerca dentro di te la risposta», mi esortò solenne, «Io non posso aiutarti in questo. Scegli il luogo con il cuore.»

Pensai a tutti i posti inviolabili che conoscevo, poi l'immagine dell'Eremo di Santa Caterina cominciò a fissarsi dinanzi ai miei occhi.

«E se la nascondessi...»,  ma non finii la frase per paura di essere sentita, così decisi di mostrarglielo col pensiero.

L'Eremo di Santa Caterina... Mi sembra il posto più adatto, che ne pensi?

Daniel sorrise. Direi che è un'ottima scelta!  Potrai sorvegliarla più attentamente e poi è un luogo poco accessibile.

Allora è deciso! Proclamai serena.
Sospirai finalmente sollevata.

«Va bene!» disse Daniel poco dopo «Stabilito questo... Che ne diresti se tornassimo a casa ora?» fece per alzarsi, ma la mia espressione lo bloccò.

«Cosa c'è?» domandò perplesso.

«Stavo pensando a come fare per tornare indietro senza incappare in altri incontri spiacevoli»

Daniel mi guardò scuotendo la testa: «Sei sempre la solita! Cosa ti ho insegnato?» disse con espressione divertita.
Mi morsi un labbro. «Scusa, hai ragione, sono una stupida!»  esclamai imbarazzata per me stessa « La renderò invisibile e starò in ascolto!» feci una smorfia divertita.

«Brava, hai capito cosa fare!» replicò stando al gioco. Gli feci una linguaccia e lui mi abbracciò intenerito. «A volte non capisco proprio cosa ti passi in questa testolina!» disse dandomi un colpetto delicato sulla testa.
Scherzammo ancora per qualche attimo, la tensione si era ormai allentata, poi qualcuno dalla sacrestia ci richiamò all'ordine.
Tornammo di colpo seri e silenziosi. Daniel si mise sul chi va là e anch'io mi misi in ascolto.

Alcuni passi percorsero pochi metri prima di rivelare chi fosse a compierli.

Un anziano sacerdote apparve sulla soglia della sacrestia. Il suo cuore sincero pulsava lento e sereno, anche i suoi occhi di un verde intenso, straordinario, erano sinceri. La valanga di capelli ricci e ben ordinati che gli sormontavano la testa, anche se canuti, lo facevano sembrare più giovane di quanto realmente fosse. La tonaca emise un morbido fruscio quando si genuflesse dinanzi all'altare, poi appena rialzatosi, si diresse verso di noi.

«Buonasera!» disse cordiale.

«Buonasera!» rispondemmo all'unisono Daniel ed io. Ci guardammo entrambi d'intesa.

«Non siete della mia parrocchia, vero?» replicò l'anziano sacerdote.

«No, padre» replicai io decisa.

«Ah, capisco. Allora siete qui per San Espedito?»

«In un certo senso...» Conoscevo bene la storia di San Espedito, me l'aveva raccontata molte volte zia Eleonora.
La sua intercessione è spesso invocata per i problemi che hanno bisogno di urgente soluzione, non a caso è diventato il santo degli studenti!

Il sacerdote si soffermò a guardare il mio medaglione, rimanendo ipnotizzato dalla luce che si agitava al suo interno. Imbarazzata, cercai di guardare altrove mentre con la mano libera lo rimettevo sotto il maglione. Daniel mi fece cenno di alzarmi, ma fu proprio in quel momento che il prete ci bloccò con la sua espressione corrucciata.
 «Santo cielo! Allora esiste veramente!»
Aveva notato la Pergamena stretta nella mia mano.

GUARDIANA DEL DESTINO - La pergamena del destinoWhere stories live. Discover now