Epilogo

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Fu così che raccontai loro, per filo e per segno, tutto quello che mi era accaduto negli ultimi mesi.

Chiesi scusa a mia madre per non averle detto tutta la verità sulla morte di sua sorella e sull'incidente al piccolo Michael.
Chiesi perdono a mio padre per averlo deluso e avergli mentito più volte, gli confessai di essere incinta e gli raccontai tutta la storia di Daniel.

Quando finii, i miei genitori non seppero che dire. Erano sconvolti e allo stesso tempo increduli.

Papà mi confidò di aver pensato più volte a Daniel come a qualcosa di troppo perfetto per essere umano, ma non si sarebbe mai aspettato di scoprire di avere come genero un angelo.
Mamma attaccò a piangere e proseguì per molte ore, finché non esaurì tutte le lacrime; per lei era stato più difficile credere a tutto quello che le avevo raccontato, perché aveva perso troppo.

Fu così che la mia vita riprese a scorrere con una quotidianità a me nuova.
Fui messa in castigo per aver disobbedito ad alcune regole di casa e mio padre mi tolse la parola per qualche giorno.
Come dargli torto, lo avevo deluso. «Troppe bugie!» Mi aveva detto come ultima frase, prima del silenzio forzato.
Mia madre, invece, nelle settimane successive, mi prenotò immediatamente una serie di controlli per appurarsi della salute della piccola. Mi rimproverò per essere stata così imprudente, così, dovetti darle ragione e accettare umilmente il suo aiuto.
Corsi a destra e sinistra con lei al mio fianco e più passavano i giorni, più la vidi riacquistare il suo sorriso e la sua vitalità. Capii che quello fu un nuovo inizio anche per lei...  almeno adesso aveva nuove cose cui dare importanza. Mio padre riprese a parlarmi quando gli mostrai la prima ecografia di sua nipote... per me quello fu segno di un vero miracolo, perché non speravo più di recuperare il mio rapporto con lui.

Quanto ai giorni del diploma passarono rapidi e indolori, scivolarono via senza quasi che me ne accorgessi e infine arrivarono le vere e proprie vacanze estive.
Per tutti, ufficialmente, Daniel era stato dato per scomparso. Qualcuno aveva mormorato che se l'era svignata a causa dei troppi debiti ereditati dalla famiglia, qualcun altro suppose il suicidio ma solo chi era strettamente legato a me conosceva la verità.

Daniel era morto per me, si era sacrificato per permettermi di vivere la mia vita e crescere nostra figlia. La nostra bambina, quella che lui mi aveva detto di aver desiderato contro ogni regola ma che poi, ho scoperto, era destino che concepissimo insieme.

Sì, Daniel non era stato mandato sulla terra col solo scopo di addestrarmi a proteggere la Pergamena. Era stato inviato da me con l'intento di dare inizio alla nuova Stirpe dei mezz'angeli e di tutto ciò ne era al corrente solo una persona: Lucas.
Fu proprio lui a sciogliere tutti i mie dubbi perché me ne parlò alcuni mesi dopo l'accaduto.
Così nei mesi a seguire, tutti i rimpianti furono spazzati via da una nuova certezza, quella che un giorno ci saremmo rivisti perché è così che funzionavano le cose, gli angeli non smettono mai realmente di esistere, essi vengono sempre e irrevocabilmente "ingaggiati" in varie missioni per aiutare questa nostra disastrata umanità.
In cuor mio, ormai, sapevo che era tornato alla sua forma spirituale e in un futuro non troppo lontano sarebbe tornato veramente da me.

Tutti gli amici,  si strinsero attorno a me, persino Andrea e Silvia che avevo fatto tanto per redimere. Con Andrea strinsi uno strano rapporto di amicizia, cordiale ma non troppo confidenziale, non volevo seminare in lui strane speranze.
Per quanto riguarda Silvia, a lei non fu concesso di ricordare granché. Katrina mi riferì, infatti, che appena la riportarono a casa le cancellarono parte dei ricordi della battaglia per proteggerla e per proteggere l'intera comunità angelica presente qui sulla terra... nessuno doveva sapere apertamente della loro esistenza tra noi!

Quando un giorno mia madre mi chiese quali progetti avessi per il futuro, le risposi che non vedevo nulla di preciso all'orizzonte, ma in realtà sapevo già cosa avrei fatto: nell'attesa del suo ritorno sarei andata in cerca delle mie origini, per iniziare la mia nuova vita.
Lo dovevo fare per me, ma soprattutto per mia figlia.


Fine.


Spazio autrice:

Eccoci alla fine della mia storia.
Spero vi sia piaciuta . So che a qualcuno/a  avrò sconvolto la vita , ma credimi se ti dico che questa storia ha un perché ben preciso.  Non è tutto frutto di immaginazione ma ci sono anche esperienze di vita personale qui dentro e ho voluto condividerle con voi... se credete negli angeli e in qualcosa nel dopo vita , forse capirete di cosa ho parlato.
Spero vogliate rimanere con me anche per le prossime storie.

Un grazie di cuore a chi è rimasto/a con me fino in fondo.❤

GUARDIANA DEL DESTINO - La pergamena del destinoWhere stories live. Discover now