Il Voto

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Rimasi in terra, a lungo.

Non poteva succedere di nuovo... il mio cuore non avrebbe retto a un'altra separazione così dolorosa e anche se Alex l'avevo mollato io, per me era stato un vero supplizio dirgli addio per sempre.

Dopo un'ora passata a singhiozzare, mi sollevai dal tappeto su cui mi ero rannicchiata.
Con la testa vuota e il cuore pesante, presi le prime cose che mi capitarono a tiro dall'armadio e iniziai a vestirmi. Di proposito lasciai il medaglione sulla scrivania. Ero talmente adirata da non volerlo più indossare... non m'importava se qualcosa o qualcuno mi avesse attaccato in quel momento, ero stanca di dover sempre sottostare a regole!

No! Urlavo dentro di me. Non mi abbatterò... non questa volta! Dovesse essere l'ultima cosa che farò, andrò fin lassù a riprendermelo! Non abbiamo fatto niente di male... Amare non è un peccato, maledizione!

Nuove lacrime solcavano le mie guance. Mentre mi fissavo allo specchio una vocina agguerrita, seppellita nell'io più profondo, iniziò a brontolare.

Ora basta, da oggi si gioca a modo tuo! Nell'ultimo mese hai pianto così tanto che con tutte le lacrime che sei stata in grado di emettere potevi irrigarci un intero campo di girasoli. Smettila subito di piangerti addosso! Parla con Loro se vuoi uscire da questa situazione... Apri gli occhi, Sarah, e inizia a prendere la vita per il verso giusto!

Presi un bel respiro e, ascoltando ciò che la mia coscienza suggeriva, iniziai a parlare.

«Ascoltatemi bene lassù!» dissi imperiosa «Sto facendo tutto quello che è umanamente possibile per rispettare le regole. Sono disposta a sacrificare la mia stessa vita per proteggere il destino dell'umanità, ma per favore non toglietemi la mia unica ragione d'essere! Facciamo un patto... Lasciatemi Daniel accanto ed io farò Voto!
Sarò una Guardiana virtuosa e ligia al mio dovere fino a quando non avrò assolto il mio compito, ma lasciate che lui possa vivere la sua vita anche senza di me se sarà necessario. Rimandatelo qui, Vi prego! Lui non merita una punizione tanto grande. E' solo colpa mia!»

Chiusi gli occhi nell'attesa di una risposta, di un segno.
Il silenzio intorno diventò surreale, poi, finalmente, dal nulla apparve qualcosa e iniziò a muoversi leggiadro per la stanza. Riaprii gli occhi e con stupore vidi una piccola farfalla colorata svolazzare indisturbata... era una di quelle che avevo visto nel mio sogno, vicino l'Albero della Vita...

Era dunque quella la conferma.
Da quel momento in poi non sarei più potuta tornare indietro.
L'amarezza s'insediò nel mio cuore.

Presi un bel respiro e uscii dalla mia stanza.
La casa era immersa nel silenzio della notte. Con passo rapido e deciso scesi in cucina e imboccata la via per il giardino, corsi subito alla pineta. Mi fermai in mezzo alla radura celata e cominciai a giocherellare con la fiamma eterna, ormai mi riusciva facile manipolarla. Iniziai a colpire tutti i tronchi che mi circondavano. La rabbia che provavo era tanta e incontrollabile, dentro di me sentivo un impetuoso susseguirsi di emozioni discordanti... se da un lato sentivo di aver fatto la cosa giusta, dall'altro mi sentivo intrappolata in una situazione che non avrei mai voluto.

La fiamma, placida, obbediva ai miei ordini, rimbalzava contro i fusti e tornava indietro. Non avevo intenzione di mandare a fuoco il bosco o di nuocere ad alcun essere vivente, ma il bisogno di sfogarmi era fortissimo.
Passai tutta la notte ad allenarmi.
Provai a nascondere oggetti molto grossi e riuscii persino a smaterializzare me stessa. Infine, presi a correre veloce tra i folti alberi fino a saltare la recinzione che divideva la nostra proprietà dai campi lì vicino. Volevo correre finché le forze non mi avessero abbandonata e condotta allo sfinimento, non volevo avere più limiti fisici... volevo diventare invincibile...

GUARDIANA DEL DESTINO - La pergamena del destinoWhere stories live. Discover now