Cuore buono, cuore cattivo

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La mattina seguente fu Daniel a svegliarmi. Mi colse di sorpresa perché pensavo che non volesse più rimettere piede nella mia stanza dopo tutto quello che vi era accaduto la settimana precedente.
Durante la notte aveva iniziato a piovere, quindi era impossibile andare a correre per i campi. Decise di farmi allenare lì, nella mia camera.

«Devi provare di nuovo a meditare» disse a un certo punto.

Lo guardai perplessa. Che cosa avrei detto ai miei se lo avessero scoperto in casa alle prime luci del mattino?

«Non temere! Me ne andrò prima che si alzino» disse in risposta alla mia faccia perplessa.

Tranquillizzata, mi accomodai sul mio letto e cominciai a concentrarmi. Chiusi gli occhi e Daniel mi guidò con la sua voce fino ad ascoltare il battito del cuore dei miei genitori.

«Ascoltali bene,» disse «imparerai a distinguerli fra molti.»

Il loro suono era distensivo. Quello di mia madre, poi, mi sembrò più familiare che mai.

«Perché mi sembra di conoscerlo già?» chiesi  un pò sorpresa, cercando di non perdere la concentrazione.

«Perché sin da quando eri piccolissima, hai iniziato a conoscerla proprio dal suo cuore» rispose senza scomporsi.

Io rimasi molto affascinata da quella teoria. A rifletterci bene anche il mio fratellino, in quel momento stava godendo di quel privilegio, così mi concentrai su di lui... ed ecco, udii il suo battito.

«Wow!» esclamai meravigliata. Il suo battito era velocissimo e vitale, mi emozionai.
Provai ad ascoltare il battito di Daniel e ne riconobbi subito il ritmo.
Lo avevo già sentito migliaia di volte stretta tra le sue braccia, lo amavo!
Senza perdere la concentrazione chiesi il perché di quell'esercizio. Daniel mi spiegò che mi avrebbe aiutata a distinguere un cuore buono da uno cattivo.

Rimasi colpita da quella spiegazione, a quei tempi non credevo che esistesse una differenza, pensavo che le persone fossero cattive solo nella testa e non nel cuore, ma purtroppo, ahimè, non è così!
A volte alcune persone sono completamente cattive. Lo sono nei gesti, nei pensieri e perseverano nella loro malignità e anche se Dio ci ha insegnato a vedere un briciolo di bontà anche nell'uomo più malvagio, non sempre è facile capire chi si ha di fronte. E così senza volerlo il mio pensiero andò ad Andrea.

Possibile che anche lui sia veramente cattivo? 

Daniel capì il significato della mia riflessione.
«Avrai modo di scoprirlo, il medaglione ti ha solo allertato come ha fatto per la tua ex amica. Saranno loro a decidere da che parte stare.»

«Legge del libero arbitrio...» sussurrai sconfortata. Cercai di non pensarci.

«A proposito...» disse serio «Oggi voglio insegnarti a chiudere la mente per proteggerla da altri attacchi.»

Spalancai gli occhi e incerta fissai Daniel.
Volevo imparare a celare i miei pensieri, ma l'idea stessa mi spaventava perché sapevo che prima o poi sarei finita con l'usare quel potere anche contro di lui.

«Okay» dissi flebile, poco entusiasta.

Daniel captò la mia titubanza, ma senza dire nulla, si sedette al mio fianco e iniziò a fissarmi. Io sospirai e fissai a mia volta il suo viso.

Prova a respingermi, forza!  Disse col pensiero.

Dapprima non capii, poi iniziai a sentire una forte pressione alle tempie, come un cerchio che stringeva intorno alla testa sempre più forte.
Daniel continuava a fissarmi, concentrato.

GUARDIANA DEL DESTINO - La pergamena del destinoWhere stories live. Discover now