Tra gli spiriti

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Il campanile antico si mostrò lentamente attraverso le acque oscure del lago.

La luce non riusciva a penetrare abbastanza in profondità, così faticai a trovare l'entrata. Dovetti lottare con tutte le mie forze per non arrendermi alla sensazione di resa che avevo sperimentato mesi addietro quando ero annegata.
L'entrata della chiesa finalmente si parò dinanzi a me.
Scesi rapida verso l'altare e passata sotto l'arco della cripta, con sollievo, mi ritrovai a respirare nella sacca d'aria come Daniel mi aveva indicato.

Il buio là dentro era pesto.
Volevo andarmene, ma qualcosa mi diceva che dovevo pazientare.
All'improvviso sotto di me qualcosa cominciò lento a risalire dalle profondità delle acque. Dapprima sembrò una semplice luce fioca, innocua e verdognola, poi mi spaventò perché capii che si trattava di uno spettro.
Si fermò dritto dinanzi a me e prese le sembianze di un'anziana donna.
I suoi occhi erano due fiammelle verdi, simili a fuochi fatui e mi fissavano con aria greve.

«Chi sei tu? Cosa ci fai qui?» domandò con voce d'oltretomba.

Trasalii a sentire quella voce. Cercai di capire come comportarmi, poi rammentata la leggenda e il fatto che Daniel volesse chiedere aiuto proprio agli spiriti del lago per sconfiggere il nemico, presi coraggio e iniziai a parlarle: «Mi chiamo Sarah.»

«Cosa ci fai qui?» ripeté con aria indagatrice.

«E' un po' difficile da spiegare, è una lunga storia in realtà», tagliai corto. Non mi piaceva per nulla il suo sguardo, né tanto meno il dover parlare con uno spirito dannato, costretto a rimanere sulla terra in eterno.

«Ho tutta l'eternità per ascoltarti, ragazza!» rispose lei beffarda.

L'idea di restare per sempre intrappolata là sotto, con lei, mi terrorizzò e così decisi di svelarle il perché della mia presenza lì.

«Mi sto nascondendo», dissi sincera.

«Lo vedo, ma perché proprio qui?»

«Oh, se è per una questione di territorio, me ne vado subito!», dissi per scusare la mia invasione.

«Non intendevo quello, sciocca ragazzina! Mi riferivo al fatto che sai dell'esistenza di questa cripta!»

«Me l'ha detto un angelo» dissi sbrigativa.

«Chi? Daniel?» domandò lei poco stupita.

«Sì... Ma tu come fai a sapere che si chiama così?»

«Perché mi ha chiesto aiuto proprio stamani.»

«Ah, capisco...»

Allora è per questo che è entrato in acqua, per chiedere aiuto agli spiriti. Pensai.

«Allora tu, devi essere quella Sarah! Vedo che è stato sincero con noi!», replicò l'anziana addolcendo i toni.

«Sincero?» chiesi perplessa, «Perché dubitavate delle sue intenzioni? Lui è un angelo, non può ingannarvi!», esclamai difensiva.

«Certo, che cosa credi? Che ci fidiamo del primo angelo o spirito che passa di qua?» replicò tornado austera.

«No, non volevo dire questo, però...»
Smisi di parlare per non creare altri malintesi.

«Noi non siamo più abituati a trattare con Dio. Dopo la punizione che c'è stata inflitta, pensavamo che ci avesse dimenticati...»

«Noi?» ripetei perplessa.

«Sì, noi! Ti sembra strano? Non conosci la leggenda di questo lago?» chiese indagatoria.

Mi stava mettendo alla prova ne ero sicura, ma non sapevo fino a dove potevo fidarmi di lei e della sua specie. Rabbrividii nuovamente perché conoscevo bene la leggenda.
«Sì, la conosco, però non credevo che fosse tutto vero» ammisi infine.
Pensare a tutte quelle anime sommerse per volere divino, mi faceva venire il magone.
La redenzione per loro stava arrivando in maniera inaspettata: dovevano aiutarci contro i demoni e avrebbero ottenuto il perdono per l'arroganza e l'ingordigia del passato.

GUARDIANA DEL DESTINO - La pergamena del destinoWhere stories live. Discover now