Daniel

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La sveglia trillava impietosa da più di dieci minuti e riuscì finalmente a penetrare nel mio sonno. Senza scompormi dal dolce torpore in cui galleggiavo, allungai una mano sul comodino, la spensi e mi raggomitolai di nuovo tra le morbide lenzuola.
Aprii gli occhi e per un po' rimasi così, immobile, a fissare la forte luce che filtrava dalle stecche della persiana.
Fuori c'era il sole eppure non me ne importava granché e a ripensarci fu molto strano perché di solito il tempo, in senso meteorologico, per me conta molto. Il mio umore, infatti, varia proprio in base a esso, è quasi come un'equazione matematica, ma quel giorno le cose si presentarono diverse, o meglio, le percepii diverse...

Sentivo qualcosa vibrare nell'aria, come una strana forza, sospesa lì, nel vuoto che mi circondava, pronta a saltarmi addosso appena avessi abbassato la guardia e la cosa a essere sincera non mi piaceva per niente.
Era strano perché era come essere immobile in una grande bolla di sapone, accerchiata da una forte energia, pronta a esplodere da un momento all'altro .

È anche vero, devo ammetterlo, che la notte precedente avevo dormito di meno rispetto al solito perché ero rimasta sveglia fino a tardi a chattare con la mia amica del cuore, ma non poteva certo essere quella la causa!
Doveva esserci qualche altra ragione che al momento mi sfuggiva. Così per prima cosa valutai i sintomi del mio malessere e il resoconto fu: peso allo stomaco e inquietudine.

No, non sto male perché ho fatto le ore piccole! Pensavo scocciata. Forse sto male per qualcosa che ho sognato! Sì, deve essere proprio così... ne sono certa!

Mi sforzavo di rammentare, ma nulla.
La bizzarra sensazione che mi attanagliava lo stomaco e il non ricordare m'irritavano molto. Era come se qualcosa di veramente importante mi stesse sfuggendo dalla mente.

Va be', prima o poi mi verrà in mente! 
Solo dopo un po', nel pieno delle mie riflessioni, mi resi conto di essere completamente sudata.

Eppure non sento caldo! 

Ormai settembre era giunto. Tutta l'estate era volata via in un battito d'ali e con essa anche la forte calura. Sospirai. Feci spallucce e, ricacciata per bene la testa sotto le lenzuola, chiusi di nuovo gli occhi nella speranza di riprendere sonno.

Mi ero ormai riaddormentata, quando un sonoro Toc! Toc! mi ridestò definitivamente.
«Sarah, è ora. Ti alzi?» sentii pronunciare dall'altra parte. La voce era quella di mia madre.
Sarei rimasta volentieri a letto quella mattina, ma se l'avessi fatto avrei dovuto darle mille spiegazioni, così alla fine dovetti cedere.

«Sì, mamma... ora mi alzo!» borbottai, ma indugiai ancora qualche secondo, supina nel letto, con lo sguardo fisso sulle grandi bugne della porta.
 La mia mente era assente, leggera e lontana, arrovellata nel vano tentativo di ricordare.

«Ok, allora io vado!» continuò la sua voce nel corridoio «Ho l'aereo tra poco più di due ore...»

Le parole sfumarono mentre la sentivo discendere al piano inferiore ma furono come una bomba nelle mie orecchie.

«Accidenti!», dissi tra me, picchiando una mano sulla fronte, «È vero! Oggi la mamma parte per New York... mi ero dimenticata!»
Fulminea scesi dal letto.
Un po' barcollante sistemai la camicia da notte che indossavo e infilai le pantofole. Svelta spalancai la porta della mia stanza e attraversai il lungo corridoio; giunta alle scale, scesi a rotta di collo e raggiunsi mia madre in cucina. La trovai tranquillamente seduta a sorseggiare il suo caffè e per un attimo rimasi incantata sulla soglia: una strana luce tutt'intorno, quasi un'aura, la faceva apparire molto più giovane e attraente del solito.
I lisci capelli dorati erano raccolti in un alto chignon, la maglietta celeste che indossava le faceva risaltare l'azzurro chiaro degli occhi e anche l'incarnato sembrava più luminoso. Il suo volto, dai lineamenti sottili e regolari e tutta la sua figura erano straordinariamente raggianti.
C'era qualcosa di nuovo in lei, ma non capivo cosa.
Un raggio di sole penetrò dai vetri avvolgendola e rendendola ancor più eterea.

GUARDIANA DEL DESTINO - La pergamena del destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora