14.Incendio

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Gli Element si trovavano di fronte alla scuola in fiamme, al fianco della polizia e dei pompieri per cercare di spegnere l'incendio.
Hydro era ormai sfinito. Aveva provato a coprire le lingue di fuoco con l'acqua, ma la scuola era troppo grande e lui non era più quello di un tempo. La vecchiaia si faceva sentire per tutti loro ed era ciò che li terrorizzava di più. Sarebbe arrivato un giorno in cui il testimone sarebbe passato ai loro figli, ma ora erano solo dei ragazzini e non potevano fare molto.

Si trovava ai piedi del marciapiede con la testa fra le mani per l'incapacità di agire. Anemo gli si avvicinò cautamente e lo aiutò a rialzarsi.

«Forza, non abbiamo tempo per disperarci. Dobbiamo spegnere le fiamme. A breve arriveranno altri camion dei pompieri, ma se non facciamo qualcosa l'incendio si propagherà fino al parco vicino» lo incoraggiò.
«Va bene. Andiamo»

*****

"Siamo in diretta dalla Hero Highschool tutt'ora in fiamme. Gli esperti fanno fatica a domarli e di turno non ci sono molti supereroi che hanno a che fare con l'acqua. Speriamo che l'intervento degli Element riesca a risolvere questa sfavorevole situazione" disse la signora del telegiornale.

Will, i suoi amici e i suoi genitori guardavano lo schermo con gli occhi sgranati. La tensione era talmente alta che si sarebbe potuta tagliare con un coltello.
La loro prestigiosa scuola era in fiamme e questa volta rischiava di non riprendersi più. Sicuramente, anche dopo aver spento le fiamme, non ci avrebbero messo poco a sistemarla. Come avrebbero fatto gli studenti a fare lezione?

«Secondo voi perché i Villain hanno appiccato il fuoco alla nostra scuola?» chiese Hamilton.
«Sicuramente per disorientarci e allontanarci da quel posto. Una specie di sabotaggio per evitare che vengano istruiti altri supereroi» suppose Ethan.
«Non è proprio così» lo smentì Lucrecia. Tutti si girarono a guardarla. «I Villain non sono mai così facili da capire. Oltre a ciò che hai detto tu, Ethan, c'è anche qualcosa che noi magari non riusciamo a capire ma che gli Element o il preside sì. C'è sempre stato qualcosa che non andava in quella scuola. Tendeva a fare finta di niente davanti all'evidenza, è poco controllata infatti non si erano accorti subito di quel "professore" che non ci faceva fare lezione, Em.ma nonostante ciò è una delle migliori scuole di tutto il mondo. Vi siete mai chiesti perché? Potrebbe essere anche una bugia architettata da qualcuno, ma a che scopo?»
Intervenne il padre di Will. «Ciò che dici ha senso, ma non penso che siano cose di cui voi ragazzini dovete interessarvi. Avete solo quattordici anni, evitate di farvi carico di cose del genere»

Troppo tardi, si erano già fatti carico della questione della loro amica che era ormai diventata un tiro alla fune con le organizzazioni dei Villain. Non potevano di certo dirlo ai loro genitori perché sicuramente avrebbero reagito male allontanandoli da quella ragazza, ma era proprio quello che non andava bene. Più le stavano accanto e più lei riusciva a camminare sopra quel filo sottile sospeso in aria verso la direzione giusta. Quindi la cosa migliore da fare era tacere e proteggere con tutte le loro forze se stessi e lei nonostante fossero solo dei ragazzini ignari delle conseguenze che un giorno sarebbero piombate su di loro come avvoltoi in cerca di una preda.

*****

«Hydro! Abbiamo bisogno di te nel retro!» urlò Pyro indicando il posto in cui poco prima era scoppiata una lavagna elettronica.

Man mano gli apparecchi elettronici scoppiavano alimentando l'incendio. Fortunatamente le persone che abitavano nei palazzi nel raggio di due chilometri erano state evacuate. La situazione si faceva pericolosa e se non stavano attenti l'edificio avrebbe potuto esplodere. Dovevano arrivare al contatore del gas in qualche modo per spegnerlo prima che questi inneschi il tutto.

Hydro utilizzò le sue ultimissime forze per spegnere quel fuoco e poi si sedette per terra a riprendere fiato.

«Servono altri camion dei pompieri! Ma dove sono?!» urlò Geo cercando di contrastare il rumore delle fiamme e delle urla dei poliziotti.
«Sono tutti fiori servizio! A quanto pare preferiscono stare in famiglia a bersi della cioccolata calda invece che aiutarci. Come li capisco» rispose Anemo prendendo un estintore.

Pyro si avvicinò all'edificio in fiamme, espirò ed inspirò con tutta la forza che aveva il fuoco. Poteva incanalarlo dentro di se, ma poi doveva uscire in qualche modo, quindi si era messo vicino ad una piccola vasca di pietra nel cortile del retro della scuola per poi sputarci dentro le fiamme senza recare alcun danno. Lì si accorse che la vecchiaia lo stava sopraffacendo. Tutti gli anni passati a dare la caccia ai nemici lo avevano indebolito e ora che si trovava "nel mezzo del cammin di nostra vita" sentiva la stanchezza scendergli addosso come un sottile ma pesante velo.
Lo stesso valeva per tutti i suoi compagni. Un giorno non molto lontano si sarebbe ritirato, ma non era quello.

«Forza!» si incoraggiò da solo risucchiando altre fiamme.

Non fece in tempo a sputarle che il contatore del gas esplose facendo spaccare tutti i vetri dell'istituto generando una forte onda d'urto che arrivò persino da Will.

Venne scaraventato con forza a cento metri di distanza nelle braccia dei suoi compagni che lo protessero dai vari detriti.
Avevano fallito, la scuola era ormai totalmente distrutta. La guardarono sprofondare nelle fondamenta e provocare una forte nuvola di polvere. Ciò spense le fiamme, ma nessuno gioì.
Si misero tutti al riparo prima che la scuola potesse crollare del tutto portandosi via tutte le cose al suo interno tra cui la sua reputazione.

*****

Il preside era immobile a guardare l'edificio crollare. Non c'era nessuno al suo interno, peccato, sarebbe stato più interessante per lui vedere gli Element provare a salvare delle vite invece che tentare di spegnere un fuoco progettato per assopirsi solo quando lo voleva il proprietario.

«Ben fatto, "preside"» gli disse un uomo dalla faccia mezza squagliata mettendogli una mano sulla spalla e appoggiandosi con l'altra ad un bastone.
«Per evitare di essere interrogato da quella squadra di incompetenti vorrei chiederle asilo nella Torre»
«Come preferisci, sarai sempre il benvenuto. D'altronde mi hai sempre servito in modo impeccabile. Nessuno si è mai accorto che eri uno dei migliori Villain inseriti nella società di supereroi»
«Così mi lusinga»
«Meriti tutte le lusinghe che ti sto facendo. Hai permesso di farmi fare un passo in avanti col mio grande piano. Volevo vederlo realizzato prima della mia morte e tu mi stai dando questa possibilità, te ne sono grato»
«Non c'è di che, maestro»

L'uomo schioccò la lingua con disapprovazione e si voltò verso il preside con sguardo totalmente freddo. «Sai una cosa? Ho cambiato idea sull'accoglierti»
«Come sarebbe a dire?»
«Certo, mi sei servito, ma io ho una doppia personalità e tu mi sembri uno che vuole prendere il mio posto»
«Maestro, non potrei mai!»
«Taci, cospiratore»
«Cosa sta dicendo?! Io le sono sempre stato fedele!»
«Ah sì? E allora chi ha riferito agli Element la mia posizione il fatidico giorno in cui venni sconfitto e ridotto in questo stato? Brucia all'inferno, traditore»

Detto ciò mise la mano sul petto del preside ed egli si afflosciò a terra morto.
Il Boss dei Villain ridacchiò soddisfatto ed entrò nella sua macchina incitando l'autista a partire prima che qualcuno si potesse accorgere del cadavere. Aveva intenzione di lasciarlo lì come avvertimento per chiunque avesse provato a trattarlo come un docile anziano in punto di morte. Odiava chi voleva provare ad eliminarlo per ottenere il potere e lo stesso valeva anche per i traditori.

«Maestro, dove vuole che la porti?» chiese l'autista fermandosi ad un semaforo.
«Ho intenzione di...» Ghignò osservando la strada fuori dal finestrino. «..."andare" in prigione a trovare un vecchio amico»

School of Heroes - da revisionareDonde viven las historias. Descúbrelo ahora