34.Vecchi amici

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Quella calda mattina d'estate, quando il sole doveva ancora spuntare dagli alti palazzi di una periferia di New York City, Hamilton era uscito dalla casa di Blinker con uno zainetto in spalla e un grosso sorriso in volto, pronto per fare un'escursione insieme all'eroe.
Secondo il suo maestro il modo migliore per sviluppare i cinque sensi e di conseguenza combattere meglio era andare in un bosco per qualche giorno senza niente a parte dei sacchi a pelo e dei vestiti.

Hamilton era poco familiare con quello stole di vita poiché era abituato a vivere nel lusso si una casa grande quanto una scuola, servito e riverito da ogni cameriere e giardiniere presente al suo interno.
Ma nonostante ciò aveva preso con un buon spirito l'idea di andare in escursione con Blinker ed era appena entrato nella sua grossa Jeep verde militare, segnata da varie ammaccature e sporca di fango.

All'eroe piaceva molto passare qualche notte nel bosco sotto le stelle e quella volta sarebbe stato felice di avere qualcuno con sé a cui trasmettere il suo amore per la natura.

Hamilton chiuse la portiera e dopo vari tentativi di accensione, la macchina partì e in meno di due ore raggiunsero la destinazione.

Ettari di foreste si stagliavano davanti a loro come un'enorme muraglia verde piena di insidie e di bellezze che l'uomo ormai aveva disimparato ad apprezzare stando sempre immerso nella tecnologia e nel lusso delle nuove case.

Si incamminarono nel bosco sentendosi cullati dal vento e dal fruscio delle foglie mentre venivano baciati dai tiepidi raggi del sole, coperti a tratti dai rami degli alberi, e finalmente trovarono un piccolo spiazzo vicino ad un fiumiciattolo pieno di pesci dove iniziarono a scavare il terreno e a prodursi la loro capanna con materiali trovati lì.
Coprirono la struttura di legno con un impasto di fango e foglie e dopo che si fu asciugato ci misero dentro i loro sacchi a pelo.

Hamilton non resistette all'impulso di controllare il terreno per togliere tutti i tipi di insetti velenosi, specialmente i ragni, ma era normale avere quel tipo di paura quando si dormiva sull'erba.
Delle formiche potevano camminargli sulle braccia mentre dormiva o peggio, potevano entrargli nelle orecchie.

Spaventati? Be' lui lo era più di tutti voi.

Blinker, nonostante non appoggiasse del tutto la paura del ragazzo, lo aiutò a cacciate via ogni sorta di ragno e di scarafaggio e rimase stupito nel vedere che Hamilton riusciva ad utilizzare il materiale, che di solito sfruttava per scivolare, per creare una patina solida sopra il terreno.

Sinceramente nemmeno il ragazzo sapeva di poter fare una cosa del genere, ma ci aveva semplicemente provato e ci era riuscito.

«Niente insetti?» chiese Blinker alzando un sopracciglio mentre si stava sistemando la sua camicia da boscaiolo.
«No! Nessuno! Che figata!» rispose Hamilton saltellando per l'emozione.
«Bene, ora sistema il tuo sacco a pelo e vieni con me. Ti insegno a pescare»
«Ma non abbiamo le canne da pesca!»
«E chi ha detto che serviranno?»

Il ragazzo gli lanciò un'occhiataccia come a dirgli: "sei pazzo?!", ma quando vide l'uomo avvicinarsi al torrente e prendere un pesce a mani nude e a buttarlo in un secchio si stupì così tanto che la sua stima verso l'eroe crebbe enormemente.

Chi lo avrebbe mai detto che un uomo potesse essere così interessante e abile, oltre ad essere un ottimo supereroe?

«Forza, provaci» lo incoraggiò con un ampio sorriso.
«Va bene»

Il giovane si avvicinò incerto, quasi impaurito da quei poveri pesci che avrebbe mangiato a pranzo, e immerse i piedi nel fiumiciattolo rabbrividendo per via dell'acqua congelata.

Non era affatto pulita e la sensazione di avere le scarpe e le calze bagnare era la peggiore possibile, ma represse ogni istinto che lo avesse portato a fuggire da quel posto e rintanarsi in una casa con l'aria condizionata.

School of Heroes - da revisionareDär berättelser lever. Upptäck nu