29.I finti dèi

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La sera stessa, Will, Gwen, Zoe e Jean si radunarono nella stanza del ragazzo per ascoltare ciò che Kyle doveva dire.
Erano stanchi per il lungo e sfiancante pomeriggio passato a tirare pugni e calci e a spingere i propri poteri al massimo della loro potenza, ma avevano comunque abbastanza forze per stare ad ascoltare l'ex Villain.

La finestra e la porta , erano state chiuse e fissate per bene servendosi di cuscini e pezzi di scotch di carta per evitare che qualcuno potesse origliare la loro conversazione.

L'unica luce presente era quella della piccola lampada del comodino di Will che era rivolta verso la parete libera per evitare che da fuori si vedessero le ombre dei cinque ragazzi e che quindi potessero destare qualche sospetto.

Tutti i presenti morivano dalla curiosità e avevano iniziato a farsi le loro teorie sbagliate su quel che avrebbe potuto dire l'ex Villain. Peccato che non furono molto gradite al diretto interessato che, per zittirli, schioccò le dita creando una scintilla e si portò un dito alle labbra guardando uno ad uno i ragazzi.

«Dovete prestare la massima attenzione, altrimenti perdete il filo degli eventi» li ammonì, sedendosi sul letto di Will. «Quello che vi sto per raccontare è preso da una delle tante lezioni a cui ho assistito nella Torre, la base in cui sono presenti tutti i Villain e coloro che lo diventeranno»

Dopo una breve pausa si schiarì la gola, bevve un sorso d'acqua e iniziò a narrare tenendo la bottiglia tra le mani.

«In antichità esisteva il Caos, una divinità primordiale che faceva essere e allo stesso tempo non essere tutto ciò che aveva intorno.
Da esso nacque Gea, e si susseguirono Urano, mostri, titani. Ogni divinità viene chiamata tale perché possiede dei poteri che ai mortali è proibito avere perché appunto devono essere deboli, facilmente manipolabili, spaventati. Ma cosa accadrebbe se un gruppo di mortali li ottenesse con l'inganno?»

Zoe alzò un sopracciglio. «Ma sei sicuro che sia una storia vera? Perché il mondo è originato da Dio»

«Questa è la versione cristiana... io sto raccontando la vera storia del nostro mondo. Molte religioni si sono avvicinate alla verità, ma quella greca, con i suoi oracoli, si era avvicinata più di tutte. Ma ora torniamo all'origine dei poteri»

Bevve un altro sorso dalla sua bottiglietta e ricominciò.

«Il mondo era governato dai dodici titani, in particolare da Crono, che abitavano su un palazzo sopra il monte più alto del mondo. Loro non interferivano con la vita degli uomini, si limitavano a controllare il tempo, la durata dei giorni, l'abbondanza dei raccolti. E quando i mortali si facevano la guerra tra loro, per sedarla, mandavano qualche disastro naturale ma non si erano mai sognati di schierarsi da una parte piuttosto che in un'altra.

Un giorno, un gruppetto di persone capitanate dal giovane Zeus, un abitante della Grecia, si presentò davanti al palazzo dei titani e loro, stupiti dal loro coraggio e dalle loro abilità che li avevano portati là sopra senza nemmeno un graffio, affidarono loro dei poteri con la promessa che avrebbero dovuto usarli solo e soltanto per proteggere i mortali.

Ma non andò affatto così.

Vennero corrotti dai loro poteri, si sostituirono ai titani e iniziarono a governare il mondo sul monte Olimpo facendosi venerare col nome di dèi»

«Quindi è così che sono nati gli dèi?» chiese Gwen ridacchiando come se avesse detto la scemenza più assurda del mondo.

«Esattamente» replicò serio. «E tu discendi proprio da questi. Tutti noi ne discendiamo. Mi spiego meglio: erano delle divinità sbagliate, finte, non avevano alcun diritto di farsi venerare in quel modo per i titani. Specialmente perché loro si schieravano all'interno delle guerre provocando la morte di migliaia di mortali innocenti. La guerra di Troia vi dice qualcosa?

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