4.Nome da supereroe

249 17 60
                                    

L'esperienza del primo giorno aveva sconvolto un po' tutti i ragazzi della 1ªH, ma nonostante ciò Lucrecia aveva stretto amicizie con molti compagni.
Tutti avevano imparato che non si poteva giudicare una persona dai suoi genitori, né tantomeno una ragazza dolce e gentile come lei che aveva dato prova di voler veramente integrarsi nella loro classe.

Erano passati quasi due mesi dall'inizio della scuola e in tutto quel tempo non avevano fatto niente di educazione ai poteri.
Tutte le altre classi avevano già iniziato a sviluppare tecniche e poteri e a ricevere valutazioni sulle loro capacità, mentre la sezione H era rimasta indietro a causa di quel professore sfaticato. Avrebbero dovuto segnalarlo al preside, ma nessuno riusciva a rinunciare alle ore buche passate a studiare, divertirsi ed esplorare la scuola stando attenti ai controllori dei corridoi.

Suonò la campanella della pausa pranzo e Will prese dal suo zaino una vaschetta blu e rossa contenente due tranci di pizza, un po' di patatine e dell'insalata.
Aveva portato tanto cibo perché voleva condividerlo con Lucrecia. Lei non lo portava mai e la cosa lo preoccupava, però non aveva mai avuto il coraggio di chiederle il vero motivo perché pensava fosse qualcosa legato all'economia della sua famiglia.
Si sedette accanto a lei su un tavolo circolare e le mise parte del suo pranzo in un piatto, ma lei rifiutò.

«Will, non serve, davvero. Non ho bisogno della tua elemosina, troverò qualcosa da mangiare. Ho sentito che chi riuscisse a rispondere correttamente ad una domanda del cuoco vincerebbe un panino»
Le mise una mano sulla spalla. «Ti prego, accettalo. Ai miei genitori non dispiace che tu prenda parte del mio pranzo, anzi, mi chiedono di farlo perché... sono preoccupati per te, e anche io lo sono»
«Will...»
«Ti prego...»

«V-va bene. Se insisti così tanto... accetterò, ma non saprei veramente come sdebitarmi. Tu mi aiuti così tanto, mentre io non faccio mai nulla per te»
«Stai scherzando, vero? Chi mi ha salvato più di una volta facendomi copiare dei compiti prima di una lezione dove li avrebbe chiesti? Chi mi ha suggerito durante la verifica di chimica la risposta giusta che mi ha fatto prendere la sufficienza? Chi mi fa venire voglia di andare a scuola solo per vedere il suo bellissimo e solare sorriso? Sei tu, Lucrecia. Quindi lascia che sia io a sdebitarmi con te, ok?»
Si sentì avvolgere dalle braccia della ragazza. «Grazie, sei il migliore»

*****

Da un altro tavolo Hamilton fece un verso disgustato. Dopo l'esperienza del primo giorno aveva chiesto di essere spostato di classe e aveva dovuto rifare un test. Quando notarono che aveva delle capacità straordinarie e utili sia per il combattimento che per la difesa lo avevano spostato nella sezione A dove aveva conosciuto i figli degli Element.
Erano gentili con lui ed elogiavano le sue capacità, sempre meglio di quel "gruppo di bifolchi" come gli piaceva definire la sezione H.

«Ehi, Hammy, ti andrebbe di uscire insieme questo pomeriggio? Intendo per fare un po' di compiti e... passeggiare» gli chiese una sua compagna.
«Certo, mi andrebbe molto»

Ignorò i suoi gridolini eccitati  e focalizzò la sua attenzione su Lucrecia. "Lo ha abbindolato, ormai è sotto il suo controllo. Chissà quale sarà la prossima mossa di quella serpe".

*****

Finito di mangiare la sezione H tornò in classe e furono tutti stupiti nel vedere sopra i loro banchi dei fogli e al posto del professor "divano" un altro insegnante. Era alto, magro, con qualche accenno di muscoli, aveva degli freddi occhi azzurri e dei capelli bianchi ma non era vecchio, anzi, sembrava sulla trentina. Lo smoking rosso gli dava un'aria regale, come se tutti quanti fossero in presenza di un principe o addirittura di un re e sin da subito, con la sua postura retta e il mento alzato, aveva stabilito che sarebbe stato uno dei professori più severi e inflessibili di tutti.

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now