56.Compleanno

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"È finita. Ce l'hai fatta" si congratulò il tredicesimo titano sorridendogli. "Credo che sia arrivato il momento di riprendermi la lancia, credo non ne avrai più bisogno"
La lancia si disintegrò davanti ai suoi occhi.
"D'ora in poi potrai goderti la tua vita senza alcun problema grave come l'apocalisse" ridacchiò. "Stammi bene, William Clark. Sono fiero di te"

Aprì a fatica gli occhi venendo accecato dalla luce del sole che penetrava dalla tendina di quella piccola stanza di un ospedale che conosceva fin troppo bene.  Ci era finito così tante volte che ne aveva perso il conto.

Sospirò rumorosamente mettendo a fuoco la scena. Sul suo letto stava seduta Amy che lo stava accarezzando amorevolmente e quando lo vide svegliarsi sobbalzò ed emise un gridolino di gioia.

«Sei sveglio!»
«A quanto pare...» Si stiracchiò stupendosi di sentire tutte le sue ossa scrocchiare. «Come stai?»
«Will, semmai tu come stai! Ad ogni modo... mi sento bene, davvero. Adesso ho finalmente qualcuno che mi ami e che mi vuole bene per quel che sono»

I pensieri del ragazzo si spostarono su Lucrecia e poi sul calendario. Era il 6 gennaio, l'epifania, ed era rimasto in coma per circa tre mesi.
Ma in tutto quel tempo non aveva potuto fare visita a Lucrecia!
Chissà cosa avrebbe pensato di lui, probabilmente lo odiava.

«Lei è al sicuro» affermò intuendo cosa stesse pensando suo fratello. «Dopo la guerra ho distrutto tutti i documenti riguardanti me, Nightmare e Bonesbreaker. Nessuno saprà più le loro identità, eccetto quelli che se le ricordano ma sono quasi del tutto morti o feriti quindi... non sarà un problema» Sospirò passando una mano tra i capelli del ragazzo. «So della vostra promessa. Me ne ha parlato. È anche mia amica, lo sai?»

Will restò ad ascoltare attentamente, sentendo il cuore battere a mille e la macchinetta seguire il suo ritmo.

«Ti ha visitato ben più di una volta di nascosto e spesso rimaneva a vegliare su di te per notti intere. Anche se la maggior parte delle volte si addormentava...» Sorrise. «Sei riuscito a salvarla»

Gli occhi del ragazzo si riempirono di lacrime di gioia. Ce l'aveva fatta davvero.
Aveva un urgente bisogno di vedere la sua amica e riabbracciarla, ma le sue condizioni non glielo permettevano.

Dopo una settimana fu rilasciato dall'ospedale e riprese gli studi al fianco di tutti i suoi amici.
Nessuno sapeva di quel che era successo con Lucrecia ed era meglio così, almeno non avrebbero potuto giudicarlo.

La perdita dei poteri la giustificò con lo sforzo dovuto alla guerra, anche se Kyle e Amy sapevano benissimo quello che aveva fatto. Nessuno conosceva Will meglio di loro.

Ritornato a casa aveva scoperto che i suoi genitori avevano adottato un orfano che era un anno più grande di lui. Si chiamava Noah, era considerato un eroe di fama mondiale per aver protetto e salvato dei bambini nella Torre insieme a Amy e agli altri e i suoi genitori, spinti da sua sorella, avevano deciso di adottarlo per fargli provare cosa significasse vivere in una famiglia gentile e accogliente.
Certo, quella dei Clark non era dei migliori, ma viverci era divertente.

Amy, cercando di realizzare il suo sogno, era entrata alla Brooklyn Superhero Academy ed era in classe con Kyle e tutti gli altri.
Aveva imparato ad amare e a dimostrare affetto, in più tutti i ragazzi della classe le volevano bene anche se spesso la invidiavano per il suo grande intelletto e le sue capacità.

School of Heroes - da revisionareDonde viven las historias. Descúbrelo ahora