45.Angel

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Mentre il nostro protagonista viveva i primi giorni di scuola nel modo in cui avete letto, i capi delle O.A.V. di tutto il mondo insieme ad alcuni degli eroi più forti si erano riuniti nella Casa Bianca per pianificare le loro prossime mosse contro i Villain.

Avevano parlato per quindici giorni senza concludere nulla. C'era chi urlava "guerra!", chi preferiva tirarsene indietro e chi proponeva addirittura di giungere a patti con i nemici.

Il signor Clark era confuso. Era sempre stato un uomo pacifico e razionale, ma dopo tutto quello che i Villain avevano fatto alla sua famiglia avrebbe voluto dichiarargli guerra.
Insomma, gli avevano distrutto la sede costringendolo a rifugiarsi nel Connecticut, avevano incendiato e attaccato la scuola di suo figlio e Nightmare aveva attentato alla vita di Will più di una volta uccidendo persino il suo tutore, Red Slayer.

Conosceva Lucrecia e aveva appena scoperto cos'era diventata. Avevano messo nei fascicoli che avevano distribuito i documenti riguardanti tutti i Villain più importanti, ma ne mancavano comunque due: DarkMind e Shadow.

Gli dispiaceva per quella povera ragazzina. L'aveva conosciuta e gli era parsa molto gentile e un'ottima compagnia per suo figlio... ma non ha faticato molto ad additarla e a ripudiarla dopo aver letto quel che aveva fatto.

Nightmare doveva essere fermata, così come suo padre e tutti gli altri e l'unico modo era raggruppare tutti i supereroi più importanti e dichiarare guerra.

«Concludiamo questa giornata con lo spoglio dei voti» disse il mediatore svizzero infilando la mano in uno scatolone pieno di fogli.

Lo spoglio durò mezz'ora. Molti avevano lasciato carta bianca e si presagiva dovessero continuare a votare anche il giorno dopo.
Quando, ad un certo punto, arrivarono una serie di bigliettini con la scritta "guerra".

Da dieci diventarono venti, cinquanta, cento. Tutti si erano stancati di aspettare e di rimanere immobili. Avrebbero fornito volentieri i loro eroi migliori all'America per abbattere la Torre con dentro tutti quei nemici pericolosi.

Il mediatore svizzero si mise una mano fra i capelli e annunciò. «Dopo quindici giorni di votazioni siamo giunti alla fine... Vince la proposta della guerra»

Si levò un enorme applauso che fece rabbrividire il padre di Will. Come potevano quelle persone essere felici di dover mandare a morire dei loro uomini?
Forse perché sapevano che la morte non li avrebbe toccati, ma sembrava non avessero un briciolo di cuore.

Anche se lui voleva dichiarare guerra aveva scelto di non scriverlo e di mettere il voto in bianco, ma il destino aveva seguito il suo volere in un modo o nell'altro.

Quindi era ufficiale: presto si sarebbe scatenata una guerra mondiale e questo significava dover mettere in pericolo persino le loro stesse famiglie.

Una guardia armata, col viso coperto da un casco, si avvicinò al signor Clark e gli mise una mano sulla spalla mentre con l'altra reggeva un coltello.

"Uccideteli" disse una voce alla sua ricetrasmettitrice e tutti gli infiltrati obbedirono.

Iniziarono a levarsi delle urla, il sangue macchiò i fogli bianchi e presto la metà di quei potenti morì.

Thomas Clark si alzò di scatto afferrando il braccio del Villain e gli tolse il coltello per poi infilzarglielo nella gola.
Era un uomo abile e pieno di intelletto, non a caso è diventato il capo dell'O.A.V. più importante d'America.

Tirò una sedia ad un infiltrato che stava per sgozzare un suo collega e accese il telefono per chiamare aiuti, ma non c'era segnale.
Erano in trappola.

Si voltò verso Angel, il miglior eroe in circolazione che aveva insistito per venire con lui e bastò un solo sguardo per fargli capire che doveva proteggere quelle persone a tutti i costi, anche se erano dei politici corrotti e assetati di potere.

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now