1.William Clark

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Potere.

Una parola così corta eppure ha un effetto disastroso sulle persone.
Ognuno l'ha sempre desiderato, ha sacrificato la sua stessa vita e tutto per una cosa che finirà appena si verrà seppelliti due metri sotto terra.

Tutti sanno cosa comporta, ma nessuno si è mai chiesto da dove venga?

Da millenni si pensa che esista una presenza superiore, una divinità che abbia dato origine a tutto col suo immenso potere.
E si ha ragione.

In antichità esisteva il Caos, una divinità primordiale che faceva essere e allo stesso tempo non essere tutto ciò che aveva intorno.
Da esso nacque Gea, e si susseguirono Urano, mostri, titani.

Ogni divinità viene chiamata tale perché possiede dei poteri che ai mortali è proibito avere perché appunto devono essere deboli, facilmente manipolabili, spaventati.

Ma cosa accadrebbe se un gruppo di mortali li ottenesse con l'inganno?

Fu questo che più o meno accadde con un giovane greco di nome Zeus e i suoi fratelli, figli e concittadini.

All'epoca, poco dopo che il fuoco era stato donato agli uomini, il mondo era governato dai dodici titani, in particolare da Crono.

Essi stavano in un enorme palazzo sopra la montagna più alta del mondo e lo osservavano da lì senza interferire troppo.

Un giorno Crono si accorse che un gruppo di mortali si era radunato di fronte al loro palazzo vincendo tutte le difese e li ricompensò donando loro dei poteri.

Ma presto se ne pentì perché questi peccarono di hybris sostituendosi a loro.
Il mondo li predicava, li osannava, faceva dei sacrifici e delle feste in loro onore.

Si erano stabiliti sul monte Olimpo da dove guardavano il loro popolo e a differenza dei titani si mescolavano spesso tra i mortali procreando con loro e causando guerre a non finire.

Stavano distruggendo tutto quello che i titani avevano custodito con cura e Crono si era stancato di rimanere a guardare.

Con i suoi fratelli e sorelle scese sulla Terra e combatté contro gli dei in una guerra conosciuta oggi come Titanomachia.
Ma perse e venne rinchiuso nel Tartaro insieme a tutti gli altri.

Il regime degli dei continuava e tutti i mortali sembravano contenti di poter contare su di loro, eccetto uno: un giovane di nome Damen.

Sua sorella era stata presa dal dio Poseidone e poiché non aveva assecondato il suo volere era stata maledetta e mangiata viva da uno squalo.

Addolorato per la perdita della sua amata Amefone, giurò vendetta contro gli dei e smise di venerarli.

Iperione, titano della vigilanza, che aveva notato il giovane, fece in modo di contattarlo durante una fredda notte di fine gennaio e di apparire nel suo sogno insieme a tutti i suoi fratelli.

"Giovane Damen" tuonò la voce di Crono mentre sbatteva la sua falce sul terreno. Tutti i titani erano alti almeno quindici metri, mentre il ragazzo era al massimo un metro e settanta. "Sappiamo quanto tu abbia sofferto a causa di quei vili che si fanno chiamare dei e vogliamo darti la possibilità di vendicarti. In cambio dovrai suggellare un patto con noi"
"Non ho nulla da perdere, ditemi di che si tratta"
"Dovrai uccidere gli dei"
"Ucciderli? Ma non ho il potere per farlo!"
"Non ancora, vorrai dire"

School of Heroes - da revisionareOù les histoires vivent. Découvrez maintenant