27.Fuggitivo a scuola

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Era una calma mattina di fine autunno. Fuori il sole splendeva regalando un po' di tepore a quella fredda giornata di dicembre e le nuvole avevano lasciato spazio ad un cielo sereno.
Purtroppo Will non si poteva godere appieno quel giorno poiché era segregato in classe a dover assistere alle lezioni, come tutti i suoi compagni.

Il pomeriggio sarebbero venuti dei supereroi famosi di classe A ad allenare i ragazzi della sua scuola: la Brooklyn Superhero Academy.

Will era il più emozionato di tutti. Aveva sempre una certa enfasi quando si parlava di supereroi famosi e voleva a tutti i costi aggiungere le loro firme alla sua collezione. Era riuscito, grazie a suo padre, ad avere le firme degli Element e di tanti altri supereroi di classe S e A.

Nell'ultimo periodo era aumentato il numero di eroi grazie a Angel, il nuovo pilastro su cui tutti facevano affidamento, che aveva ispirato migliaia di ragazzi e adulti a prestare servizio alla comunità, e lui doveva rimettersi in pari con la sua collezione.

Suonò la campanella della pausa pranzo e tutti si alzarono per andare in mensa.
Gwen andò da Will sorridendogli e lui le diede un bacio sulla guancia. Erano davvero una coppia felice e tutti i loro compagni approvavano questo pensiero, tranne gli altri figli degli Element.

Snow, il ragazzo che era diventato col tempo il più bello e il più forte della scuola, era innamorato perso di quella ragazza da anni e se l'era vista portare via da un sempliciotto.

Odiava Will e non voleva che Anthony e Gordon, gli altri figli degli Element, parlassero con lui.
Non voleva che lo incoraggiassero a stare con quella ragazza.

Aveva aspettato per settimane che ci fosse una piccola crepa in quella relazione per poter subentrare e mettere in ombra il povero Will, ma non c'era mai stata.
Quei due andavano d'amore e d'accordo e quando litigavano Gwen si scioglieva di fronte al sorriso del suo ragazzo e lo perdonava quasi subito.

Snow doveva farsi notare in qualche altro modo e l'allenamento con i supereroi esperti era l'occasione perfetta.
Lei si sarebbe gettata ai suoi piedi in men che non si dica, proprio come facevano tutte le altre ragazze della scuola.

Zoe si avvicinò a lui in mensa e gli sbatté un libro sul tavolo per attirare la sua attenzione. «Dato che tu sei troppo occupato a desiderare la ragazza di un altro, ti ho portato il tuo libro. Stavano chiudendo la classe e questo pomeriggio è l'ultimo per fare i compiti prima della scadenza»
«Ma chi te lo ha chiesto? Sono il figlio di Cryo, i professori mi adorano e non mi sgriderebbero mai se  non facessi i compiti per una volta»
Zoe alzò gli occhi al cielo e poi gli mostrò il suo migliore sorriso. «Non c'è di che, divertiti a fare il cocchino dei prof, ma ti avverto che continuare a guardare quei due come un maniaco non li porterà certo a dividersi. Bye!»

Snow era sconvolto, ma non lo aveva dato a vedere. Quella ragazza era riuscita benissimo a capire tutte le sue intenzioni senza che gliele avesse dette.
Eppure il suo potere non era quello di leggere nella mente, come aveva fatto?

Si alzò dal tavolo e la afferrò per il braccio. «Come hai fatto a indovinare correttamente le mie emozioni e le mie intenzioni? Cosa sei, una strega?»
Zoe fece un piccolo sorrisetto. «Snow, si nota molto che ti piace Gwen e che sei frustrato perché non puoi averla. Se vuoi il mio parere, tu dovresti...» Abbassò lo sguardo. «...concentrarti su altre cose o su altre persone. Ci sono tante ragazze che ti vanno dietro, perché non accontentarne una?»
«E chi mai dovrei accontentare? Te?»

Zoe sembrò ferita da quell'ultima frase. Il suo sguardo s'incupì e se ne andò senza più parlargli.
Questo lasciò Snow parecchio confuso. Non sapeva come interpretare i segni delle ragazze, non era affatto bravo come credeva di essere.
Forse era proprio per questo che non aveva mai avuto una relazione stabile o seria.

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now