49.Cinquecentomila

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I ragazzi della sezione H erano stati imprigionati in una grande cella che, come quella di Will, aveva un grosso muro di vetro infrangibile che li separava dalla libertà.

Erano tutti disperati e credevano di morire. Certo, avevano avuto a che fare con dei Villain temibili, ma quella volta era tutto totalmente diverso.

Erano circondati da spietati assassini e terrorizzati dall'idea di morire in un posto così squallido senza avere la possibilità di completare la loro adolescenza.

Pensieri leciti per delle persone che vogliono continuare a vivere. Ma Kyle, a differenza loro, non pensava ad altro che a una cosa: DarkMind.

Fremeva dalla voglia di incontrarla ma allo stesso tempo aveva paura che potesse non riconoscerlo.
Amy era pur sempre sotto il comando di Hypnos...

Vennero due guardie armate di fronte alla cella, la aprirono e presero Kyle ammanettandolo e legandogli attorno al collo un collare con un guinzaglio, proprio come un cane.

Sotto gli sguardi spaventati dei suoi compagni impotenti, fu portato in una stanza illuminata solo dalla fioca luce di una lampada al neon sfarfallante.

«Non fare il timido» disse una voce che conosceva benissimo. «Siediti, da bravo»

Vide DarkMind porgergli la sua mano inguantata e lui la accettò, incantato dalla sua presenza.
Aveva tante cose da dirle. Voleva scusarsi di come l'aveva trattata durante il litigio e per come l'aveva abbandonata senza pensarci due volte.

«Amy...» sussurrò per quel che lo stretto collare gli permetteva.

La ragazza indietreggiò rapidamente. Era chiaramente in conflitto con se stessa in quel momento.
Erano mesi ormai che combatteva contro il comando di Hypnos e lo faceva sempre faticare il triplo. Pian piano riusciva ad erodere parte del suo controllo e quando si sarebbe indebolito del tutto avrebbe potuto stare finalmente in pace e governare il suo corpo come meglio credeva.

DarkMind lo afferrò per il guinzaglio e lo spinse violentemente contro la sedia facendolo inciampare e rotolare su se stesso.

Lo vide rialzarsi a fatica e sedersi nonostante sapesse benissimo cosa sarebbe successo.

«Non fai più il gradasso, traditore?»
«Amy... mi dispiace di essermene andato all'improvviso. Ero confuso e arrabbiato ma se avessi saputo cosa ti avrebbero fatto sarei rimasto al tuo fianco fino alla fine. Perché sei la mia migliore amica...»

Amy si avvicinò a lui speranzosa. «Se ti liberassi, tu staresti dalla mia parte?»
«Se tu mi liberassi io farei di tutto per proteggerti da questi mostri. Ti porterei via di qui, ti farei vedere dei bei posti e soprattutto... farei in modo che tu non ti senta mai più sola o minacciata»

La ragazza si tolse la maschera rivelando il suo volto rigato dalle lacrime. «Kyle... vorrei tanto stare con te, lo giuro. Vorrei tanto poterti liberare, ma Hypnos esercita un forte controllo su me e sui miei poteri. Faccio persino fatica a parlarti adesso...»
«E come si può eliminare il controllo?»

Sentirono dei passi frettolosi venire dal corridoio e DarlMind si rimise subito la maschera. «Eliminando chi lo esercita»

Infine entrò Hypnos con i suoi soliti passi felpati ma frettolosi e mise le sue mani sulle spalle della ragazza alimentando il suo controllo su di lei.

«E ora... divertiti con lui»

*****

«Rapiti?! Will e i suoi compagni sono stati RAPITI?!» urlò il signor Clark al direttore della Brooklyn Superhero Academy. «Come avete potuto permettere una cosa simile?! Io mi fidavo di voi! Vi ho fornito i soldi necessari per avere uno staff di guardie, perché qua non vedo altro che inservienti sottopagati e tante inutili statuette in oro, marmo e avorio che non servono a NULLA?!»

Il padre di Will era furioso e terrorizzato. Sapere che suo figlio e i suoi amici erano stati rapiti e portati nella Torre era come vedere realizzato il suo peggior incubo.

Dopo la strigliata al direttore uscì di fretta seguito dalla sua scorta di guardie del corpo e radunò un'assemblea di emergenza per mandare subito in combattimento i supereroi più potenti sulla faccia della Terra.

Sapeva che in quel modo avrebbe solo abboccato alle loro provocazioni ma non gli interessava più nulla.
La vita di suo figlio era in serio pericolo, come quella dei suoi amici, e in più... provava un forte rancore per i Villain che avevano trasformato la sua dolce e piccola Amy in una malvagia assassina.

Dopo tanto tempo passato a subire era arrivato il momento di agire e far vedere ai nemici di che pasta era fatto Thomas Clark.

«Mi ha chiamato, capo?» chiese Angel entrando timidamente in riunione.
«Esattamente. Voglio che tu guidi la spedizione nella Torre. So che la conosci bene e che sapresti sicuramente guidare i tuoi colleghi all'interno della struttura evitando spargimenti di sangue. Sei un maestro in questo, lo so»
«Mi spiace ma... quello che pensa non è del tutto corretto. Io conosco la Torre, certo, ma è passato molto tempo dall'ultima volta che ci sono entrato. Senza contare che ora i Villain si sono quintuplicati. Una missione del genere richiede ben più di una decina di supereroi, signor Clark»

Il padre di Will si alzò immediatamente dalla sedia asciugandosi il sudore sulla fronte.

«E allora invierò un esercito. Non importa se è una mossa suicida, bisogna sopprimere tutti i Villain, dal primo all'ultimo, partendo da Shadow e arrivando a Nightmare» Poi si voltò verso il generale militare che controllava tutti gli eserciti d'America. «Voglio che tu prepari un esercito di almeno cinquecentomila uomini»
L'uomo impallidì. «C-così tanti?!»
«Se si tratta dei Villain non sono neanche abbastanza, ma mi accontenterò solo di cinquecentomila soldati addestrati» Poi si voltò verso Angel. «Raduna tutti i supereroi dell'O.A.V., tranne coloro che hanno figli, e di' loro che fra cinque giorni partiranno per la Torre. Non abbiamo tempo da perdere. I ragazzi devono essere salvati con la massima urgenza»

«Ma signore!» protestò uno. «Una mossa così avventata non andrà da nessuna parte»
«Ti sbagli. I Villain non si aspetterebbero mai un contrattacco così potente. Pensano che siamo uomini diplomatici che sarebbero disposti a fare uno scambio per salvare i ragazzi, ma ora basta. Bisogna rispondere al fuoco col fuoco, dovessi far esplodere la Torre intera con tutti quei vermi al suo interno»

Era impazzito? Organizzare un attacco così, su due piedi, non era facile da ingoiare per molti. Ma il capo era lui e dovevano obbedire.

In due giorni fu allestito l'esercito e in tre fu radunato tutto ai confini di una piana arida in mezzo al nulla. Vedere tutte quelle persone circondare un luogo così vasto era spaventoso ma stupefacente.

*****

Shadow osservava l'esercito nemico gustandosi quell'aria di guerra che vedeva ormai vinta.
Quando Nightmare avrebbe stretto un patto eterno col Caos al suo interno sarebbe diventata così potente che un solo schiocco di dita sarebbe riuscito a uccidere un quarto di quell'esercito.

Anche lui era potente, ma come competere con una divinità primordiale? Persino i titani avrebbero fallito nel fermarla.

Vide qualcosa avvicinarsi al vetro che fungeva da parete nella sua sala del trono. Sembrava un uccello da lontano, ma pian piano diventava sempre più grande e sempre più minaccioso.

Le sue gigantesche ali candide arrivarono presto a pochi metri dalla barriera che li divideva e i suoi piedi la infransero.

Angel irruppe nella sala brandendo una spada ricoperta da un sottile strato di fiamme.
Sembrava un vero angelo pronto a scacciare le tenebre e a sacrificare la sua stessa vita per il suo nobile scopo.

«Finalmente ci rincontriamo, Michael»
«Avrei preferito non vedere la tua faccia da bastardo, ma hai rapito dei ragazzini innocenti ed è mio dovere liberarli»
«Liberarli? Tu? Non hai speranze di battermi»

Ade si tolse la pelle della faccia rivelando il suo vero aspetto e Angel indietreggiò disgustato trattenendo un conato di vomito.

Dalla sua mano uscì una fiamma e subito dopo si formò un lungo bastone nero come la pece, come il suo scheletro e come la sua anima ormai inesistente.
La lama del bastone si incurvò e presto ottenne una figura ben definita.

«Scommetto che hai già sentito parlare di quest'arma» disse Ade ridacchiando. «Ti presento la falce di Crono»

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now