21.Villains

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La notizia di Angel, il nuovo eroe dalle ali più candide della neve, si era diffusa anche nella Torre portando DarkMind a pianificare un possibile attentato a quel fastidioso nemico.
Si trovava nella sua stanza a fissare la sua lavagna a muro dove scriveva tutte le sue idee. Continuava a fare avanti e indietro senza staccare gli occhi da essa in cerca di un piano per far fuori anche quel piccione travestito da uomo.

I suoi pensieri furono interrotti dal bussare della porta. Sentì tre tocchi distanti e riconobbe che dietro di essa vi era il suo maestro. Ormai aveva imparato a memoria ogni suo codice che usava per farsi riconoscere da lei.
Cercò di rimanere il più neutra possibile e aprì la porta della sua stanza vedendosi davanti il suo maestro.
La faccia squagliata da una parte lo rendeva piuttosto minaccioso e il suo sguardo freddo lo era ancora di più.
"Ti devo parlare" furono le parole che le rivolse prima di voltarsi e di aspettare che lo seguisse.

La ragazza non aveva nemmeno la sua divisa ufficiale, voleva davvero vederla solo con jeans e maglione? Evitò di farsi troppe domande e lo seguì attraverso i lunghi corridoi della Torre, una struttura nera dove vi erano solo Villain.

Arrivarono in un enorme stanza piena di guardie in divisa che imbracciavano dei fucili. Tutti loro si fecero da parte e si inchinarono al cospetto dei due. La ragazza fece un lieve ghigno e poi aspettò che il suo maestro iniziasse a parlare.

«Hai dimostrato di essere una fedele combattente» disse sorridendole. «Hai sconfitto gli Element, missione che io non sono mai riuscito a portare a termine e hai riportato una quantità minima di danni. Sono ancora più sicuro che tu sia la persona adatta a continuare il mio regno quando non ci sarò più, ma non è per questo che ti ho fatta venire qui» Le accarezzò il volto. «Tu sei destinata a grandi cose, ma hai solo quattordici anni, non devi correre. Ecco perché ti ordino di smetterla di macchinare attacchi contro il nuovo eroe. Ho i miei piani, tranquilla»

La ragazza sospirò consolata. Aveva davvero voglia di far fuori quel fastidioso nemico. Peccato, avrebbe dovuto rinunciarci per il momento.

«Se posso permettermi, maestro, perché non dovrei eliminarlo subito?»
«Perché è una pedina fondamentale del mio grande piano. Ti basta solo sapere che voglio che la gente abbia fiducia in lui come ce l'aveva negli Element e poi voglio che venga ucciso quando abbia raggiunto il picco della fede da parte dei cittadini. Dobbiamo spezzare l'animo delle persone in modo tale che esso non possa mai più riprendersi. E sarà lì che entrerai tu in gioco: erediterai il mio regno e lo porterai avanti come meglio credi, ma ricorda di rispettare il mio piano»
«A quanto è stimato il raggiungimento di questo picco?»
«Fra due o tre anni»
«Se lei ha detto che quando raggiungerà il picco dovrò subentrare io... Maestro, le restano solo...»
«Affermativo, ma non voglio che ti preoccupi. D'altronde anche io sono una semplice pedina che lascerà un segno in questo mondo. È inevitabile la fine»
«Maestro, perché non vuole vivere abbastanza da vedere la fine dell'era degli eroi?»
«Io l'ho già vista la fine. Ora voglio solo aspettare la tua di era e godermi questi ultimi anni insieme alla mia allieva prediletta»
Le mise una mano sulla spalla e le sorrise gentilmente. «Ora vai a riposarti. In camera troverai un dono per la tua fedeltà e per il lavoro svolto. Ci vediamo a cena, DarkMind»

La ragazza fece un lieve inchino rimanendo impassibile, indietreggiò evitando di dare le spalle al suo capo e se ne andò dopo aver varcato la porta della stanza.
Il suo capo stava morendo e tra due o tre anni avrebbe ereditato il suo regno. La notizia era sia felice che triste. Come avrebbe fatto senza il suo adorato maestro, la persona che l'aveva cresciuta e fatta allenare dai migliori Villain della Torre?
Avrebbe dovuto diventare molto più forte. Incrementare del 10% gli allenamenti quotidiani sarebbe stato abbastanza, o forse no.

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now