41.Amy

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"Si chiamava Amelia Samantha Clark e la sua vita da eroina era stata spezzata alla sola età di cinque anni, ma il destino aveva deciso per lei qualcosa di più oscuro"

Will lasciò passare Kyle e chiuse frettolosamente la porta dello sgabuzzino dando un ultima occhiata al corridoio vuoto per assicurarsi che nessuno li avesse visti o seguiti.

Al momento si trovavano tutti nelle loro stanze o nelle sale comuni presenti in ognuno dei quattro piani della scuola e per i due sarebbe stato più facile scambiare quattro chiacchiere senza essere spiati o disturbati.

Kyle gli fece cenno di sedersi a terra e subito dopo gli raccontò quel che aveva sognato prima di risvegliarsi dal coma causato da Nightmare.

«Ho sognato DarkMind» disse attirando la completa attenzione dell'amico.
«E che ti ha detto?»
«Da come lo hai chiesto sembra che per te non sia una cosa nuova»
«Infatti la incontravo anch'io nei sogni. Probabilmente perché siamo i discendenti del tredicesimo titano e abbiamo un legame, ma si sono interrotti qualche tempo fa... Quindi che ti ha detto?»
«Al momento è nella Torre, sotto il controllo del nuovo Boss dei Villain che l'ha ipnotizzata servendosi di un suo sottoposto. Il suo vero io è stato intrappolato dentro la sua mente e fuori è stato portato in superficie il suo potere. Sai quanto può essere distruttivo se viene caricato con emozioni come l'odio o la rabbia... lo hai visto tu stesso»

Ci fu un breve momento di silenzio dove Will dovette impiegare tutti i suoi sforzi per trattenere le lacrime. Si coprì la faccia totalmente rossa con una mano, ma non servì a nulla perché le lacrime caddero sulla sua camicia inumidendogliela.

«Non essere triste... Tu almeno sei riuscito a contenerti, lei non ha potuto e ora è la seconda arma più potente nelle mani dei Villains»
«E qual è la prima?»

Kyle non rispose. Aveva intuito che quella ragazza aveva un forte legame con Will da come ne parlavano Gwen, Ethan e Hamilton. Ma aveva comunque distrutto la città in cui il suo amico stava facendo lo stage e ucciso il suo tutore tramite un sottoposto.
Rivelargli la sua identità sarebbe stato un colpo così pesante per lui che lo avrebbe portato di nuovo su quel tetto quindi era meglio tacere sul suo vero nome, proprio come avevano pensato tutti.

«Kyle, chi è?»
«È... Nightmare»

Al solo sentir pronunciare quel nome un brivido percorse tutto il corpo di Will facendolo schizzare in piedi e provare un forte desiderio di vendetta.
Se ne avesse avuto la possibilità l'avrebbe presa così tanto a calci che le avrebbe fatto venire dei lividi più neri della sua mostruosa anima. Non gli interessava che fosse una ragazza, né tantomeno che potesse avere qualcuno a lei caro (ammesso che i mostri possano provare sentimenti), l'avrebbe uccisa e avrebbe vendicato finalmente Red Slayer.

Ma la ragione subentrò alla rabbia e si chiese quanto potesse essere forte dato che nella classifica era addirittura più avanti di DarkMind.
Il fatto è che non si contavano i poteri, bensì il proprio istinto omicida che controllava ogni movimento dei Villain e li rendeva più o meno potenti a seconda di quanto era forte quel sentimento d'odio verso il genere umano e Nightmare ne aveva molto, troppo per i gusti di ogni persona sana di mente.

Avendo perso i ricordi su Will, gli unici che riuscivano a calmarla, era diventata cento volte più potente e insensibile, superando anche i livelli de Boss dei Villain che l'aveva resa il suo braccio destro.

Mentre l'altra Villain era completamente controllata da Hypnos e le era difficile provare dei sentimenti.
L'odio era emerso, sì, ma essendo diventata un guscio vuoto si era disperso e aveva solo alimentato il suo potere.
In più opponeva costantemente una notevole resistenza interna al controllo anche dell'io interiore e ciò la rendeva più vulnerabile di quanto non fosse.

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