Spalancarono il portone del dormitorio e si stupirono nel vedere che tutti i bambini si erano radunati in un angolino con le loro coperte e avevano fatto una sorta di fortino con i cuscini per proteggersi dai demoni.
I più piccoli venivano consolati da quelli che avevano all'incirca dieci anni o giù di lì e i ragazzi che andavano per la maggiore età si erano armati nel caso attaccassero.
«Fermi! Identificatevi» ordinò un diciassettenne dai capelli corvini puntando un fucile senza alcun proiettile contro di loro. Era il più grande tra tutti.
«Noah, pensavo mi riconoscessi» disse Amy sorridendogli gentilmente.Il ragazzo spostò lo sguardo prima su di lei e poi su Kyle e andò ad abbracciarli lasciando cadere il fucile.
Era un loro amico d'infanzia. Anche lui aveva avuto un passato simile al loro.
Essendo un anno più grande li aveva sempre coperti in qualsiasi situazione, ma non aveva fatto carriera tra i Villain come invece era successo a quei due.
Forse era stato meglio così, Noah era più un tenerone che un assassino e soprattutto se la sapeva cavare bene con i bambini.Appena vide il suo volto perfetto Jean arrossì e indietreggiò nascondendosi dietro Mike.
Il timido intuì cosa le frullasse in testa, anche se sinceramente era lei che poteva leggere il pensiero, e le sorrise amichevolmente alzando gli occhi al cielo.«Ma cosa ci fate qui? E chi sono loro? Kyle, tu non eri ricercato?» chiese Noah alzando un sopracciglio e osservando i ragazzi con i suoi occhi cerulei.
Fu Kyle a rispondere mettendo un braccio attorno alle spalle della sua fidanzata. «È una lunga storia, Noah, ma se siamo qui è perché dobbiamo salvarvi e portarvi tutti al sicuro. Basta soffrire per mano dei Villain, siamo noi a dover scegliere il nostro destino... E di sicuro non è stare qui che aiuterà a trovare la nostra strada. Lo so per esperienza»
Un bambino che avrà avuto più o meno cinque anni si avvicinò a Amy e la toccò con il suo peluche a forma di tricheco. «Mi porterai dalla mia mamma?»
Amy si accovacciò vicino a lui per guardarlo meglio negli occhi e lo accarezzò dolcemente. «Sì, vi riporteremo tutti a casa. Ma dovrete seguirci. La strada è lunga e piena di insidie. Servono provviste e torce, anche perché non potremo sfruttare il povero Mike all'infinito»
Il ragazzino arrossì sentendosi nominare e si nascose dietro Jean lasciandola visibile a Noah.
«Se c'è qualcuno che vuole restare qui non lo biasimo, non è facile abbandonare quello che si è abituati ad essere, ma sappiate che potreste pentirvene un giorno...» Prese in braccio il bambino col suo tricheco. «Su, andiamo»
Nessuno rimase nella stanza. Era ovvio che stare in un posto del genere non era stato affatto piacevole.
Dopo aver sgraffignato del cibo dalla mensa per poi infilarlo in una decina di zaini, il grande gruppo prese tutte le torce che riuscì a trovare e andò nel labirinto fidandosi di Amy che aveva capito come imbrogliare il meccanismo di rimescolamento del labirinto.
Sentivano i muri tremare e vedevano il tetto sgretolarsi di tanto in tanto. Erano proprio sotto il campo di battaglia.
Continuarono ad avanzare tenendo in braccio i più piccoli e rassicurando quelli che si fermavano bloccati dalla paura.
Avevano tutti il terrore di rimanere lì per sempre, ma Amy non lo avrebbe mai permesso.Svoltarono un ultimo angolo e si ritrovarono di fronte ad un'uscita. La ragazza mise a terra il bambino col suo peluche e si avvicinò alla luce.
Salì i gradini e vide con suo immenso stupore che c'era dell'erba.Presa dalla gioia scese e invitò tutti gli altri ad uscire.
«Venite! Presto! Ce l'abbiamo fatta!»
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School of Heroes - da revisionare
Science Fiction⚠️ Storia da revisionare ⚠️ Immaginate di vivere in un mondo dove esistono i superpoteri e di essere trascinati dentro a un vortice di problemi e pericoli senza fine. Questa è più o meno la storia di William, un quattordicenne che nel 2050 decide di...