31.Il risveglio del tredicesimo titano

146 9 150
                                    

DarkMind aprì lentamente gli occhi e subito venne travolta da un intenso dolore alla testa e a tutto il corpo.
Ci mise un po' a mettere a fuoco la scena e ad accorgersi che era stata legata ad un lettino con dei lacci di ferro che avrebbero saputo indebolirla e tenerla ferma.

L'unica sorgente luminosa che si poteva vedere era quella di una lampada sopra di lei che creava un cono di luce attorno a lei come se fosse diventata l'attrazione principale di un circo di psicopatici.

Presto i ricordi le inondarono la mente e si rese conto di ciò che le era successo durante i giorni dopo la morte del suo capo.

Era stata legata lì dal nuovo Boss dei Villain e lasciata in quel posto a patire la fame e ad indebolirsi.
Ricordava che Nightmare aveva provato a fare irruzione nella stanza per salvarla.
Riusciva ancora a sentire i suoi "non ti lascerò qui a soffrire" e le sue urla di dolore mentre veniva portata in un'altra stanza per essere punita di quello che aveva fatto.

Il suo mondo si era capovolto dopo la morte del suo maestro. Se prima era lei ad essere temuta ora era proprio DarkMind ad essere terrorizzata da tutto e tutti.

Tremava nonappena sentiva dei passi e pregava chiunque pur di lasciarla libera come avrebbe fatto una normale quindicenne indifesa in una situazione del genere.

Sentì dei passi riecheggiare nella stanza e subito iniziò ad agitarsi cercando inutilmente di scappare.

«Ecco qua la ragazza prodigio» disse Shadow, il nuovo Boss dei Villain. «Non hai una bella cera... Sarà perché non mangi da giorni. Non vorresti riprendere la tua vita normale?»
«Io... io non mi unirò mai a te...»
«Come immaginavo»

Schioccò le dita e un paio di uomini entrarono portando con loro un carrellino pieno di bisturi, pinzette e siringhe.
La ragazza sbarrò gli occhi e iniziò a tremare e ad implorare pietà.

«Mio nonno credeva che tu fossi speciale» affermò Shadow girandole intorno. «Ho sentito parlare del tredicesimo titano e si vocifera che tu sia una sua discendente. I titani hanno dei poteri immensi, più forti di quelli degli dèi, più forti dei nostri... Quindi mi chiedevo: cosa succederebbe se la discendente del tredicesimo titano imparasse a controllare tutti i suoi poteri? O meglio... Cosa succederebbe se i poteri controllassero la discendente?»

«C-Cosa vuoi dire?»
«Voglio darti una spinta e poi ti lascerò andare, un po' come ho fatto alla tua amica»
«C-Come?!»
«Ti renderò potente, ma ad una condizione: dovrai servirmi di tua spontanea volontà, altrimenti sarò costretto a controllarti e non credo che sia molto piacevole»

«O con le buone o con le cattive, eh?» provò ad essere ironica nascondendo il tremolio della sua voce.
«Esattamente. Ci stai?»
«No. Ti ho detto che non mi unirò a te! Hai ucciso il mio maestro!»
«Stava già morendo!»
«Ma tu lo hai fatto perché volevi il suo impero! Sei andato contro il suo volere e quindi sei un traditore!»

Dopo quell'accusa l'uomo rimase zitto e la fissò con uno sguardo freddo e pieno di disprezzo. Sembrava che sapesse provare solo quel sentimento.

Passò alle azioni e provò a mettere in atto il suo piano. Voleva risvegliare il lato oscuro del tredicesimo titano e per farlo aveva bisogno di far soffrire quella ragazzina fino a che non sarebbero usciti da soli e poi, per contenerli, avrebbe affiancato a DarkMind un ipnotizzatore abbastanza potente da offuscarle la memoria e farle credere di dover essere completamente devota al nuovo Boss dei Villain.

C'erano poche probabilità di riuscita e lo sapeva, ma procedette lo stesso e fece vivere l'inferno in terra alla povera quindicenne.
Non vi dirò i dettagli di ciò che le fecero perché non ho intenzione di sprecare parole a raccontare gli atti estremamente osceni che le fecero quel giorno.

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now