19.Dolorosa battaglia

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Il Boss dei Villain era lì, sopra quel cumulo di macerie che un tempo era una fabbrica. Gli Element erano di fronte a lui con me ferite ancora doloranti che facevano da cattivo presagio, ma non potevano fermarsi proprio ora, si sarebbero spinti al massimo delle loro forze come in passato e avrebbero salvato il mondo.

«Che onore vedervi qui davanti a me» disse l'uomo picchiettando le dita sul suo bastone.
«Come pensi di affrontarci, vecchietto?» chiese Pyro con tono di sfida. «Mandando una ragazzina in grado di mutare forma come l'ultima volta?»
«Intendi dire una dei miei allievi prediletti? Ho sentito dire che l'avete catturata, ottimo lavoro, ma non mi importa poi così tanto di lei»
«Cosa intendi?»
«Lei era solo una sostituta momentanea, ma vorrei evitare di parlare troppo, preferisco l'azione»
«E come pensi di fare a combatterci? Sei solo un testardo nonnino malvagio, non penso nemmeno che tu riesca a correre o a schivare dei colpi»
«Speravo che tu me lo chiedessi...» il cattivo si voltò. «DarkMind, Electros, sistemateli per bene. È la vostra occasione per rendermi fiero»

Da dietro di lui apparvero due ragazzi vestiti di nero con delle maschere alquanto minacciose. Li osservavano dall'alto in basso con una freddezza tale da far gelare il sangue nelle vene a tutti gli eroi.

Hydro scandalizzato replicò. «Come puoi far combattere dei ragazzini?!»
«Loro non sono ragazzini comuni, loro sono vere e proprie armi da guerra e lo vedrete proprio ora. Bene, in bocca al lupo. Ho un tè caldo che mi aspetta»
«Tu! Bastar-»

DarkMind mosse una mano verso di lui bloccandogli le vie respiratorie. Hydro boccheggiò cadendo in ginocchio. Il suo volto iniziò a passare dal rosso al viola. Pyro, senza pensarci due volte, corse verso la ragazzina. Provò a colpirla ma era troppo agile per un uomo stanco e dolorante come lui. Venne spinto giù dal cumulo di macerie e rotolò fino ai piedi dei suoi compagni impietriti dalla paura.
DarkMind aveva smesso di bloccare il respiro dell'eroe col potere dell'acqua e ora se ne stava al fianco del suo compagno.

Gli Element non si diedero per vinti: scattarono tutti ad una velocità impressionante verso i ragazzini e li bloccarono con delle manette fatte a posta per contenere i poteri, poi Pyro e Geo andarono contro al Boss che stava sorseggiando il suo tè in disparte.
Era vulnerabile, quale momento migliore di questo per attaccarlo? Ci provarono e ci misero tutte le loro forze. Pyro urlò il suo solito: "fire cannon!", Geo il suo "stone fist!" e si avvicinarono al loro nemico ad una velocità talmente elevata che non si riuscivano nemmeno a vedere con le telecamere con cui i giornalisti sugli elicotteri li stavano riprendendo. 

Accadde una cosa inaspettata: il capo rivolse loro il suo sguardo penetrante e tutto si ricoprì di nero. I colpi che sarebbero dovuti andare dritti sul Boss dei Villain erano finiti su un muro di una palazzina che crollò subito dopo.

L'uomo dalla faccia mezza squagliata si mise a ridere di gusto. «Vi siete rammolliti a tal punto da non riuscire nemmeno a colpirmi? Ottimo» Si girò verso i suoi due pupilli e con uno schiocco di dita li liberò dalle manette. «Ora tocca a voi».
DarkMind ed Electros andarono contro alla squadra di supereroi senza farselo ripetere due volte. Il maestro contava su di loro e non potevano deluderlo.

Geo provò ad intrappolare i due in una cupola di terra, ma erano troppo veloci. Lo raggiunsero e insieme lo colpirono con tutta la loro forza e lo mandarono a sbattere contro il muro di un negozio a un centinaio di metri più avanti. Concentrarono poi la loro attenzione verso gli Element rimasti.
DarkMind puntò la sua mano verso Anemo e irrigidì le dita bloccando ogni suo movimento, Electros sfruttò l'elettricità nell'aria per concentrarla attorno alla sua mano e scattò verso l'eroe pronto a distruggerlo, ma venne fermato da un muro impenetrabile di acqua e fuoco.
Improvvisamente il muro di mescolò e il campo di battaglia venne ricoperto da una fitta nube di vapore.

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