23.Coma

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Erano passate settimane dall'attacco alla scuola da parte di Lucrecia e i suoi scagnozzi, ma Will non si era ancora risvegliato.
Erano riusciti a portarlo via dall'edificio prima che perdesse troppo sangue.
Gli avevano sparato un colpo dritto al petto, ma, fortunatamente per lui, non era riuscito a beccare il cuore.

L'operazione di estrazione del proiettile era andata a buon fine, ma gli sarebbe rimasta una piccola cicatrice sul petto ammesso che in futuro non se la sarebbe voluta rimarginare da solo con i suoi poteri.

I suoi genitori, addolorati, avevano fatto causa alla scuola e quella fu l'ultima goccia per la Hero Highschool. A corto di insegnanti -perché erano stati uccisi- e senza più la fiducia dei genitori degli alunni, la scuola dovette chiudere definitivamente i battenti.

Le classi furono prese per intero e spostate in un altro istituto di una scuola per eroi, la Brooklyn Superhero Academy, l'accademia più sicura di tutta New York.
Per proteggere i ragazzi dai futuri attacchi della loro ex compagna li avrebbero fatti alloggiare per nove mesi nei dormitori e in estate sarebbero potuti tornare a casa. Era un luogo sicuro e non solo a parole come la Hero Highschool. Vi erano più guardie lì che ad Alcatraz e perciò i genitori di Will avevano acconsentito a farlo andare lì una volta che si fosse risvegliato da quello che ormai si poteva diagnosticare come "coma".

*****

"Will..." lo chiamò una voce. "Will!"
Si guardò intorno alla ricerca della persona che gli stava parlando. Non vedeva nessuno. C'era solo una scuola vuota. Una ragazza apparve dietro di lui: Lucrecia. Trasalì e indietreggiò cadendo a terra.

"Will? Perché hai paura?"
"T-tu mi hai..."
"Su, smettila di fare lo sciocco e vieni con me. Le lezioni stanno iniziando, vuoi arrivare in ritardo a quella del professor Fùar? Sai che si arrabbia molto con i ritardatari..."

Gli porse una mano. Era indeciso se accettarla o meno. Lei era pericolosa perché... strano, non se lo ricordava più. Per quale motivo avrebbe dovuto aver paura della sua migliore amica? Non riusciva a comprenderlo.
Le prese la mano e si rialzò andando sorridente in classe.

Venne accolto da tutti i suoi compagni che gli fecero i complimenti per il grande coraggio dimostrato giorni prima ad una certa battaglia contro i Villain. Il capo della battaglia era stata la ragazza mutaforma del festival natalizio e lui, grazie alle sue fantastiche abilità da spadaccino, era riuscito a metterla a tappeto e a salvare tutti guadagnandosi il titolo di "eroe" che aveva sempre voluto. Era finito sui giornali per il suo gesto audace ed era stato ringraziato dagli Element in persona.
Tutti i suoi più grandi sogni si erano avverati, ma perché aveva la strana sensazione che non fosse così? Guardò Lucrecia negli occhi e le sorrise amichevolmente.

"Ehi, domani ci sarà un ballo in tuo onore e io... volevo sapere se ti andasse di venire con me" disse arrossendo.
"U-un ballo in mio o-onore? Wow. Certo che mi piacerebbe venire con te!"
"Davvero?!"
"Sì!"
"Che bello! E io che temevo che avresti rifiutato"
"Non potrei mai, tu sei... la mia migliore amica"
"Sì, giusto... A proposito di questo..."

La scena cambiò e si ritrovarono in mezzo ad un immenso parco mano nella mano con la sua amica. Ormai era stato inglobato nel sogno e non gli dava alcun fastidio il cambio di scenario improvviso.

"Will... io ti vedo più di un semplice amico"
Il ragazzo si sentì esplodere di gioia. Era ora di fare anche lui un passo avanti. "Lucrecia..."
"Sì?"
"Io ti a..."

Non riusciva a finire quella parola. Ogni volta che provava a pronunciarla gli veniva un groppo in gola e delle lacrime continuavano a scendergli lungo le guance, ma sembrava che nessuno se ne fosse accorto.

School of Heroes - da revisionareWhere stories live. Discover now