Capitolo 18 = La Umbridge

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Due settimane dopo, mi accorsi di aver ignorato Draco per tutto quel tempo.

Non mi piaceva affatto, ma dovevo farlo. Ultimamente girava voce che fosse fidanzato con Pansy, quindi avevo un motivo in più per dimenticarmi di lui.

Tuttavia, avevo un altro problema.

Il nome comincia forse con -Umbr e finisce con -idge? mi chiese il mio subconscio.

Sì, esattamente. risposi io, amaramente.

Quella donna è un arpia, un misto tra cattiveria e ira...

E sfortunatamente quel giorno avevo lezione con lei.

Appena entrai in aula, lei mi guardò malissimo, ma io la ignorai. Mi sedetti al solito posto, a fianco di Hermione.

Circa tre minuti dopo, la lezione cominciò.

-Bene. Prendete il libro. Studiate l'unità due-, disse.

-Non dovremmo mettere in pratica la prima?-, chiese Harry.

-No, signor Potter. Di pericoli non ce ne sono, in giro-, mormorò la donna.

-Ah certo! E Voldemort dove lo mette? Nei "pericoli poco pericolosi"?-.

La Umbridge lo fissò sbattendo gli occhi velocemente.

-Voldemort non è vivo, è solamente una sua impressione-.

-Non è affatto vero! Io l'ho visto!-, replicò Harry.

Tutti tacemmo: il mio amico alludeva al fatto che l'anno prima era morto Cedric Diggory.

-Cedric è morto per mano sua-, disse calmo Harry.

-No, signor Potter, per mano sua-, e lo indicò.

Mi alzai arrabbiata.
-Non può dire una cosa del genere! Secondo lei, Harry sarebbe capace di uccidere qualcuno?-.

La Umbridge mi fissò senza sorridere e disse:-Montgomery, giusto? Ecco, bene. Lei non ha nessun diritto di rispondere o parlare, quindi le chiedo di tacere e di iniziare il lavoro da me assegnato-.

-Già fatto-, risposi chiudendo il libro.

-Bene, allora la interrogo-, dichiarò lei.

Dean mi guardò sorpreso, ma io lo ignorai, avvicinandomi tranquillamente verso di lei.

-Di cosa parla l'unità?-, chiese.

-Disarmare un mago-, dissi.

-Bene. Qual è l'incantesimo?-.

-Bisogna pronunciare la parola Expelliarmus-.

La Umbridge mi fece altre dieci domande, poi mi mandò a posto, mettendomi un voto positivo.

-Montgomery!-, mi chiamò, appena l'ora terminò.

Mi avvicinai e attesi che lei mi dicesse qualcosa.

-Mi piacerebbe che lei non usasse quel tono con me-, cinguettò.

-Le chiedo scusa, ma odio quando le persone dicono cose non vere. Mi dispiace, mi impegnerò a realizzare questo suo desiderio-.

-Grazie. Ora può andare, arrivederci-.

Uscii dall'aula e mi addentrai nel giardino con Harry, Ron ed Hermione.

Ci stendemmo sul prato e cominciammo a parlare male della professoressa.

-Non impareremo nulla con lei-, disse Hermione.

-Lo so bene, ma come possiamo esercitarci senza farci scoprire?-, domandò Ron.

Hermione si alzò a sedere.

-HARRY!-, gridò. -Potresti dirigere un gruppo di persone..insomma, mettere in pratica ciò che spiega la Humbridge!-.

-Idea intelligente, ma rischiosa-, commentò Harry.

-Ci sarebbe tanta gente che vorrebbe provare a mettere in pratica le lezioni di quel rospo-, dissi io. -Quindi io fossi in te accetterei-.

-Ma come facciamo?-, domandò Ron.

-Io posso parlare con Luna, quindi coi Corvonero... mentre Ginny può parlare con i Tassorosso, visto che il suo ragazzo è in quella Casa-, replicò Hermione.

-Va bene. Allora ci troviamo sabato pomeriggio qua, così decideremo cosa fare-, disse Harry.

-Accetti?-, chiedemmo in coro.
Lui annuì sorridendo, poi ci abbracciammo.

Io non so chi sono. || La ragazza senza un padre. [#Wattys2017]Where stories live. Discover now