Capitolo 40: Sectumsempra.

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HARRY POTTER.

Era sera, anzi probabilmente notte fonda ed Harry stava leggendo il suo libro. Era il libro scolastico di pozioni, un libro che era stato usato da qualcun altro, prima di lui, chiamato Il Principe Mezzosangue.

Sfogliava le pagine, cercando di guardare bene ogni incantesimo, ogni formula magica che gli potesse servire per sconfiggere Lord Voldemort.
Improvvisamente, notò una strana formula. Sectumsempra, all'apparenza una parola curiosa, che nascondeva alcuni segreti.

-Harry spegni quella luce! Sono le due del mattino!-, gridò Dean Thomas.
Harry mormorò un "okay" poi spense la luce.

———

MARY MONTGOMERY.

La mattina successiva, io ed Hermione scendemmo le scale, pronte per la colazione e una lezione di Babbanologia, una materia che giudicavo interessante.

Arrivammo nella sala per la colazione, quando ad un tratto vedemmo un cartellone appeso al muro.

IO TI AMO, MARY!

Quelle erano le parole trascritte; nessuna firma, nessun nome.

Harry si avvicinò e mi guardò negli occhi.
-Chi è stato?-, chiesi io.

-Malfoy-, risposero in coro Harry, Ron ed Hermione.

Lui stava ridendo coi suoi amici, ma non sembrava affatto coinvolto.

Tuttavia, quando Pansy lo indicò con il dito e lui non osò replicare.

Cominciò a ridere, indicando...Dean Thomas, ah ormai l'ex fidanzato di Ginny Weasley.

-Chi l'ha attaccato?-, domandò Hermione, appena Harry e Ron si avvicinarono.

-Malfoy, ovviamente!-, risposero in coro.

Spalancai gli occhi e voltai lo sguardo verso il biondo. No, non era vero...era una bugia, lui non aveva appeso quel cartellone.

Le urla, le risate e le dita puntate addosso, mi costrinsero a scappare via, lontano da tutto quel disordine.

Corsi in giardino, scappando via, inciampando talvolta, ma mi rialzavo sempre, per paura di incontrare altre persone pronte a ridermi dietro.

Ad un tratto scivolai e rotolai a terra, sbucciandomi un ginocchio. Fra le lacrime, ferma il sangue con un incantesimo, poi mi stesi sull'erba gelida, per riprendermi.

Un'eternità più tardi, mi alzai e decisi di tornare dentro. Camminavo lentamente per i corridoi deserti, cercando di evitare la sala grande, dove si stava prqnzando. Salii le scale, quando ad un tratto incontrai la professoressa McGranitt.

-Non pranza?-, le chiesi io.

-Oh, già fatto, signorina Montgomery. Lei, piuttosto, ha mangiato qualcosa?-.
Non risposi e mi guardai attorno nervosamente.

-Okay, capisco. La prego, venga nel mio ufficio-, mormorò fedelmente.

Sorrisi, poi la seguii. Camminammo per qualche secondo, poi entrammo in una stanza molto luminosa, con diversi quadri appesi al muro.

-Si sieda, la prego-, mi disse ed io rispettai l'ordine.

-Oggi non è venuta a lezione. E il professor Piton mi ha detto che non si è presentata nemmeno a Difesa Contro le Arti Oscure-.

-Sono rammaricata per quanto successo. Le assicuro che non accadrà più niente del genere-, risposi io.

La McGranitt sorrise dolcemente, poi sospirò e si tolse gli occhiali.

Io non so chi sono. || La ragazza senza un padre. [#Wattys2017]Where stories live. Discover now