Capitolo 66: Il significato della fotografia di Silente.

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I miei piedi toccarono il suolo. Vidi High Strett di Hogsmeade, dolorosamente familiare: vetrine buie, il profilo delle montagne nere oltre il villaggio, la curva in là in fondo che portava a Hogwarts e la luce alle finestre dei Tre Manici di Scopa. 

Si sentì un urlo. Pensai che fosse stato Harry, con una delle sue improvvise visione, ma in realtà la causa eravamo tutti e quattro: qualcuno aveva capito che eravamo lì, per questo partì una sirena che mi lacerò i timpani.

Fortunatamente, sotto il Mantello era praticamente impossibili essere visti, o almeno per loro. Io stavo praticando un potente incantesimo insegnatomi a Beaux Batons, ovvero la capacità di diventare invisibili. Era una situazione che durava solamente qualche minuto, per questo cominciammo a correre, dato che le mie mani stavano lentamente ricomparendo.

-Ci sono Mangiamorte ovunque!-, esclamò Hermione.

-Lo so. Evidentemente ci stavano aspettando quindi per ora ci è impossibile andar via. Dobbiamo nasconderci e trovare un luogo dove passare la notte-.

Guardai male Harry. -Ti pare normale pensare a dormire mentre hai venti Mangiamorte alle calcagna? Dio Harry, mi farai impazzire!-.

Tacemmo, ma improvvisamente sentii freddo, provai una situazione del tutto nuova, ero triste e malinconica di colpo... poi capii: di fronte a me c'erano una decina di Dissennatori!

Merda, imprecai mentalmente, poi agitai la bacchetta e sussurrai:-Expecto Patronum!-.

Fortunatamente nessun Mangiamorte vide l'enorme serpente argentato strisciare verso le creature, così avanzammo lentamente.

Il mio corpo stava lentamente ricomparendo e se non avessimo trovato una sistemazione provvisoria dove i Mangiamorte non ci avessero visto, saremmo morti.

D'un tratto vidi un uomo. Era molto simile ad una persona che avevo già visto, ma dentro di me sentivo che era buono.

Afferrai Harry per una mano e lo tirai dentro alla casa dell'uomo in questione. Arrivammo in un salotto buio, con mobili di legno, una scrivania piena di fogli e un quadro di una ragazza molto bella e giovane.

-La ringrazio...-, mormorai io, avvicinandomi lentamente all'uomo di spalle.

Prima, fuori dall'abitazione, non avevo avuto la possibilità di guardarlo bene in faccia, nei minimi dettagli, ma ora sì: aveva la barba bianca, abbastanza lunga, due occhi enormi e azzurri e un sorriso amichevole nascosto dalla "pelliccia". Si sedette su una poltrona e guardò attentamente tutti noi.

-Lei è Aberforth!-, esclamò Harry, spalancando gli occhi.

L'uomo non negò ma nemmeno assicurò che fosse lui. Continuò a fissarci con curiosità, mentre io tiravo fuori da una tasca dei pantaloni una fotografia ormai ingiallita, rovinata e quasi del tutto strappata. La posai a mezz'aria e subito l'uomo si voltò a guardarmi.

-Sì, lei è Aberforth Silente, il fratello di Albus Silente-, confermai io per lui.

Aberforth sorrise e si alzò lentamente stringendomi la mano. -Tu dovresti essere Mary Montgomery. Silente raccontava di voi ad Ariana quando tornava qua-.

Hermione storse un sopracciglio. -Ma... Ariana è...-.

-Morta, lo so. Ma vedete lei è sempre qua-.

Mi voltai a guardare il quadro: effettivamente nel dipinto c'era una ragazza in piedi che salutò timidamente agitando una mano.

Le rivolsi un sorriso, poi girai la fotografia che mi aveva dato Silente e gliela mostrai. Lei spalancò gli occhi e successivamente allargò il suo sorriso, come a ricordare il fratello.

Improvvisamente ebbi un'illuminazione.

-Harry! Secondo te perché Silente mi ha lasciato la foto di famiglia? Credevo che fosse per ricordarmi che anche se io non ne ho mai avuta una vera, ovvero come lui, si poteva vivere per tanto tempo... ma ora che sono qui non credo che sia questo il motivo-.

Aberforth mi guardò con curiosità, poi chiese:-Che rapporto avevi con mio fratello?-.

Non risposi subito, lo osservai per qualche istante, chiedendomi che cosa avesse fatto il mio insegnante al fratello per essere odiato così tanto.

-Ero una delle migliori alunne, che ascoltava la sua parola come se fosse stato un proverbio. Suo fratello era un uomo colto, che non si permetteva mai di giocare con i sentimenti degli altri, anzi, cercava sempre di rendere speciali tutti i momenti che trascorreva coi suoi alunni-.

-Credo che questa non sia esattamente la descrizione perfetta di mio fratello, ma è una cosa soggettiva giudicare le persone, per questo non oserò replicare. Comunque sia, Albus mi diceva quanto fossi intelligente e sveglia-.

Lo guardai spalancando gli occhi, poi abbassai la testa e pensai. -Silente voleva mandarci qua, perché qua c'è qualcosa che ci serve-.

Aberforth guardò Ariana. Lei, dopo aver sorriso, se ne andò, lasciando il quadro. Rimasi a fissarla, mentre scompariva.

Stette via quasi tre minuti e quando tornò alzò un braccio come per aprire il quadro e... e questo accadde.

Ma insieme ad Ariana c'era qualcun altro, c'era Neville. Balzò giù e mi tuffai fra le sue braccia, insieme ad Hermione, mentre Harry e Ron continuavano a fissare Aberforth.

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ciao ragazzi. purtroppo non posso pubblicarne un altro, perché ho ripetizioni, ma spero di riuscire a scriverne un altro stasera. ormai siamo agli sgoccioli, quindi spero che vi sia piaciuta :). vi mando un bacio grande,

-Tessa.

Io non so chi sono. || La ragazza senza un padre. [#Wattys2017]Where stories live. Discover now