Capitolo 35: La Tana.

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MARY MONTGOMERY.

Quando mi svegliai, notai al mio fianco i miei genitori, Silente, la McGranitt e Piton. Mia madre mi prese la mano e mi guardò sorridendo, mentre mio padre fissò la McGranitt, contento.

-Mary, tesoro, come stai?-, chiese Ninfadora.

-Bene... ho solo... un gran mal di testa-, sussurrai io.

Mio padre mi prese l'altra mano. Lo fissai sorridendo, poi il mio sguardo ricadde su Piton. Sembrava fosse dispiaciuto, ma allo stesso tempo arrabbiato.

Tossii, per vedere se su di lui avesse qualche effetto, e spalancò gli occhi allarmato. 

-Signorina Montgomery, lei si sente bene? Sarebbe in grado di andar via coi suoi genitori, per le vacanze invernali?-, chiese Silente.

-Assolutamente sì, professore. Starò bene, giuro, e se ci sarà un problema lo dirò immediatamente ai miei genitori e sicuramente voi lo saprete!-, esclamai io, senza smettere di guardare Piton.

I miei genitori annuirono sorridendo, poi la McGranitt e Silente chiesero ai miei genitori se volevano parlare.

Loro annuirono, così uscirono dalla stanza. Piton ed io rimanemmo da soli.

Gli chiesi, visibilmente in imbarazzo, se poteva aiutarmi ad alzarmi, così lui fece.

Uscimmo anche noi dall'infermeria e ci ritrovammo in corridoio. Lo ringraziai, annuendo, poi camminai verso le scale.

Piton mi bloccò, chiamandomi per nome. Mi voltai e lo fissai, come se non riuscissi a capire il motivo per cui era così... imbarazzante, parlare con lui e stare con lui.

-Mi dica-, mormorai.

-Devi stare lontana da Draco Malfoy-, scandì il professore.

Mi avvicinai lentamente, senza accorgermi che mi aveva dato del tu, e gli dissi:-Come mai è così preoccupato della relazione che ho con Malfoy? Sì, apparteniamo a due case diverse, due case che si odiano, ma io e lui ormai siamo legati-.

-Fidati, Mary, non lo sarete più alla fine di quest'anno, ed io ne sono particolarmente certo-, rispose Piton.

Lo fissai con tanto schifo in faccia, poi me ne andai, girando i tacchi. Prima di partire volevo a tutti i costi parlare con Draco, e chiedergli dei guanti, così andai a cercarlo. 

Arrivai di fronte alla casa di Serpeverde e aspettai almeno dieci minuti, per vedere se uscisse, quando ad un tratto incrociai lo sguardo di Pansy Parkinson.

-Hai...hai visto Draco?-.

Nemmeno il tempo di rispondere che lo sentii ridere, insieme ai suoi amici, Tiger e Goyle.

-Aah, non ci credo? Davvero lei pensa tutte queste cose? Oh mio Dio, ma è scema...quasi una imbecille!-.

Nell'esatto istante in cui lui uscì dalla sua casa, mi vide. Non stavo affatto piangendo, ma ero delusa, colpita.

Ripresi a camminare, senza guardarlo.

-Pansy! Perché non mi hai detto che era qua fuori?-, chiese furiosamente Draco.

-Uuh, non so. Forse faresti meglio a tirar su il morale alla tua ragazza!-, replicò lei, probabilmente indicandomi. -Andiamo, ragazzi!-.

Pansy e gli altri due si incamminarono, mentre Draco rimase lì.

Mi inseguì e mi afferrò per un braccio, ma io mi liberai della presa.

-Sei un bastardo!-, gridai. -Continuo a fidarmi di te, ma in realtà non posso e non devo!-.

-Puoi, Mary, possiamo! Io...io non posso dire in giro che stiamo insieme-.

-Sì, per due motivi. Primo, perché ti vergogni, e secondo, perché non stiamo insieme!-.

Ricominciai a camminare e lui mi seguì, senza perdermi di vista.

Eravamo davanti alla Sala Grande, la gente ci fissava, ma non m'importava.

-Smettila, Draco!-.

-IO NON POSSO STARE LONTANO DA TE, PERCHÉ TI AMO!-.

Draco l'aveva detto, l'aveva detto davanti a tutti, davanti ai professori, davanti ai miei migliori amici, davanti ai suoi amici, davanti ai miei genitori...

Senza dire niente, mi allontanai.

Arrivai davanti ai miei professori e vidi subito Silente guardarmi con un sorriso.

Strano, pensai, credevo che a Silente non piacesse la mia storia con Draco.

-Possiamo andare?-, chiese mio padre, guardando male Malfoy.

-Non lo fissare, papà. Andiamo via, forza-.

Mia madre si avvicinò lentamente a Draco e gli disse:-Se quello che dici è vero, paparino lo verrà a sapere! Stai lontano da mia figlia, Draco. Lei non sarà mai tua!-.

Draco divenne malinconico, ma annuì e se ne andò. Mia madre tornò e insieme partimmo, usando una Passaporta.

———

La sera di Natale, eravamo tutti intorno al fuoco, per aspettare la mezzanotte e aprire i regali, quando ad un tratto sentimmo un rumore.

Arthur, mio padre e Xenophilus Loovegood, si alzarono, andando a controllare cosa stesse accadendo.
Ad un tratto Ginny gridò: una parte della casa stava andando a fuoco!

Mi alzai e presi la mano di mia madre e di Hermione, poi cominciai a correre, fuori da lì.

Arrivai in giardino e qualcuno mi colpì alla spalla. Mi voltai e vidi Bellatrix. Io ed Harry ci guardammo poi scattammo verso di lei.

-Io ho ucciso Sirius Black!-, diceva, ripetendo la canzoncina.

-Expelliarmus!-, gridò Harry, ma la mancò.

-Volate Ascenderai!-, urlai io, ma lei la mancò.

Ci fermammo, respirando cautamente, poi ci accorgemmo che lei era scomparsa.

Ritornammo verso la Tana, che era bruciata e distrutta, nella parte della cucina. Riuscimmo a rientrare, ma andammo a dormire.

Mi fermai un attimo in cucina e ad un tratto i miei genitori vennero verso di me.

-Tesoro...-, cominciò mia madre.

-Se volete parlare di Draco, non è il momento adatto-, sbottai io.

-No no! Noi...noi vogliamo sapere perché ce l'hai tanto con Bellatrix Lestrange...-, sussurrò mio padre.

-Ma come? Non lo avete capito? Bellatrix ha ucciso Sirius Black, ha ucciso mio padre!-.

I miei genitori si guardarono per un istante, poi abbassarono la testa.

-Perché pensi che sia tuo padre?-, domandò Dora.

-Perché ho trovato un frammento del diario di mia madre dove c'era scritto che avevano fatto l'amore, una sera-.

I miei si fissarono ancora, poi mio padre chiese:-Lui ti ha detto che era tuo padre?-.

-Me lo avrebbe detto se non fosse morto-.

[NELLA FOTO: SOPHIE NELISSE, NEL RUOLO DI MARY SPENCER MONTGOMERY LUPIN]

Io non so chi sono. || La ragazza senza un padre. [#Wattys2017]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora