Capitolo 51: Crucio.

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-Ah, Mafalda!-, esclamò la Umbridge guardando Hermione. -Ti ha mandato Travers, vero?-.

-Ehm, sì-, balbettò Hermione.

-Bene, andrai benissimo-.

Lu Umbridge si rivolse al mago in ero e oro:-Il problema è risolto, Ministro: se possiamo usare Mafalda come cancelliera cominciamo subito-.

Consultò una tavoletta dove c'erano trascritti alcuni appunti. -Sono dieci oggi, e una è la moglie di un dipendente! Santi numi... persino qui, nel cuore del Ministero!-.

Entrò nell'ascensore accanto a Hermione, insieme ai due maghi che avevano ascoltato il dialogo.

-Andiamo subito giù, Mafalda, troverai tutto quello che ti occorre in aula. Buongiorno, Albert, non sei arrivato?-.

-Sì, certo-, rispose Harry, con la voce profonda di Runcorn. 

___

Seguii Hermione, fin quando la Umbridge non ci ordinò di entrare in una stanza all'apparenza più luminosa dei corridoi appena attraversati.

Quella sala si rivelò la stanza in cui venivano interrogati i Nati Babbani.

Hermione ebbe un mancamento vedendo tutti quei Dissennatori svolazzare per la stanza, così mi misi dietro di lei e sussurrai un "resisti", sperando che il topo aka violetta non mi notasse.

Quest'ultima ordinò alla mia amica di sedersi a fianco, in alcune panche di vetro.

La seguii, accomodandomi affianco a lei, cercando di prestare attenzione a ciò che accadeva.

Con una mano tastai i jeans, alla ricerca della bacchetta, poi la afferrai, pronta per utilizzarla.

Improvvisamente nella stanza fecero capolino Ron ed Harry, ancora trasformati nei due maghi. La voce della Umbridge mi fece voltare la testa verso di lei.

-Mary Cattermole-, annunciò la sua vocina stridola così.. odiosa.

Poco dopo una donna piccola e minuta, che tremava come una foglia da capo a piedi, si avvicinò lentamente e si sedette. La Umbridge sorrise, poi chiamò Hermione. Lei, accigliata, fissò me. Le indicai con lo sguardo la donna vestita di rosa, poi lei si alzò e camminò lentamente verso la megera.

Harry diede un'occhiata a Hermione, poi lei decise di prendere tempo, in un modo pressoché stupido.

-Ehm, carino questo, Dolores!-, cinguettò.

La Umbridge picchiettò le dita rinsecchite e cicciotte sul Medaglione e disse:-Oh, un vecchio cimelio di famiglia-.

Poco dopo, vidi Harry alzare la bacchetta. Per la paura, mi tolsi il mantello e subito Yaxley provò a Disarmarmi.

-Stupeficium!-, gridò Harry, rivolto alla Umbridge.

Il rospo cadde a terra, afflosciandosi, e subito dopo vidi Yaxley raggiungermi.

Mi prese per la maglietta e mi sbatté dall'altra parte della stanza, lanciandomi.

Battei forte la testa; non riuscivo ad alzarmi e mi faceva male un braccio. Provai di nuovo, ma crollai: avevo spezzato il sinistro.

Cazzo, dissi mentalmente, poi mi alzai a fatica e cominciai a duellare con il mago.

-Dì un po', tu sei quella ragazzina... come si chiama... Mary, quella che si spaccia per essere la figlia di Piton?-, chiese ridendo.

-Per tua informazione-, risposi. -Non è una cosa di cui vado fiera essere sua figlia e non me ne faccio un vanto. E poi niente è certo-.

Lui rise. -Certo, si sa, forse tua madre era un po' troppo aperta diciassette anni fa, no?-.

I miei occhi si dilatarono dalla rabbia, così gridai:-Crucio!-.

Mi sentii terribilmente in colpa per aver usato un Incantesimo del genere, non per aver colpito un mago più esperto e più cattivo di me.

Tuttavia, il momento della mia gloria durò ben poco. L'uomo si rialzò e gridò altre Maledizioni, ma io riuscii ad evitarle, grazie ai miei riflessi.

Afferrai la mano di Ron e cominciai a correre, afferrando il Mantello dell'Invisibilità.

Harry ed Hermione, più avanti, stavano correndo come forsennati e lui aveva fra le mani il Medaglione.

Yaxley sembrava terribilmente incazzato, tanto che continuava a lanciarmi Maledizioni e a colpire i miei piedi, per farmi cadere.

Poco dopo, apparve il signor Lestrange. Chiamò a raccolta qualche Dissennatore.

Era una corsa, una maratona: i presenti ci guardavano con facce sbalordite, impaurite e alcune addirittura contente.

Il Signor Weasley ebbe appena il tempo di vedere Ron correre, trascinandomi.

Lo fissai senza dire nulla, mentre lui, con la sua espressione impaurita, sperava che non ci accadesse nulla.

-Prendi quella sudicia ragazzina!-, gridò Yaxley, rivolto a Lestrenge, mentre parlavano di me.

Un Dissennatore, si avvicinò, ma io lo allontanai prontamente. La gente rimase sorpresa nel vedere il mio Patronus, ma io li ignorai.

Continuammo a correre, finché non atterrai su Harry e poco dopo, sentii uno strappo alla pancia e chiusi gli occhi, sentendo la mano di Ron scivolare via.

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ciao a tutti, ecco l'altro capitolo. spero vi sia piaciuto e quindi niente io vi lascio perché devo studiare. per il prossimo capitolo non so bene quando arriverà, magari stasera o forse domani, ancora non so, dipende da tante cose che devo fare. un grazie a tutti per le stelline e i commentini.

-Tessa.

Io non so chi sono. || La ragazza senza un padre. [#Wattys2017]Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang