Capitolo 44: Signora Lupin?

1.7K 113 8
                                    

MARY MONTGOMERY.
Una settimana dopo l'arrivo di Madame E, scoprii una cosa per me sconcertante, ma allo stesso tempo felice.

I miei genitori adottivi si sarebbero sposati, coronando il loro sogno d'amore.

La cerimonia si sarebbe svolta fra poche ore; era una cosa molto intima, in quanto gli invitati erano Ted e Andromeda Tonks, Ashley, Layla e Michael (genitori e sorella di Remus) Lupin e Madame E.

In quel momento, stavo provando l'abito nella mia stanza, quando entrò Ted. Lo abbracciai, poi mi sedetti sul letto, al suo fianco, e cominciammo a dialogare. Non avevo mai avuto un nonno, ma lui era come tale.

Era felice che Ninfadora si sposasse perché credeva davvero che si meritasse una vita felice.

Dieci minuti dopo, arrivò in stanza Andromeda, dicendo che dovevamo assolutamente scendere nel giardino, per la cerimonia.

Nel cortile, c'erano quattro panche, di fronte ad un tavolino e a due sedie.
Mi sedetti di fianco a "zia" Layla e a mia "nonna" Ashley, poi voltai la testa verso mio padre.

Sorrideva; era in piedi, e aspettava mia madre con un sorriso smagliante in volto e le lacrime.

Improvvisamente, nonno Michael mi fece cenno di guardare indietro. Voltai la testa e vidi arrivare mia madre, a braccetto con mio nonno. Una lacrima mi rigò il viso, ma la cacciai via prontamente. Sorrisi, quando mia mamma mi passò di fianco e le strinsi la mano.

-Benvenuti in questo giorno speciale per Tonks e Remus-, annunciò il prete. Ci sedemmo, mentre mia mamma si tirava il velo all'indietro.

-Vuoi tu Remus John Lupin prendere Tonks come tua sposa?-, domandò il prete.

Mio padre sorrise. -Lo voglio-.

-E tu, Tonks, vuoi prendere Remus come tuo sposo?-.

-Sì, lo voglio-.

Il prete sorrise. -Vi dichiaro marito e moglie!-.

Iniziai a battere le mani, mentre le lacrime mi solcavano il viso... i miei genitori si erano sposati.

Mio padre baciò mia madre, poi si avvicinarono e mi strinsero forte.
Successivamente fu il momento di abbracciare gli altri parenti.

Un quarto d'ora dopo — quando mia mamma si era cambiata, mia zia Layla e le mie nonne avevano apparecchiato in giardino e i miei nonni si erano appartati per parlare di Quidditch — ci sedemmo a tavola, per il pranzo.

Prima di cominciare mia madre guardò mio padre e lui annuì.

-Prima di iniziare... dovremmo dirvi una cosa...-, annunciò mia mamma.

I presenti ebbero un attimo di silenzio, poi fissarono ansiosamente i miei genitori.

-Io e... Dora aspettiamo un figlio-.

I miei occhi rimasero impassibili, il respiro si bloccò e il corpo si fermò.

Un...fratello?

Mi alzai di scatto e tutti mi fissarono. Non potevo fare parte di quella famiglia, io non ero più la loro figlia, lui era il loro figlio.

Respirai, poi corsi via, addentrandomi nel bosco.

Forse potevo sembrare scema, ma avevo ragione: la presenza di un fratello minacciava la mia.

Presi respiro, poi vidi mio padre raggiungermi. Si accucciò, verso di me e mi sorrise.

-Che c'è?-, domandò.

-Nulla, pa... Remus-, risposi.

Lui mi guardò stupito. -Mi hai chiamato col nome di battesimo, non lo facevi da anni-.

Scossi la testa. -Non sei mio padre, non posso renderti tale-.

-Lo sono. In tutti i sensi, Mary. Forse non sono quello che immaginavi, ma sono tuo padre e tale sarò finché non troverai il vero-.

Lo fissai negli occhi per qualche istante, poi guardò l'orologio. -In questo momento dall'altra parte del mondo hai diciassette anni-.

Risi. -Sei stupido! Mi fai sempre ridere, papà!-.

Mi tappai la bocca, mentre Remus mi passò una mano sulla guancia. Si alzò e mi prese per mano, poi rientrammo alla festa.

———

Ciao a tutti! Scusate se il capitolo è corto e fa cagare, ma avevo poche idee. Anyway, oggi pomeriggio magari ne arriva un altro... ma non prometto nulla!

Bacio.
-Tessa.

Io non so chi sono. || La ragazza senza un padre. [#Wattys2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora