HARRY POTTER.
Harry si era ferito per la diciottesima volta da quando i Dursley erano partiti.
Sbuffò, ricordandosi che avrebbe dovuto per forza medicarsi in modo babbano. Entrò nel bagno e prese una garza, poi l'applicò attorno al dito con cura.
Successivamente, Harry uscì dal bagno e si sedette nel salone, sfogliando un giornale babbano di cui ignorava il nome. Il suo zaino era di fronte a lui che lo fissava, impaziente di partire. Conteneva un taccuino, alcuni libri, dei regali speciali e cose importantissime che gli sarebbero servite.
La scopa era poggiata al muro e anche lei chiedeva di essere usata, ma il rumore più assordante in quella casa era Edvige che continuava a gracchiare, implorando Harry si farla svolazzare qua e là.
D'un tratto sentì il campanello suonare. Si avvicinò lentamente e aprì la porta. Hermione gli venne letteralmente addosso, abbracciandolo, mentre Ron gli battè una mano.
-Sono così felice di vederti, Harry!-, annunciò Hermione.
Mano a mano Harry riuscì a vedere tutte le persone che erano venuti a salvarlo: Hagrid, Moody, il signor Weasley, i gemelli, Bill, Fleur, Kingslay, Lupin e Tonks, la quale fece subito vedere a Harry l'anello di matrimonio.
-Mary non c'è?-, chiese Harry.
-No-, rispose Lupin. -Ma la vedrai tra poco, tranquillo!-.
Harry sorrise, poi Moody sbatté all'interno della stanza un uomo basso, calvo e vestito di blu.
-Sono Mundungus Fletcher, piacere di conoscerla, signor Potter-.
-Susu smettiamola con queste... smancerie!-, ringhiò Moody. -Signorina Granger, proceda!-.
Hermione sorrise poi si avvicinò ad Harry e gli tirò via qualche capello. Il ragazzo imprecò sotto voce, ma la ragazza si limitò ad agitare la coda e a sorridere.
Successivamente, Moody inserì i capelli nella pozione polisucco e diede l'ampollina a sei tributi: Hermione, Ron, Fred, George, Fleur e Mundungus.
I sei Potter si cambiarono, indossando abiti uguali a quelli di Harry, inforcarono gli occhiali rotondi e contemporaneamente si tastarono la testa sentendosi la cicatrice.
-Bene! Ecco le coppie!-.
Moody dettò ai presenti le regole, ciò che avrebbero dovuto fare e ciò che non avrebbero dovuto fare. Harry era preoccupato, visibilmente preoccupato, ma non lo diede a vedere.
Prese le sue cose e uscirono dalla casa. Harry salì sulla moto di Hagrid e quando Moody fece cenno a tutti di partire, il mezzogigante partì, facendo rizzare i capelli di Harry all'insù.
Cominciarono a volare, a distanza di troppi metri dalla porticina marrone di Privet Drive.
Harry la guardò per l'ultima volta, poi alzò lo sguardo e tenne stretta la bacchetta, nella tasca dei jeans.
Qualche istante dopo, la battaglia cominciò. Saette colorate di rosso e di verde comparvero ovunque e Harry fu solo capace di disarmare qualche uomo, prima di svenire.
Grazie ad Hagrid si riprese. Fortunatamente il suo amico aveva sventato l'attacco, aumentando la velocità del veicolo.
-Hagrid!-, gridò Harry. -Dove siamo?-.
-Non lo so! Fra poco arriveremo!-.
Ma per un'altra ora, Harry continuò a guardare palazzi, luci, fiumi e tante persone cadere verso il basso. Giurò pure di aver visto qualcuno che conosceva, ma non era proprio il momento di cercare nei ricordi i volti.
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Io non so chi sono. || La ragazza senza un padre. [#Wattys2017]
FanfictionMary Spencer Montgomery ha tredici anni, sua madre è appena stata rapita da Voldemort ed è completamente sola. Fortunatamente riuscirà ad entrare ad Hogwarts, la famosa scuola di Magia e Stregoneria, dove conoscerà i suoi migliori amici, Harry Potte...