Five Nights at Freddy's - La Saga

Capitolo 3: La pizzeria

Luogo: Freddy Fazbear's Pizza
Data: 23 novembre 2015
Orario: 09.30

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Dinanzi a noi si erge una gigantesca struttura che ha tutta l'aria di essere suddivisa in tre blocchi principali. Sappiamo bene cosa si nasconde lì dentro, dopotutto le spiegazioni e le descrizioni di Katrin e Roxy sono più vivide che mai nella mia mente: le prime due parti ospitano delle pizzerie mentre nell'ultima è presente l'attrazione horror. Ogni zona è fornita di un'entrata, ma quella principale si trova nel primo blocco dove, attraverso le porte di vetro, è possibile intravedere la reception che è già all'opera nonostante non sia ancora l'orario di punta. È facile capire che quello è l'ingresso principale, infatti, proprio sopra al tetto, è presente un cartellone molto appariscente. È così luminoso e monumentale che di notte riesco addirittura a vederlo da casa mia.

«Prima di entrare vi prego di tenere a mente alcune cose» ignoro palesemente la voce del professore che ci sta dando alcune indicazioni e continuo a concentrarmi su quello che ho di fronte.

Resto di sasso a causa della sorpresa che mi ha travolto improvvisamente: quando me ne hanno parlato ho fatto il possibile per immaginarla, ma a essere sinceri non avrei mai pensato che si trattasse di un edificio così imponente. La Freddy Fazbear's Pizza concerne soltanto i primi due locali, mentre la giostra degli orrori è stata nominata come Fazbear's Fright: The Horror Attraction. La mia attenzione viene attirata da un'insegna situata di fianco all'ingresso della prima zona della struttura: sulla targa è riportato il celebre motto della pizzeria "Benvenuti alla Freddy Fazbear's Pizza. Un luogo magico per grandi e piccini, dove la fantasia e il divertimento prendono vita".

«Sbaglio o qualcuno non vede l'ora di entrare, non è vero?» la voce di Roxy ha un tono subdolo e volutamente provocatorio.

«Perdersi qui dentro sembra un gioco da ragazzi» commento provando un lieve senso di oppressione.

«Oh andiamo, non esagerare» ribatte facendo roteare gli occhi divertita.

Non appena notiamo che il nostro insegnante si sta dirigendo verso l'entrata centrale dello stabile, ovvero nella seconda zona, l'intera classe perde completamente il controllo. In men che non si dica il parcheggio rimane deserto e tutti noi ci troviamo all'interno della pizzeria più grande che abbia mai visto. Nell'esatto istante in cui metto piede nel locale vengo travolta da un forte profumo di pizza, inoltre, anche se siamo ancora in mattinata, il locale è già pieno di vita perché a quanto pare non siamo l'unica classe presente. Ci sono ragazzi più grandi e più piccoli di noi, insomma, c'è una fascia di età parecchio vasta. Inutile dire che siamo circondati da un casino allucinante. La musica è forte, le varie giostre sono tutte in funzione e le varie luci colorate si muovono freneticamente causando un'impressionante, per quanto fastidioso, effetto da discoteca. Non ho mai visto un posto simile in tutta la mia vita, però inizio a capire perché in molti ne sono rimasti così tanto affascinati.

«Divertitevi ragazzi, noi ci rivedremo a mezzogiorno», annuncia il professore prima di darci il via libera «cercate di non fare danni».

Dopo pochi istanti la nostra intera classe si è suddivisa ed è già scomparsa nel nulla. Per un breve istante avevo la presa di Roxy attorno al mio polso mentre diceva di voler assolutamente ordinare un frullato; tuttavia, a causa della numerosa folla, ci siamo perse di vista. Per una frazione di secondo mi sento disorientata e sola, ma non appena mi volto vedo che Clara è ancora al mio fianco e mi sta guardando con un'espressione palesemente annoiata.

«Che si fa?» il suo scarso entusiasmo è paradossale se confrontato a tutta l'allegra atmosfera che ci circonda.

«Non ne ho la minima idea, mi sento un pesce fuor d'acqua», ammetto in tutta onestà «inoltre non capisco perché siamo entrati da qui, dopotutto il primo blocco aveva tutta l'aria di essere il più importante».