Five Nights at Freddy's - La Saga

FNaF 4 - Capitolo 1: Un anno dopo

Arco narrativo: Incubi dal passato - Five Nights at Freddy's 4 (quarto libro della saga)

Luogo: non precisato
Data: 25 novembre 2016
Orario: 14.00

Plushtrap - Art by Kaijiiro (DeviantArt)

Nightmare - Art by rukiaangle96 (Facebook)

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L'odioso ticchettio dell'orologio appeso alla parete non fa altro che tormentarmi da questa mattina. È stata una lunga e faticosa settimana, una settimana che per fortuna sta per giungere al termine. Picchietto nervosamente le unghie sul banco e, con poca voglia, prendo qualche appunto sull'argomento che sta spiegando il professore. Non vedo l'ora di uscire da questo carcere per adolescenti; ho assolutamente bisogno di prendere un po' d'aria e di andare a divertirmi insieme a Clara. Scambio una rapida occhiata con la mia compagna di classe e noto che lei ha già smesso di ascoltare l'insegnante da un bel pezzo. Come darle torto? Dopo una giornata piena di interrogazioni e verifiche l'unico pensiero è solo il weekend.

«Andiamo a fare un giro in valle dopo?» sussurra Clara avendo ormai perso ogni interesse per la lezione.

«Mi hai letto nel pensiero» rispondo usando un tono di voce basso.

Una volta conclusa la sua spiegazione il professore ci assegna i compiti e infine ci lascia tornare a casa. Nonostante il periodo dell'anno il pomeriggio è soleggiato ed è pure relativamente caldo, di conseguenza possiamo rimanere all'aria aperta senza soffrire il freddo. Negli scorsi giorni ha nevicato, ma l'improvviso aumento delle temperature ha già fatto sciogliere quasi tutta la neve. Non mi lamento per questo, dopotutto l'inverno non mi è mai piaciuto.

Dopo il solito tragitto in bus ritorniamo nel nostro tranquillo quartiere di periferia; dove, non molto distante, c'è il nostro piccolo paradiso terrestre. Durante questa stagione perde un po' della sua bellezza, in fondo è in primavera e in estate che questa valle brilla di un intenso verde smeraldo. Come al solito facciamo una piccola passeggiata e ci mettiamo a parlare del più e del meno. Mentre camminiamo penso involontariamente a un triste anniversario che purtroppo si sta avvicinando sempre di più. Vorrei che la mia mente se ne fosse scordata, ma ormai è impossibile dimenticarlo: è quasi passato un anno e i miei ricordi sono più vividi che mai. Nessuno sa la verità perché i responsabili sono sempre riusciti a tenerla nascosta, anzi non hanno nemmeno permesso alle autorità di investigare a lungo. Tra qualche settimana ci sarà il primo anniversario della morte di Katrin e Roxy: durante questi mesi la loro mancanza si è fatta sentire, infatti i miei genitori mi hanno portata da uno psicologo per aiutarmi ad affrontarla. Non posso negare che parlare di loro mi abbia fatto bene, soprattutto perché le ricordavo per com'erano e non per quello che è successo. La versione condivisa da tutti è che sono scomparse e non sono mai state ritrovate. Quello che mi fa rabbia è che le indagini sono cessate dopo neanche un mese. In poche parole questo è un altro caso irrisolto che, scommetto, si aggiunge a una lunga fila. Nessuno conosce la verità, nessuno eccetto noi due. Non poter raccontare come sono andate realmente le cose mi ha quasi fatto impazzire, però era la scelta più sensata da fare dato che non mi avrebbero presa sul serio. Io e Clara siamo perfettamente consapevoli che è quasi un anno che loro non ci sono più, tuttavia alcuni sembrerebbero essersene già dimenticati. In ogni caso non è soltanto questo anniversario che si sta avvicinando: ce n'è un altro che ci tocca dritto nel profondo.

«Il lunedì che sta per arrivare combacia con l'inizio del nostro periodo di prova...» dico prima di tirare un calcio a un sassolino.

«Davvero vuoi parlarne? Avrei preferito ricordare soltanto Katrin e Roxy», ribatte Clara camminando a testa bassa «il resto non merita neanche di essere nominato».

«Lo so, ma purtroppo i due eventi sono strettamente collegati» rispondo a malincuore.

«Hai più saputo qualcosa di quel posto? Da quando ce ne siamo andate non ho più letto nulla e ho smesso di ascoltare le persone che ne parlano», chiede la bionda torturandosi nervosamente le mani «mi domando quante guardie notturne ci sono state dopo di noi...».

«Non ci voglio pensare e non intendo preoccuparmene», la fermo prima che possa andare oltre «so di aver cominciato la discussione, ma stavo parlando di noi... non degli altri».

«Non dirmi che le parole di Mike ti tormentano ancora» mi lancia un'occhiataccia colma di rimprovero «non abbiamo nessuna responsabilità su chi ha preso il nostro posto, noi non siamo come la guardia diurna o il direttore... vedi di ricordartelo, quindi basta con questi inutili sensi di colpa».

«Hai ragione, scusa... dovremmo solo pensare alle nostre amiche e cancellare tutto il resto», concordo con lei cercando di scacciare i brutti pensieri «non vedo l'ora che questo anniversario sia passato, così la smetterò di pensare a quei mostri».

Le prime settimane dopo la fine della nostra prova sono state un vero incubo: non riuscivo a dormire, ero costantemente agitata e vivevo in un perenne stato di allerta. Mi era passata la fame e non volevo più uscire di casa per paura di imbattermi involontariamente in qualcosa che potesse ricordarmi di loro. I miei genitori erano preoccupati, però sapere che avevo rinunciato al mio lavoro li aveva fatti sentire un po' meglio. È stato difficile riprendermi da tutto quello che è successo, soprattutto perché ero perseguitata da allucinazioni e brutti sogni. Le poche volte che riuscivo a prendere sonno mi risvegliavo poco dopo sopraffatta dalla paura. Mi ci sono voluti mesi per ritornare alla normalità e per capire che ero finalmente al sicuro. Non nasconderò che essere seguita da uno specialista abbia semplificato il mio recupero: il mio stato d'animo veniva collegato alla scomparsa di Katrin e Roxy, dunque nessuno sa della vera natura degli androidi. Ho preferito assecondare questo punto di vista dei fatti dato che era molto più facile per tutti da accettare. Come abbiamo sempre ribadito nessuno avrebbe creduto alle nostre parole se avessimo raccontato la verità sulla storia che c'è dietro al nostro comportamento, dunque siamo rimaste zitte.

«Senti, non ti devi preoccupare», dice Clara mettendomi una mano sulla spalla «lunedì saremo insieme, quindi non affronteremo quella giornata da sole, okay? Ci saremo l'una per l'altra e faremo il possibile per non pensarci».

«Va bene» cerco di convincermi che sia la cosa migliore da fare.

«Comunque dovremmo accettare l'invito di Dafne, ci farebbe bene», aggiunge la bionda ricordandomi della conversazione avvenuta questa mattina con la nostra compagna di classe «andiamo in centro città con lei».

«Me ne ero quasi dimenticata, okay ci sto», rispondo facendo un lieve sorriso «dopo le scrivo per metterci d'accordo sull'ora».

Mi auguro con tutto il cuore che questi giorni trascorrano in fretta: per molto tempo sono riuscita a dimenticare quelle tre settimane da incubo, ma purtroppo con la ricorrenza che si sta avvicinando non posso fare a meno di rivivere quegli attimi di puro terrore. L'unico lato positivo è che Clara sarà con me e non dovrò affrontare quei brutti ricordi da sola. È assurdo pensare che sia già passato un anno, dopotutto mi sembra solo ieri di aver firmato quel maldetto contratto.

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Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :)
Il quarto arco narrativo si svolge ben un anno dopo gli eventi del primo, ricorda quasi una certa scadenza data da qualcuno. Coincidenze? Staremo a vedere, anche se tutti noi conosciamo la risposta.
È un inizio relativamente tranquillo incentrato sui ricordi delle nostre protagoniste, ma la situazione potrebbe cambiare in qualsiasi momento. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Detto questo vi saluto!
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶