Five Nights at Freddy's - La Saga

Capitolo 10: Quattro chiacchiere nel buio

Fisso intensamente l'oscurità davanti a me. Nonostante tutti i miei sforzi non riesco a vedere cosa c'è sul letto; tuttavia, in questo caso, non ho bisogno di farlo. Ho percepito la sua presenza, non mi serve altro per capire che Freddy è dinanzi alla mia minuta figura. Quella risata non mi è mancata affatto, anzi, dopo il nostro periodo di prova ogni volta che sentivo qualcuno ridere rabbrividivo. La colpa è solo sua. Non accendo la luce, non voglio farlo e mi convinco che questo mi salverà la vita. Tramuto questo pensiero in un meccanismo di sopravvivenza che, come spesso accade con gli animali in natura, non sempre per la preda funziona. Rimango impassibile, non indietreggio e continuo a guardare le tenebre.

«Ti sono mancato?» anche se la domanda è un sussurro il suo tono mi fa tremare l'anima.

«No» dico prontamente e senza esitazione.

«Risposta sbagliata» Freddy mi afferra di colpo per il collo con la sua mano artigliata.

Cerco di lottare e lo prendo per il polso con l'obiettivo di liberarmi, però è tutto inutile. Improvvisamente vengo lanciata come se nulla fosse sul fondo della stanza. Sbatto violentemente la schiena contro le ante dell'armadio e poi cado a terra con le ossa doloranti. Clara si gira di scatto, mi guarda allarmata e cerca di capire cos'è successo. Mi metto seduta a fatica, provo a darle una spiegazione, ma la voce mi muore in gola non appena sento qualcosa di appuntito e di freddo premere contro la mia trachea. Sbianco quando realizzo che si tratta dell'uncino di Foxy. Come e soprattutto quando è riuscito a entrare? Non ci posso credere, deve aver approfittato della mia assenza alla porta per sgattaiolare qui dentro di soppiatto.

«Non ti muovere» ordina la volpe con un ringhio.

«Jasmine?!» esclama Clara spaventata.

Resto immobile e non apro bocca. La calma di poco fa è sparita nel giro di pochi secondi e ora, per evitare di fare una brutta fine, decido di seguire i comandi di Foxy. Da qui non riesco a vedere la sveglia, purtroppo non so quanto manca al termine di questo incubo; tuttavia ho come l'impressione che non ce la faremo, non ora che siamo in questa situazione. Clara prova ad avvicinarsi a me e, nell'esatto istante in cui si allontana dal lato destro della camera, la porta di sinistra si spalanca rivelando la figura mostruosa di Bonnie.

«Merda!» quando la bionda lo vede si fa subito prendere dal panico.

Clara non ha il tempo di reagire dato che anche Chico fa irruzione nella stanza. Il biondo la spinge violentemente facendola finire ai piedi di Bonnie. La mia povera amica prova a rialzarsi per scappare dalle loro grinfie, ma il coniglio non glielo permette, infatti mette un piede sulla sua schiena e la blocca sul pavimento. Sono pietrificata dalla paura e sono pure molto preoccupata per Clara. Purtroppo però la mia attenzione passa subito a Foxy non appena sento che mi prende per i capelli. Le ante dell'armadio vengono aperte, l'incubo esce dal suo nascondiglio e mi trascina con sé facendomi sibilare dal dolore. Con un semplice movimento nel braccio mi scaglia di fianco alla mia amica. Foxy e Chico si affrettano a circondarci chiudendoci così tutte le strade. Mi faccio forza, alzo il busto e noto che l'unica zona che hanno lasciato scoperta è quella del letto. Mi sento morire quando vedo Freddy emergere dall'oscurità e avanzare verso di noi con passo calmo e paziente, come ha sempre fatto quando ci dava la caccia.

«Ne è passato di tempo, non è vero?» chiede il leader guardandoci dall'alto con il sorriso più infame che abbia mai visto.

Non rispondiamo, nessuna di noi ha il coraggio o è intenzionata a farlo. Freddy è davvero spaventoso: il rivestimento che protegge l'endoscheletro è pieno di fori, i vestiti sono sporchi di sangue e lacerati, i capelli bruni sono spettinati e i suoi occhi un tempo azzurri ora sono marroni. I suoi artigli sono più affilati rispetto a quelli degli altri e lo stesso vale pure per i denti; quello che più attira la mia attenzione è che dai buchi sul petto sbucano le teste delle tre creature che vedevamo sul letto. L'incubo continua a sorridere sadicamente e ci fissa con un'espressione compiaciuta, come se gli fosse mancato assaporare il nostro terrore.