Capitolo 4: Due posti vuoti

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Nonostante le lezioni inizieranno a breve io e Clara ci troviamo ancora nei bagni al piano terra ad aspettare Katrin e Roxy. Di solito loro due arrivano sempre prima di noi, a volte capita che la nostra amica corvina faccia un po' tardi; ma per Katrin è completamente impensabile arrivare in ritardo, quindi non posso fare a meno di chiedermi dove siano finite. Non appena sentiamo suonare la campanella capiamo che non possiamo trattenerci oltre e siamo costrette a recarci in classe. Che siano andate direttamente in aula? No, ci avrebbero avvisate e non ci avrebbero fatto attendere a lungo nei bagni. Non abbiamo più tempo per aspettarle, dopotutto non ho voglia di cacciarmi nei guai già di prima mattina solo perché non mi sono fatta trovare al mio posto all'inizio delle lezioni: in questa scuola i ritardi non sono mai visti di buon occhio, insomma se per caso qualcuno dovesse fare tardi di cinque minuti i professori si mettono a fare futili e insensate scenate.

Quando arriviamo in aula mi siedo al mio solito banco con Clara, di solito Katrin e Roxy sono al nostro fianco e vedere quei due posti vuoti è molto, molto strano. Non è così insolito per Roxy, ma lo è sicuramente per la nostra amica con gli occhiali, dopotutto lei non è mai arrivata in ritardo alle lezioni.

«A te hanno detto qualcosa?» sussurra la bionda mentre il professore sistema il materiale sulla cattedra.

«No, non le ho più sentite da ieri pomeriggio» rispondo ripensando all'ultima volta che le ho viste.

«È strano...» commenta per poi osservare quei due posti vuoti.

«Sì, lo è parecchio...» aggiungo non sapendo che altro dire.

È difficile trovare una spiegazione alla loro assenza, in fondo quante probabilità ci sono che casualmente entrambe manchino all'appello, soprattutto se una delle due non lo fa mai? Con l'inizio delle lezioni ormai siamo praticamente certe che non si tratti più di un semplice ritardo, nemmeno Roxy si è mai presentata a quest'ora. Non ci hanno nemmeno scritto un messaggio per spiegarci dove sono o perché non si sono fatte vive in classe: anche questo è piuttosto inusuale dato che la nostra amica corvina vive praticamente con il telefono in mano. Come potrei non essere sorpresa di non vederle qui? Dopotutto l'ultima cosa che ci siamo dette ieri è stata un "ci vediamo domani", però adesso nessuna delle due si trova a scuola. Con un'affermazione del genere mi sarei aspettata di rivederle in mattinata non appena il nostro turno in quel maledetto posto fosse giunto al termine, ma invece nulla, niente di niente. Decido che per trovare una risposta ai miei dubbi devo approfittare di un momento di distrazione da parte del nostro insegnante: quando la sua attenzione è rivolta a una frase scritta alla lavagna prendo immediatamente il telefono dal mio zaino. Cerco di non farmi vedere mentre sblocco il cellulare ed entro su WhatsApp. Vado a controllare gli ultimi accessi delle mie due amiche, che fortunatamente non hanno nascosto, e sussulto per la sorpresa non appena vedo che entrambi sono "ieri alle 22.37". Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che la prima cosa che fanno alla mattina è accendere il telefono per controllare le notifiche. Ora la mia sorpresa per la loro assenza comincia a trasformarsi in preoccupazione. Dopo aver visto l'orario decido che anche Clara deve saperlo, così glielo mostro immediatamente.

«Seriamente?» riesce a stento a tenere il tono di voce basso.

«Non so cosa dire, non è da loro...» commento mentre rimetto il telefono nello zaino.

«Aspetta», non faccio in tempo a girarmi che la bionda mi blocca il braccio «prova a scrivere un messaggio».

Effettivamente non è affatto un'idea stupida, dopotutto prima o poi lo leggeranno e ci spiegheranno cos'è successo di così grave da costringerle a non presentarsi a scuola. Fortunatamente l'insegnante è ancora distratto, quindi posso tranquillamente inviare un messaggio con scritto "Ciao ragazze, appena avete tempo spiegateci quello che è successo". Quando premo la freccia d'invio sono stupita di vedere che esce soltanto una spunta, quindi mi viene automatico controllare i dettagli del messaggio. Per entrambe segna solo un'unica spunta e questo è molto bizzarro. La situazione continua a diventare sempre più sospetta e questo non mi piace per niente perché non so che altro fare: anche se provassimo a chiamarle durante la pausa dubito fortemente che otterremmo una risposta.

«Non va bene, non mi convince affatto» sussurro fissando lo schermo del telefono.

«Neanche a me...», aggiunge Clara preoccupata «senti, tienilo a portata di mano così ogni tanto controlliamo se appaiono due spunte».

«Okay, anche perché non c'è molto altro che possiamo fare» commento nascondendo il cellulare in mezzo ai fogli.

Spero con tutto il cuore che si facciano vive dopo la pausa, magari entrambe, per puro caso, avevano degli appuntamenti dal medico ed è per questo motivo che non si sono viste. Mi accontento pure di una risposta su WhatsApp, l'importante è che una di loro due ci spieghi quello che sta succedendo così possiamo finalmente tranquillizzarci: viviamo perennemente con l'ansia addosso per il nostro lavoro, non serve peggiorare la situazione aggiungendo un altro carico di stress durante il giorno. L'unica cosa che possiamo concretamente fare è aspettare pazientemente ed è esattamente quello che facciamo, soltanto che la nostra attesa non porta assolutamente a nulla. La prima pausa la trascorriamo con lo sguardo fisso sulla chat del nostro piccolo gruppo WhatsApp, ma da quando ho scritto quel messaggio non è cambiato niente, infatti è tutto tale e quale a prima. Anche quando sono riprese le lezioni abbiamo sempre tenuto d'occhio le notifiche: a causa di questo ci siamo perse buona parte delle spiegazioni dell'insegnante, tuttavia non è nulla che non si possa recuperare, mentre quello che sta succedendo oggi è qualcosa di troppo particolare.

La giornata scolastica giunge al termine e non abbiamo ottenuto quello che speravamo di ricevere: non c'è stata nessuna risposta da parte di Katrin o Roxy, il loro ultimo accesso non è cambiato e di conseguenza non è comparsa la seconda spunta sul messaggio che ho inviato. Camminiamo verso la fermata del bus, di solito questo pezzo di strada lo facciamo insieme alla castana e alla corvina ed è veramente strano farlo senza di loro. Percepisco che c'è qualcosa che non va, ho paura che sia qualcosa di serio ma non riesco a capire cosa sia. Questa faccenda non mi piace neanche un po', è da stamattina che sono preoccupata e il fatto che sia trascorsa un'intera giornata scolastica senza avere una loro risposta non migliora di certo la situazione. Purtroppo adesso l'unica cosa che possiamo fare è tornare a casa, dopotutto l'assenza delle nostre amiche non è la nostra unica preoccupazione. In circostanze normali saremmo andate a trovarle per vedere come stanno, però è da un paio di settimane che noi due abbiamo completamente perso il concetto di normalità. Non ci resta che aspettare l'indomani e sperare che ritornino a occupare quei due posti che oggi sono rimasti vuoti. Tuttavia ora la mia concentrazione si deve spostare sulla nostra seconda notte di lavoro, non nascondo che sono molto in ansia anche per questo fattore. Non abbiamo idea di quello che ci aspetta, ma sono sicura che non sarà come il nostro primo turno. Non ci resta altro che tornare a casa e riposare, alle nostre due amiche penseremo domani mattina non appena saranno scoccate le sei.

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Fine del capitolo!
Spero vi sia piaciuto :)
Ragazzi, io qui non ho molto da dirvi, mi limiterò a lasciare a voi i commenti...
Detto questo vi saluto!
Al prossimo capitolo 👋
Ciaooo 🎶

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