Capitolo 7: Sono dei mostri

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La stanchezza che non ho sentito durante il corso della notte si è manifestata durante il corso delle lezioni, infatti ho fatto estremamente fatica a tenere gli occhi aperti e a non collassare sul banco. Le ore precedenti sono state ricche di emozioni, ma nessuna era positiva e questo è stato un carico psicologico molto pesante da riuscire a gestire. Fortunatamente non era così evidente che in me ci fosse qualcosa che non andava, dopotutto le mie amiche sono sempre state abituate a vedermi stanca e molto tranquilla a inizio settimana e questo vale soprattutto per la mattina presto. Oltre a essere stravolta e ancora parecchio scossa sono anche furiosa, come hanno potuto tenerci nascosta una cosa del genere? Non è affatto giusto.

Durante la ricreazione sono con la mia solita compagnia, ma c'è una cosa di cui devo assolutamente parlare con Clara e sicuramente non posso farlo di fronte a Katrin e Roxy. Tralasciando il fatto che non voglio farle preoccupare sono comunque sicura che non mi crederebbero, nessuno lo farebbe dato che addirittura io faccio fatica a capacitarmene.

«Devo fare un salto in bagno, Clara vieni anche tu? In classe mi avevi detto che dovevi andarci» mento spudoratamente sperando che la mia amica mi regga il gioco.

«Sì, stavo per dirlo anch'io», la sua risposta era esattamente quella che mi aspettavo «voi due ci aspettate qui?».

«Certo, così ne approfitto per prendere qualcosa dal distributore» dopo aver ottenuto la conferma da Roxy ci rechiamo immediatamente in un luogo tranquillo.

Anche se è improbabile che qualcuno si metta ad ascoltare le nostre conversazioni non voglio comunque che orecchie indiscrete siano nei paraggi. Non mi serve che qualcuno pensi che sia pazza, in fondo la situazione di per sé è già folle di suo. Dobbiamo fare qualcosa a riguardo: ci tengo alla vita e soprattutto non voglio che il mio torace venga brutalmente frantumato; per non parlare poi del nostro ufficio, anche se era stato leggermente sistemato si potevano ancora vedere polvere e ragnatele. Dalle telecamere di sorveglianza si vedeva malissimo e le luci erano molto deboli, insomma lavorare in condizioni del genere è impensabile, soprattutto se c'è addirittura in gioco la tua vita.

«Dobbiamo parlare con il direttore, io mi tiro indietro da questa storia» inizio a parlare sapendo già che Clara si aspetta di sentirmi dire qualcosa del genere.

«Io voglio fare quattro chiacchiere anche con la guardia diurna, voglio sapere cosa gli è passato per il cervello quando ci ha chiesto di firmare il contratto», concorda immediatamente la bionda «e non appena tornerò a casa me ne andrò dritta a letto».

Dato che siamo entrambe d'accordo sul da farsi possiamo tornare da Katrin e Roxy. In genere non sono una che molla qualcosa dopo un solo giorno, ma in questo caso direi che un'eccezione si può fare visto che ci tengo particolarmente alla mia incolumità. Inoltre sono ancora sconvolta per il fatto che quei robot ci abbiano riconosciute: in base a quello che aveva detto la voce registrata non sarebbe dovuto succedere.

Non appena l'ultima campanella risuona per le aule dell'istituto tutti gli studenti lasciano seduta stante l'edificio scolastico. Questa volta io e Clara prenderemo un altro bus, uno che non ci porterà a casa, bensì in centro città. A quest'ora è un tratta molto gettonata anche dai nostri coetanei, dunque dobbiamo lottare con le unghie e con i denti per riuscire a salire sul mezzo pubblico. Purtroppo ci tocca restare in piedi e questo ha reso il viaggio un vero strazio: eravamo tutti appiccicati gli uni agli altri e, alla minima curva brusca, saremmo potuti cadere. Dopo quelli che sembrano essere secoli arriviamo alla fermata e metà delle persone presenti sul bus scende insieme a noi. Dato che non voglio farmi vedere da nessun androide la cosa più saggia da fare è passare per la reception del primo locale dove, pochi passi più avanti, c'è l'ufficio del direttore. Una volta superato l'ingresso principale è un gioco da ragazzi ottenere il via libera per parlare con il capo; fortunatamente non è occupato e non ha nessuna riunione, quindi ci permette di entrare nel suo studio per parlare con lui.

Five Nights at Freddy's - La SagaWhere stories live. Discover now