Five Nights at Freddy's - La Saga

Capitolo 7: Un grave errore, quarta notte - Seconda parte

La faccenda è veramente drammatica: siamo a un punto morto e lo saremo anche noi due se non escogitiamo un piano per tirarci fuori al più presto da questo casino. Con tutta la pressione e l'ansia che si sono create non riesco a pensare, la mia mente non riesce a riflettere perché l'ambiente che mi circonda lo rende praticamente impossibile. È l'ennesima situazione di vita o di morte, però questa volta non possiamo sperare che il nostro turno finisca tra pochi minuti dato che manca ancora parecchio tempo alle sei del mattino. Dopo aver sentito la risata della volpe rossa provenire dal corridoio sappiamo che si trova lì, se ne sta in agguato e sta aspettando il momento giusto per saltarci addosso. Purtroppo il nostro unico modo per respingerlo è stato messo fuori uso, tuttavia la disperazione e la voglia di sopravvivere a questa notte mi fanno tentare una mossa azzardata.

«Ridacci le batterie, ti prego» mi rivolgo direttamente a Balloon Boy che non ha potuto fare a meno di accontentare Foxy privandoci della torcia.

«Non posso farlo, lui lo verrebbe a sapere», risponde chiaramente intimorito dalla conseguenze «mi vedrebbe farlo».

Da un lato mi aspettavo questa risposta da parte sua, dopotutto è costretto a stare dalla loro parte essendo il più piccolo e il meno pericoloso di tutti. Questo però gioca a suo vantaggio siccome non mi sono nemmeno accorta del furto delle batterie. Come ha fatto a prenderle se ho tenuto la torcia tra le mani per tutto il tempo? Deve essere veramente silenzioso e abile per riuscire a fare una cosa del genere, quasi come se fosse un piccolo ninja. In ogni caso noi restiamo ancora in seria difficoltà e la situazione non può che peggiorare.

«Non possiamo più restare qui» commenta Clara con il cuore che le batte a mille.

«Dove dovremmo andare?» chiedo tremando come una foglia.

La bionda si volta e io seguo il suo sguardo. Dietro di noi è presente il portone che collega questa zona del locale con l'attrazione horror; dunque, in parole povere, dietro di noi è presente l'unico passaggio che conduce nell'ultima area dello stabile. Effettivamente non abbiamo molte altre alternative, dopotutto se provassimo ancora a fuggire passando dai condotti di ventilazione potrebbe finire come la scorsa volta, inoltre Foxy si trova nel corridoio quindi sarebbe comunque impossibile passare di lì. Non vorrei proprio arrivare a tanto, in fondo là dentro ci sono i due androidi più raccapriccianti dell'intero edificio. Dopo aver realizzato che in qualsiasi momento il rosso potrebbe saltarci addosso decido di andare insieme alla bionda nella giostra degli orrori. Ogni secondo è prezioso e noi non possiamo permetterci di sprecarne nemmeno uno con stupide esitazioni che potrebbero portarci soltanto alla morte.

L'attrazione horror è dieci volte più terrificante rispetto all'ultima volta che ci abbiamo messo piede: vederla di notte è tutta un'altra cosa e sapere che in giro per questo posto ci sono due androidi che sono programmati per spaventare le persone mi terrorizza ancora di più. Non possiamo di certo metterci a girovagare come se nulla fosse non conoscendo la struttura di questo luogo, sarebbe troppo rischioso.

«Un condotto di ventilazione!», esclama la bionda indicandone uno che si collega a un altro e che percorre tutto il soffitto «è grande abbastanza per una persona adulta, possiamo nasconderci lì».

«Come facciamo ad arrivare lassù?» domando osservando l'ambiente che ci circonda.

Entrambe spostiamo contemporaneamente lo sguardo verso destra e vediamo un mucchio di casse accatastate l'una contro l'altra; si trovano tutte sotto una grata che ha tutta l'aria di essere una possibile via d'accesso per un condotto di ventilazione. A quanto pare l'intera attrazione horror ha una rete di condotti estesa per tutto il posto, molto probabilmente alcune portano in altre stanze mentre altre sono addirittura collegate tra di loro. Dato che girare per i corridoi di questa parte dell'edificio è troppo pericoloso l'unica cosa che possiamo fare è nasconderci in uno di quei condotti.