12. Scontro.

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Il giorno è arrivato.
Ho aspettato questo momento da molti mesi ormai. Oggi io e Martina andremo in tribunale e finalmente confesseremo la verità così da essere libere. Stando qui dentro ho realizzato che della mia vita non ne so molto. Ho iniziato a pormi domande sul mio passato che adesso più che mai voglio saperne la risposta. E per conoscere la risposta a tutte le mie domande ho bisogno della foto dell'ecografia ma non la trovo da nessuna parte.

"Cosa cerchi?" mi chiede Martina.

Non le rispondo perché sono troppo concentrata a rovistare tra gli armadietti, sotto al letto e addirittura in bagno. Ho bisogno di quell'ecografia.

"Futura ti vedo troppo agitata, cosa stai cercando?" mi chiede ancora una volta.

Ha ragione, sono molto agitata perciò smetto di cercare e prendo fiato.

"Sto cercando una foto. Mi serve per trovare delle risposte su mia madre."

"Ma quando sei arrivata non avevi nessuna foto con te."

"Appunto, io non avevo e non sapevo niente. Mio padre è stato qui prima che io nascessi."

"Ne sei sicura?"

"La foto che sto cercando è un'ecografia, dietro c'è una dedica e i nomi sono proprio quelli di mio padre, mia madre e il mio."

"Ci saranno più di mille persone che si chiamano così!"

"Ma io sento che si tratta di me. Ti prego aiutami a trovarla prima che Maddalena ci venga a chiamare e ci porti via da qui."

Martina annuisce e purché non sembri convinta di ciò che le ho detto mi sta comunque aiutando, ma alla fine non abbiamo trovato nulla. Ormai era troppo tardi, Maddalena è già arrivata e non possiamo far aspettare la legge.

Arriviamo al cortile con lo scopo di salire nella vettura della polizia e andare in tribunale, ma Paola ci ha fermate in tempo per salutarci.

"Paola!" le sorrido.

"Buongiorno ragazze, mi raccomando dite la verità al giudice e restate calme. Qualunque sia il giudizio finale ritornerete comunque qui e ad aspettarvi ci saranno i vostri genitori." ci spiega e continua a sorriderci per rassicurarci.

"Grazie Paola." le dico.

Voglio abbracciarla, ma forse è meglio di no. Non voglio che si insospettiscano i ragazzi in cortile.

Paola ritorna poi al suo lavoro e subito dopo si avvicina Nadia con il fiatone. Probabilmente ha corso per arrivare in tempo a salutare me, ma soprattutto Martina.

"Quindi mi lasci sola?" le dice Nadia.

Martina ride e io rimango a guardare. Ogni tanto mi volto verso destra e verso sinistra sperando anche io in un saluto di Ciro.

"Lo sai che io ti verrò a trovare ogni giorno ai colloqui e quando avrai i permessi vienimi a trovare." Martina, senza farsi vedere da Maddalena lascia un bigliettino con su scritto il suo numero e darlo poi a Nadia.

Nadia lo prende e lo nasconde subito in tasca. Guarda per un attimo Martina ed entrambe sorridono. Nadia si butta fra le sue braccia e le lascia un bacio sulle labbra.

"Signorine, mo basta dobbiamo andare dai." interviene Maddalena, interrompendo la scena.

Ma le due sembrano non voler sentire ragioni e continuano a baciarsi. Io e Maddalena ci guardiamo e ridiamo. Lei non vuole distaccarle ma deve perché è il suo lavoro.

"Ciao Nadia, mi mancherai." le dico poi io.

"Ciao bellina, mi mancherai assai pure tu." mi abbraccia.

Mi giro d'istinto sperando ancora in un arrivo di Ciro, ma non arrivò. Delusa decido di salire in auto, ma proprio nel mentre io stavo per salire lui mi chiama.

"Futura, Futù! Aspetta!" mi urla.

Lo vedo correre verso di me e intanto Lino dietro che cerca di stargli al passo.

"Futura, questa è per te. È una poesia che ho scritto io ieri notte."

Mi da il bigliettino e io poi gli sorrido. Non pensavo ancora che baciarlo fosse stata la scelta giusta, perciò l'ho abbracciato.

"E ja, ja! Mo ce ne dobbiamo andare veramente." interviene Nunzia di nuovo.

Io rido e poi per un secondo rimango a guardare Ciro. Insomma, ci conosciamo da pochissimo e non so praticamente nulla su di lui e lui non sa niente di me. Non posso dire che mi piace, perché è troppo presto. Ma non so se voglio conoscerlo una volta usciti da qua dentro, perché può anche essere un cattivo ragazzo e non rientrerebbe nei miei standard. Però c'è quella cosa di lui che mi intriga e che mi spinge a volerlo.

Io e Martina ci decidiamo e saliamo in auto e poi entra anche Maddalena con noi. Io e Martina sospiriamo e ci prendiamo poi per mano, come per supportarci a vicenda.

Io sono sicura di quello che dovrò dire, lei un po' meno. Le tormenta Peppe, ha paura che un giorno se venisse a scoprire la verità lui potrebbe farle del male.

Arriviamo in tribunale e comincio a sentire anche io un po' di ansia. Voglio cercare di essere convincente e porre fine a un capitolo della nostra vita per sempre. Tutto quello che voglio è stare con mio padre.

"Ragazze, dobbiamo entrare forza. Restate calme e non fate stronzate." ci avverte Maddalena.

Io e Martina annuiamo per aver capito e poi entriamo.

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24|01|22
lasciate una stellina per il prossimo capitolo.⭐️

Futura Di Salvo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora