63.Perdersi Per Poi Ritrovarsi.

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Ho preso una decisione e voglio dirgliela di persona. Sono giorni che non parliamo e non ci vediamo ma è stato meglio così perché ho avuto modo di pensare. Adesso so che è la scelta giusta da prendere. Sto andando a casa sua, non so se lo trovo lì ma ci provo. Sono nervosa lo ammetto ma ne varrà la pena. Suono il campanello e ad aprirmi è Carmela.

"We amore mio, da quanto tempo! Vieni, entra." mi accoglie, come al solito, calorosamente.

"Ciro sta qua?" le chiedo subito.

"Sì, sta in camera sua. Se vedi che sta con una ragazza non ti ingelosire eh... Alessia è solo un'amica." mi avverte, un po' ironica.

Le annuisco e vado in camera sua. Come mi aveva avvisato Carmela, in camera con lui c'è anche questa sua amica. Mi ingelosisco nel vedere lei sdraiata con la testa appoggiata alla sua pancia e lui che le passa la sigaretta dopo averla aspirata per prima. Nel vedere che sono entrata lei si alza e guarda Ciro imbarazzata, forse perché non vuole creare fraintendimenti, anzi almeno spero sia così.

"Futura, che ci fai qua?" mi chiede lui.

"Volevo parlarti, sto disturbando qualcosa?"

"No, io me ne stavo andando. - interviene l'amica, prendendo in fretta da sopra alla scrivania la sua felpa, la indossa e poi continuando ad essere imbarazzata guarda prima me e poi Ciro - chiamami dopo che così finiamo di parlare." dice, gli dà un bacio sulla guancia e poi se ne va via.

Cosa vuol dire quel bacio? Perché dopo deve chiamarlo? Sto iniziando a pensare che sia più di una amica o se mi sbaglio perché Ciro le lascia fare tutte queste cose?

"Era necessario il bacio?" gli dico.

"Cosa vuoi che ti dica... non ti incazzare che lei è mia amica. È molto affettuosa." mi risponde prendendo le sue difese e questo continua ad infastidirmi.

"Nu poc tropp, però." rispondo infastidita, riportando lo sguardo verso l'alto.

"Che ci fai qua?" cambia discorso.

"Non ci parliamo da giorni, volevo sapere come stavi."

"Sto bene, perché?"

"Io mi sono preoccupata quando ti ho visto fatto."

Adesso è lui a fare l'infastidito, infatti rotea gli occhi e sbuffa.

"Come sei esagerata... mi stavo semplicemente divertendo con dei miei amici."

"Non faccio l'esagerata io mi preoccupo per te, se stai male possiamo parlarne. Non devi vergognarti io voglio aiutarti e starti vicino."

"Non c'è n'è bisogno. Sto bene." fa il freddo e il distaccato, ma io cerco comunque il contatto fisico.

"E allora perché continui a fare così?" alzo il tono.

"Che stai dicendo?" chiede rimanendo pacato.

"Non mi far incazzare Ciro, e non mi trattare come una stupida. Non lo sopporto."

"E ma allora come ti devo rispondere? Ti ho detto che sto bene e il tuo aiuto non lo voglio. Ma si può sapere che ci fai qua?"

Lo squadro per bene, perché questo suo comportamento non l'ho mai visto e non gli appartiene.

"Ma la vuoi finire di rispondermi così? Mi tratti come una stupida quando invece io mi preoccupo. Forse non ti interessa perché tanto hai già Alessia... la tua amichetta molto affettuosa."

"Non c'è bisogno di prenderla in giro, non parlare se non conosci la sua storia."

"La smetti di difenderla? Per una volta pensa a me, a noi, alla nostra relazione." il mio tono si alza sempre di più come la mia rabbia.

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