29. Cuori Caldi.

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Il giorno dopo io e Martina ci siamo dirette all'IPM per iniziare il nostro mese di tutoraggio. Lei è lì per Nadia e io sono lì per Ciro. Ho pensato a tutta la notte alle parole di Teresa, la madre di Martina giusto per essere sicura che quello che sento è reale. Ed è così, lui mi ha conquistata dedicandomi quella poesia e sono letteralmente rimasta affascinata da lui, da quando abbiamo ballato insieme, quella notte in discoteca. Sentirlo così vicino a me mi ha fatto irrigidire per poi sentirmi sicura tra le sue braccia. C'è stata chimica anche in quel quasi bacio.

Entriamo all'IPM e percorriamo il cortile per arrivare nell'ufficio di Paola. Martina si rende conto subito che i ragazzi sono nel campetto e cerca di visualizzare Nadia e Ciro.

"Ci sono Nadia e Ciro." me li indica.

E li vedo. Nadia è seduta sola a fumarsi una sigaretta, Ciro fa lo stesso ma è distante dalla panchina su cui è seduta Nadia.

"Vorrei andare da lui, ma voglio che sia lui a farlo." confesso a Martina.

"Quindi non vuoi farti vedere interessata?" ridacchia Martina.

"Non per adesso. E tu non vuoi andare da Nadia?"

"Sì, guarda quanto è bella... ma non possiamo fermarci. Distoglieremo l'attenzione di tutti quanti su di noi."

"Hai ragione e poi Paola ci aspetta."

Allunghiamo il passo, decise a cominciare il tutoraggio. Io lo faccio perché è ciò che ho sempre voluto, l'avrei fatto anche se non ci fosse stato Ciro. Martina invece adora aiutarmi e passare del tempo con me, in questo caso lo fa anche per Nadia e soprattutto per lei.

Busso alla porta dell'ufficio. Paola ci fa entrare.

"Ciao ragazze." ci saluta.

È seduta sulla sedia che si trova dietro la scrivania, ma appena ci vede entrare si alza aiutandosi con il suo bastone.

"Ciao. Quando iniziamo?" le chiedo impaziente di cominciare.

"A breve. Ho chiesto a Beppe di portare i ragazzi nel laboratorio di ceramica. Voi li aiuterete lì."

"Va bene, possiamo andare?" chiede Martina.

"Come siete impazienti ragazze!"

"Scusa, ma non vediamo l'ora di iniziare. Quindi... quando...?"

"Andate, poi girate a sinistra e salite le scale." ci dice, forse in tono sarcastico, per togliersi noi dai piedi poiché l'avevamo già stancata per aver insistito.

Ridiamo e poi usciamo dal suo ufficio. Facciamo il percorso che ci ha detto lei e fuori la porta troviamo Liz che ci aspettava.

"Ciao belle. Vi stavo aspettando, entrate."

Quasi tutti i ragazzi dell'IPM sono lì. Liz ci presenta ma io non sto ad ascoltarla. Tra tutti i ragazzi presenti io cerco solo Ciro. E appena i nostri occhi si incontrano entrambi sorridiamo.

"Ragazze, mettetevi all'opera. Ricordate di stare attorno ai ragazzi e aiutateli se necessario." ci spiega Liz.

Annuisco e subito mi metto all'opera. Muoio dalla voglia di approfittare del momento e avvicinarmi a Ciro, ma voglio farmi vedere come una che poco le importa. Mi dirigo a scaricare l'argilla dal camion.

Il piano funziona e infatti lui si avvicina a me. Io sono girata e lui è dietro di me.

"Sono felice di vederti. Sei bellissima." mi sussurra all'orecchio.

Sorrido tranquillamente perché non può vedermi, ma poi mi giro e ritorno seria.

"Sto lavorando, se hai bisogno d'aiuto chiedi."

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