43.Vivo per te.

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Pov's Futura.
Sono di nuovo, ancora una volta, andata via. Non ce la faccio più, è tutto così pesante e non riesco a gestire niente. Mi fa male sentirmi lontana a mio padre e penso che forse se avessi saputo fin dall'inizio la verità adesso andremmo d'amore e d'accordo.

Alcune volte desidero avere Ciro al mio fianco, so che sarebbe l'unico a capirmi e troverebbe un modo per farmi ridere e non farmici pensare. È sempre stato così quando stavo da Carmela e mi capitava di vederlo a permesso.

Arrivo fuori al mio palazzo e mi siedo sulle scalinate. Qui nessuno può vedermi e posso stare tranquilla, almeno per un po'. Mi accorgo poi che Martina si avvicina verso di me. Che ci fa qui?

Mi alzo e la raggiungo. D'istinto la abbraccio. Ne ho bisogno e averla qui adesso con me, anche se non la stavo aspettando mi rende felice. È sempre con me.

"Perché l'abbraccio?" mi chiede sorpresa.

Allora le racconto cos'altro è successo con mio padre. Le dico che anche Paola e i suoi amici sono coinvolti in tutta questa farsa.

"Ero venuta a vedere come stavi dopo quello che è successo ieri, ma vedo che oggi stai peggio..." aggiunge.

"Sì, esatto. Sono molte cose da metabolizzare. Però menomale che ci sei tu, perché da sola non ce la potrei mai fare." le sorrido appena.

"Futù tu sei la mia migliore amica, ti vorrò sempre bene." ricambia il sorriso e poi mi abbraccia di nuovo.

Sono così fortunata ad averla come amica e paragonarla ad una sorella. Lei è l'unica parte sincera della mia vita e di cui sono sicura di potermi fidare fino alla morte.

Vedo poi d'improvviso uscire dalla porta di casa mio padre. Forse per cercarmi.

"Ciao Martina... Futura possiamo parlare?" saluta cordialmente la mia migliore amica, poi mi chiede subito di parlare.

Sono ancora troppo arrabbiata e incapace di gestire la situazione. Vorrei rimanere ancora un po' con Martina.

"Non adesso."

"Io invece penso che adesso possiamo parlare, no?"

"Va be' io allora vado." dice Martina sentendosi in imbarazzo.

Quindi saluta e va via.

Non dico una parola, guardo Martina andare via fino all'ultimo, finché di lei non se ne vede più ombra. Poi rivolgo lo sguardo su mio padre.

"Scusa per prima, scusa per tutto." mi dice.

"C'è qualcos'altro che devo sapere?" rimango fredda.

"Pensi ci sia qualcos'altro?"

"Ho sentito cosa diceva prima Filippo... su mia nonna Sara."

"Era la madre di tua madre. Non l'hai mai conosciuta perché tra di noi non è finita bene. Lei mi incolpava per la morte di tua madre. Diceva che se non l'avessi mai conosciuta adesso lei magari, sarebbe ancora viva."

"Se non sei stato tu ad ucciderla perché ti ha incolpato?"

"Perché quel giorno che hanno ucciso tua madre è stato un incidente, volevano me morto."

Futura Di Salvo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora