58.Guardare In Faccia Alla Realtà.

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Ottobre.

È passato un mese.
Mi trovo a casa di Nad e Filippo per fare da babysitter alla piccola Bea,poiché entrambi lavorano. Non mi dispiace per niente stare con lei, anzi mi rende felice perché è come se dovessi accudire a una sorellina più piccola. È ancora molto presto per dirlo ma sono sicura che anche lei gode della mia compagnia. Vuole sempre stare in braccio a me altrimenti non la smette di piangere, prende il biberon solo da me e appena mi vede mi sorride dolcemente con quel suo visino dolce che mi fa sciogliere ogni volta che la vedo.

Adesso dorme, l'ho appena messa nella culla dopo la sua seconda poppata della giornata.
Sto sul divano con il telefono in mano sui social per far passare il tempo, chiaramente non andrò via prima che Nad e Filippo tornino a casa. Mancano soltanto due ore.

Ricevo su whatsapp messaggi da parte di Ciro e senza perdere tempo gli rispondo.

"Dopo posso passare da te? Ti voglio vedere." mi dice e sorrido appena lo leggo.

"Sei vuoi puoi passare adesso, ma sono da mia zia. Ti mando la posizione?"

Risponde con un okay e quindi aspetto solo che venga. L'ho avvertito di non suonare al campanello perché Beatrice sta dormendo, altrimenti si può svegliare. Lo aspetto per pochi minuti, mi avvisa che sta qui fuori e gli apro.

Mi saluto con un bacio sulle labbra e lo faccio entrare.

"Bella questa casa." mi dice guardandosi intorno.

"Sì, è vero. Ma sei venuto qua per vedere la casa?"

Rivolge lo sguardo su di me e mi sorride. Si avvicina e mi bacia con foga, trascinandomi sul divano e facendomi cadere di schiena su di esso. Mi bacia sul collo, lasciandomi piccoli morsetti. Rido perché mi sento il calore del suo corpo sul mio e mi scatena euforia. Purtroppo però non posso lasciarmi andare, non che io non voglia ma ci sono telecamere in casa e mi sentirei osservata.

"Aspetta, fermo!"

Si ferma subito e mi guarda. Si trova sopra di me e riesco a sentirlo vicino ma non possiamo fare niente.

"Scusa mi sono lasciato travolgere dall'entusiasmo ma non sono qui solo per questo."

"Ma perché secondo te non mi va? - sorrido guardandolo negli occhi - Ci sono telecamere, non possiamo fare niente."

Si toglie da sopra di me e io mi alzo dal divano. Non dimentico quello che ha fatto Francesco e lo schifo che mi ha fatto sentire arrivando addirittura ad allontanare Ciro perché volevo che non mi toccasse nessuno. Ora però mi sono ripresa e Ciro è stato molto paziente con me. Ogni tanto quando ci vediamo arriviamo al punto di fare l'amore ma c'è sempre qualcuno che ci ferma, o qualche circostanza che non ce lo permette. Per esempio l'altro ieri stavamo a casa mia nella mia camera. Non mi sono accorta dell'ora ed effettivamente si era fatto tardi: mio padre sarebbe ritornato da lavoro molto presto. Quindi per evitare che veda Ciro, solo con me in camera mia, l'ho fatto andare via.

Pov's Carmine.
Mi trovo a lavoro.

Lavo i capelli, li taglio, faccio tinture e molto altro per molto tempo in più rispetto agli altri dipendenti, perché così posso guadagnarmi qualcosa in più per me e per mia figlia. La titolare non c'è, è dovuta andare via per qualche commissione urgente e quindi sono rimasto solo io al turno di mattina.

Sto aspettando che arrivi la mia prossima cliente, una signora anziana che deve farsi un semplice shampoo.

Sto un po' al telefono poi vedo una donna fuori che mi osserva. È Rosa. Mi precipito ad aprirle prima che si penta di essersi fatta vedere da me e se ne scappi via.

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