45.Mai Più Verso La Normalità.

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Pov's Futura.
Sono passate settimane da quando sono andata all'ospedale e ho avuto quella discussione con Ciro. Ormai non lo sto vedendo più ma penso a lui continuamente. È sempre al centro dei miei pensieri. Prima ero arrabbiata ma adesso mi chiedo perché si era drogato. Che l'abbia fatto per divertirsi o perché stava male non giustifica niente. L'ha comunque fatto.

Questa giornata è noiosissima. Piove ininterrottamente e l'estate è finita. Domani ricomincia la scuola e oggi sono chiusa in casa a finire di fare i compiti. Sono rimasta indietro per tutta l'estate a pensare a mio padre, a Ciro, alla mia famiglia; insomma è stata un'estate incasinata. Provo un po' di paura nel pensare che devo rivedere tutti gli altri miei compagni di classe e di cosa potranno dirmi sul fatto che sono stata in carcere. Non mi è mai mai piaciuto fare una brutta impressione alla gente, ho sempre cercato di apparire gentile e simpatica. Forse è per questo che ho pochissimi amici.

Da una parte sono felice perché tra tre settimane Naditza e Filippo si sposano finalmente. Non hanno ancora rivelato il sesso del bambino, anche se già lo sanno vogliono tenercelo nascosto fino al giorno del matrimonio. Sono emozionata e non vedo l'ora. Questo bambino in arrivo lo sento parte integrante della famiglia anche se in realtà è soltanto il bambino di una coppia di amici di mio padre. Non ho nessun affetto familiare con loro ma mi piace ricordarli come miei zii.

Continuo a studiare letteratura latina quando poi mi arriva un messaggio sul telefono da Martina.

"Posso venire da te? Dobbiamo parlare."

Mi incuriosisce. In questo periodo tutto è così tranquillo e mi chiedo cosa sia successo. L'aspetto a casa impaziente di sapere cosa ha da dirmi. Sento suonare al campanello ed è lei.

"Stavi studiando?" mi chiede.

"Sì, Catullo. Domani il professore sicuro mi interroga." ridacchio nervosa.

"Allora scusami se ti ho disturbato."

"Statti tranquilla, ti ho fatto arrivare fino a qua con la pioggia. Che è successo?"

"Peppe mi ha contattato."

Rimango sorpresa. Non so come agire. Mai mi sarei aspettata di risentire parlare di lui.

Mi fa vedere cosa le ha scritto. Tra l'altro su un numero che non è il suo. In che guaio si sarà cacciato stavolta?

Amore mio sono io, Peppe. Devi darmi una mano."

Martina mi fa vedere il messaggio ed entrambe ci scambiamo uno sguardo preoccupato. E adesso cosa succede?

"Che gli dico?" mi chiede tesa.

"Non gli rispondere."

"Non servirà a niente, tu lo conosci."

"Allora parlo con Paola."

"No, no Futura ti prego." esita subito. - "Adesso gli dico cosa gli serve."

Mi arrendo. È inutile, se lei vuole fare una cosa nessuno può dirle niente.

Si continuano a scrivere e intanto mi fa vedere cosa si dicono.

"Mi trovo a Casal di Principe da mio nonno."

"Cosa vuoi da me?"

"Mi servi vita mi."

"Per cosa?"

"La polizia sta ancora cercando mio fratello. Potresti dire di essere stata tu? Solo per il momento finché la polizia si scorda di lui."

Io e Martina ci scambiamo un altro sguardo. Questo ragazzo mi fa innervosire. Pensa di poter prender Martina in giro, fare tutto il lavoro sporco e non prendersi nessuna colpa, ma ormai lei non è più innamorata di lui e sono sicura che questa volta non si lascerà ingannare.

"Parlo con Paola?" le chiedo per non farla andare oltre.

Ci pensa per un pò, poi scuote la testa.

Peppe aggiunge un altro messaggio vedendo che Martina non ha risposto al primo.

"Lo sai che ti amo. Di me puoi fidarti."

La guardo in attesa che risponda. Si mangia le unghie e muove la gamba per il nervosismo.

"Non chiamare nessuno. Vado io da lui." mi dice convinta.

"Eh? A fare cosa, Martì?"

"Ci voglio solo parlare, tranquilla."

La vedo troppo sicura e questo mi spaventa. Il fatto che conosca Peppe non vuol dire che può risolvere la faccenda da sola.

"No amò pensaci prima bene. Lo sai com'è fatto."

"Sono sicurissima Futù. Almeno tu fidati di me."

"È di lui che non mi fido. È capace di manipolarti facilmente."

"Non questa volta, non ti preoccupare."

"Ma devi per forza andare là? Parlagli su whatsapp." cerco di insistere a farla rimanere.

"Non posso dirglielo su whatsapp. Voglio vedere la sua faccia delusa sul volto quando glielo dirò."

Aggrotto le sopracciglia.
Cosa vuole dirgli di così importante?

"Dirgli che cosa?"

"Voglio parlartene dopo che gliel'avrò detto." ridacchia e mi fa l'occhiolino ironicamente.

Mi saluta in fretta, poi va via. Non mi ha detto molto del suo piano. Penso di seguirla, non voglio che si faccia male. So che pensa di poter risolvere la cosa da sola ma non è per lei. Peppe è pericoloso, violento e manipolatore. Non so quando andrà, ma dovrò farmelo dire domani quando ci vedremo a scuola.

Il giorno dopo.
Mi sono preparata per andare a scuola. Ho mandato svariati messaggi a Martina ma ancora non mi risponde. Spero che non sia andata proprio stamattina da Peppe e che venga a scuola. Adesso comincio a capire ciò che cosa hanno provato mio padre, Paola e Martina quando sono andata via senza dire niente. Provo a chiamarla e dopo cinque tentativi mi risponde.

"Amò, oggi non vengo a scuola. Vado a risolvere sta cosa e torno per stasera."

"Ma sei pazza? Oggi ricomincia la scuola non puoi mancare."

"Ho fatto scrivere una giustifica, tanto per stasera torno e domani sicuro vengo. Non ti preoccupare, ciao."

Stacca la chiamata subito dopo.

Se non fosse per la scuola, adesso sarei corsa da lei e l'avremmo risolta insieme. Non mi va di lasciarla sola, ma non posso saltare scuola al primo giorno. A questo punto mi basta aspettare sue notizie stasera e sperare che vada tutto bene. Se dovesse succedere qualcosa sarei la prima a correre da lei e non ci penserei due volte.

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20|01|2023
lasciate una stellina per il prossimo capitolo.⭐️

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