19.Il Filo Invisibile.

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due settimane dopo.

Niente è cambiato tra me e mio padre. Il nostro rapporto sta svanendo e a me dispiace. Guardare foto di mia madre mi aiuta a pensare.

"Che fai vita mia?" mi chiede mio padre, entrando in camera mia.

"Guardavo alcune foto." gli rispondo, continuando a guardarne altre.

Mi ritrovo tra le mani una foto di me e i miei genitori al loro matrimonio e la faccio vedere a mio padre. Si siede accanto a me e accenna un sorriso. Rovista altre foto e in profondità trova l'ecografia. Legge la dedica e poi mi guarda perplesso.

"L'ho trovata quando stavo all'IPM nella mia cella." gli dico.

"Pensavo si fosse persa." borbotta e poi alza lo sguardo verso di me. -"Come l'hai trovata?" mi chiede.

"Non lo so, per caso."

"Come mai ce l'hai tu?"

"Dietro c'è una dedica che combacia con i nostri nomi e volevo portarla con me per parlartene. L'hai scritta tu?"

Esita prima di rispondere, ma sembra costretto a farlo.

"Sì, è incredibile come tu l'abbia trovata."

"Lo sapevo! Sono delle parole bellissime papà."

"Per caso nella tua cella c'erano anche dei nomi scritti al muro?"

Annuisce e rimane in silenzio. Mi avvicino per abbracciarlo e lui sorride ricambiando l'abbraccio.

"Grazie per le splendide parole che hai scritto dietro l'ecografia."

"Mi dispiace di non averti detto che sono stato dentro all'IPM pure io."

"Cosa hai fatto per entrarci?"

"Ho difeso tua madre da una brutta persona."

"E cosa hai fatto per andare a Poggioreale?"

"Ho difeso te." mi guarda negli occhi ma poi abbassa subito lo sguardo.

"Ma perché? Io non mi ricordo di questo."

"Eri molto piccola avevi due anni."

"Io non credo che tu mi abbia solo difeso per finire in carcere."

"Ho fatto cose sbagliate ma tutto per il tuo bene."

Non ho continuato la conversazione perché mi sembra troppo a disagio e sotto pressione. Apprezzo che mi abbia detto un pezzetto della sua vita almeno per adesso. Sto scoppiando anche di gioia sapendo che quella dell'ecografia sono io e che mio padre mi abbia scritto quelle bellissime e sincere parole.

Si è alzato dal mio letto ed è ritornato in salone. Senza dirgli niente, ha chiuso la porta di camera mia ma non ne ho fatto colpa, preferisco un po' di privacy. Ho continuato a guardare le foto. Sento che in qualche modo, o almeno mi piace pensare così, che mia madre abbia fatto trovare per caso la foto dell'ecografia e trovare una scusante per iniziare a parlare di certi argomenti con mio padre.

Adesso che so un po' della sua vita, mi istiga sapere ancora di più. In che modo mio padre mi ha difeso e da chi? Chi è la brutta persona che ha fatto del male a mia madre e da far finire una persona così buona come mio padre, in carcere?

Pov's Carmine.

Uscito dalla camera di mia figlia ho chiuso la porta di camera sua per poter fare una telefonata senza essere sentito da lei.

"Pronto? Carmine..."

"Ciao direttrì, non potete capire cosa mi ha fatto vedere Futura. Ha trovato dentro all'IPM nella sua cella l'ecografia che mi diede Nina."

"Ah e che problema c'è?"

"Cosa ci faceva nella sua cella? Ma non sono divise le celle dei maschi e delle femmine?"

"Sì, ma già da qualche anno fa c'è stato un cambio di celle."

"E perché?"

"Alle femmine conveniva stare di più lì. Sono cose con cui ho discusso con loro."

"Direttrice, Futura è venuta a sapere alcune cose che volevo rimanessero nascoste. Ma ha trovato quell'ecografia con una dedica dietro e c'era il suo nome."

"Mi ricordo di quell'ecografia."

"Embè direttrì ma una bella pitturata alle pareti non la potevate fare? Avete cambiato postazione delle celle ma non avete ristrutturato?"

"Sta calmo, non vedo quale sia il tuo problema. Futura ha il diritto di sapere la verità. A breve sarà maggiorenne e lo potrà scoprire anche da sola."

"Lei è mia figlia non le mentirei mai ma su certe cose è meglio rimanere indiscreti."

"Sono d'accordo con te nel non dirle niente riguardo la tua famiglia perché altrimenti porterebbero solo guai, ma mentire su di te, su Nina, su me che l'ho cresciuta e l'ho amata più di qualunque altra cosa non mi pare giusto."

"Decido io per lei e per il momento non mi pare che ci siano problemi."

"Intanto quella che l'ha cresciuta sono io e la conosco meglio di te. Lei vuole sapere la verità, me lo ha detto proprio lei e se non ti sbrighi a dirgliela lo scoprirà da sola e non ti perdonerà mai per non avergliela detta tu per primo. Adesso ti saluto, ciao Carmine!" chiude la chiamata e io inizio a pensare alle sue parole.

Non ce la faccio, proprio non me la sento di dirle la verità. Non sono pronto e ho paura che ce l'avrebbe con me a vita. Adesso che ho lei non voglio farmela scappare un'altra volta.

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14|03|22
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