23.Ridammi La Vita.

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Napoli,25 aprile.
Qualche giorno prima della scarcerazione di Carmine a Poggioreale.

Pov's Futura.
Apro lentamente gli occhi e guardo per prima il riflesso del sole dalla finestra. Mi alzo per aprirla e poi vado in cucina da Paola con un sorriso smagliante. Oggi compio diciassette anni, mi manca un anno e sarò finalmente un'adulta.

"Ma buongiorno! Buon compleanno tesoro." Paola mi vede e smette di fare quello che stava facendo prima e corre ad abbracciarmi e sbaciucchiarmi tutta.

"Grazie! Per fortuna oggi non c'è scuola. Ho un mucchio di cose da voler fare oggi." le dico.

"Benissimo. Con i tuoi amici?"

"In realtà pensavo che facessimo una cosa solo io e te, me lo avevi promesso."

"Lo so Futura ma devo sbrigare delle faccende importanti."

Non insisto perché so che sarebbe inutile, da un lato spero che non abbia nessun impegno e che stia architettando tutto alla perfezione per farmi passare un bel compleanno, ma dall'altro credo alle sue parole poiché ultimamente è sempre impegnata e non mi sorprenderebbe che lo fosse anche oggi.

Sgranocchio qualcosa dalla dispensa e corro a prepararmi per incontrarmi con Martina. Decido di indossare un jeans a vita alta poco strappato e una maglia a maniche corte. Scendo di casa e raggiungo il bar dove andiamo spesso io e lei, e la trovo già lì ad aspettarmi.

"Ma ciao, tanti auguri." mi dice con tono sarcastico.

Corro ad abbracciarla e poi prendiamo posto. Ordiniamo due tè alla pesca, come nostro solito e lei intanto comincia a parlarmi di Peppe.

"Domani mi vuole vedere. Chissà cosa vorrà dirmi."

"Perché pensi voglia dirti qualcosa?"

"Non si è fatto vedere per molto tempo e adesso vuole vedermi. Gli sarà successo qualcosa e vuole il mio aiuto."

"E tu glielo darai?"

"Amò, è il mio fidanzato. Io farei qualsiasi cosa per lui."

Alzo di scatto entrambe le sopracciglia e poi senza fare commenti che potrebbero ferirla e per non discutere proprio oggi che è il mio compleanno, cambio discorso.

"Posso pranzare da te dopo? Paola ha molto da fare con il lavoro e ho paura che non passerò un bel compleanno."

"Sì, certo. Mia madre torna anche da lavoro tardi quindi siamo solo noi."

La madre di Martina è sempre indaffarata con il lavoro proprio come Paola ma entrambe non ci privano di attenzioni. Martina invece non vede il padre da molto tempo, da quando i suoi hanno divorziato lei non lo vede mai. Questa è la prima cosa che ci accumuna: la mancanza di un padre.

Il mio lo vedo ogni tanto ai colloqui in carcere e lo conosco pochissimo. Lei invece conosce suo padre ma non ci va per niente d'accordo, ecco perché ha preferito stare con sua madre.

Finiamo di fare il nostro aperitivo e andiamo a casa di Martina. Lei riprende a parlare di Peppe.

"Mi ha scritto! Dice che se fosse possibile mi vedrebbe anche oggi." sorride.

"Ha davvero scritto con il congiuntivo azzeccato o l'hai perfezionato tu il messaggio?" scherzo.

"Davvero divertente. Smettila." - "Ha un lavoro importante da sbrigare per una certa Wanda. Dice che ha sessant'anni e che non devo preoccuparmi." ride.

"Lo ha mandato a vendere droga o a ritirarla."

"Futura..." alza gli occhi al cielo perché non ne può più delle mie battutine squallide.

Riceve un'altra notifica sul cellulare e la guarda immediatamente sperando sia un nuovo messaggio da parte di Peppe ma in realtà è di sua madre.

"A quanto pare tornerà presto da lavoro." sospira.

"Non fa niente." le dico.

"Lo so, anzi è meglio così. Quei bastardi la fanno lavorare anche di domenica."

"Io credo che sia lei che voglia lavorare fino a tardi. Insomma, è sola e non sa con chi stare. Il lavoro la distrae."

"Hai ragione. Lei deve rifarsi una vita, ma il divorzio con mio padre l'ha stremata."

Usò l'aggettivo stremata con tanto dolore. Come aveva ferito la madre, aveva ferito anche lei.

"Menomale che sono uguale a mia madre." continua, cominciando a sfogarsi.

"Va be' però non saresti stata poi così male con i capelli rossi." scherzo.

Lei ride con me e poi decide di cambiare discorso. Fa sempre così quando si tratta di parlare di suo padre.

"Prepariamo una torta."

"Cosa?"

"Sì, Futura. Una torta per il tuo compleanno."

"Ok." sorrido e poi ci mettiamo all'opera.

Pov's Wanda.
Mio figlio Ezio non c'è più da quindici anni ormai e sento mancarmi il respiro ogni volta che mi capita di pensare a lui. Carmine ha sbagliato, ma da brava bambina che lo ama moltissimo, l'ho subito perdonato. È solo grazie a me se si è fatto solo la metà degli anni in carcere, ma lui non lo sa e non mi aspetto che lo sappia perché il nostro rapporto non cambierebbe. Se quel giorno ho cercato di riprendermi Futura era perché speravo di poter riavvicinare Carmine alla sua famiglia.
Mio marito inoltre, non sa che è stato Carmine ad uccidere suo fratello Ezio, perché conosco Franco e so che, senza pensarci due volte, avrebbe ucciso il mio Carmine. È sempre stato così nella nostra famiglia, Franco si sente legato di più a Ezio perché lo ha cresciuto secondo il suo codice e io mi sento maggiormente legata a Carmine, anche se non so il motivo.

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16|04|22
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