46.Quello Che Non Uccide Libera.

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Pov's Martina.
Sono pronta a compiere quest'altro passo importantissimo nella mia vita. Sono un po' nervosa, lo ammetto. Ma è perché ho trovato il coraggio di fare una cosa che mai avrei pensato di fare. Adesso sono in macchina, con uno dei suoi autisti che Peppe mi ha mandato per raggiungerlo a Casal di Principe da suo nonno dove ora si nasconde con il fratello. Improvvisamente mi passa per la testa il primo incontro che ho avuto con Peppe.

Avevamo entrambi quattordici anni, ci trovavamo al parco per incontrare amici separatamente. Io aspettavo Futura ovviamente, ma era in ritardo. Quindi quel ragazzo seduto sulla panchina di fronte si avvicinò a me, presentandosi già come un perfetto presuntuoso.

"Ma secondo te è giusto che ti fanno aspettare tutto questo tempo? Tu si' accussi bella!" mi disse.

Risi per rompere il ghiaccio. A quei tempi ero una bambina e mi aveva già conquistata solo dicendo quella battuta.

"Sto aspettando la mia migliore amica." risposi.

"Casomai è lei che deve aspettare te."

"Come ti chiami?" gli chiesi.

"Io mi chiamo Giuseppe, ma alle belle ragazze mi faccio chiamare Peppe."

"Quindi ti posso chiamare Peppe." gli sorrisi.

"E io come ti posso chiamare?"

"Martina."

"Bene Martì, io mo vado che è arrivato il mio amico. Ma la prossima volta che ci vediamo le devo dire a 'chella amica tua, che non ti deve far aspettare sola. Altrimenti dei cattivi ragazzi potrebbero avvicinarsi a te e parlarti."

"Quindi sarebbero cattivi ragazzi soltanto rivolgendomi la parola?" risi.

"Eh certo. Tu ormai sei mia, io lo so che ti ho già conquistato." mi fece l'occhiolino e andò via col suo amico.

Subito dopo vidi arrivare Futura e le raccontai immediatamente tutto.

"Scusa per il ritardo, sono passata a vedere mio padre ai colloqui."

"Lascia perdere!! Io invece ho conosciuto un ragazzo bellissimo. Penso di esserne già ossessionata. Spero di rivederlo, ma secondo me non succederà." le dissi.

Ci siamo rivisti e da lì non l'ho più lasciato. Non mi è mai importato chi era o da dove venisse, io so per certo di averlo amato con tutta me stessa. Gli ho sempre perdonato tutto il male che mi causava e quando gli altri mi dicevano di lasciarlo io non li stavo a sentire perché loro non vedevano Peppe, il mio Peppe, come lo vedevo io.

Poi sono finita all'IPM e ho conosciuto Nadia. Mi ha stravolto la vita e me l'ha capovolta completamente. Mi ha fatto dubitare di me stessa, ma adesso grazie a lei so chi sono e le sarò eternamente grata. Ho deciso che per il momento non voglio stare con nessuno, infatti l'ho lasciata. Non ho voluto dire niente a Futura, perché era presa di più dai suoi impicci con il padre. Ma appena ritorno a casa glielo dirò.

L'autista accosta davanti una villa gigantesca. L'ingresso occupa una fontana al centro e un piccolo laghetto di lato. Busso e ad aprirmi è proprio Peppe. Il mio cuore batte all'impazzata e ho le mani che tremano. Adesso che lo rivedo non provo assolutamente niente e questo mi da sollievo. Lui mi vede e mi prende a sé per baciarmi. Lo respingo subito, lui fa finta di niente e poi mi fa entrare dentro.

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