LYDIA

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Una settimana dopo.

<<Muoviti Cheryl siamo già in ritardo>>incalzai la mia amica ancora davanti allo specchio intenta a prepararsi.
Quel giorno, anzi in quel momento, dovevamo essere a casa mia, per festeggiare il carnevale.
La mamma aveva organizzato un semplice pranzo con tutte le sue delizie, tra cui la torta alle pere, era la prima volta che Cheryl la incontrava, sapevo che sarebbero andate d'accordo, mamma Melinda è una persona molto aperta ed è difficile non avere un'intesa con lei, e poi Luke, speravo non mi facesse fare brutte figure se no l'avrei ridotto ad un mucchio di polvere.
Alle festività siamo sempre stati noi tre, mamma aveva un solo fratello con cui non ha più rapporti, e poi beh, papà erano ormai anni che non passava le feste con noi, mi ci ero abituata, alla sua assenza.

<<Ho fatto, possiamo andare>>prese la borsa ed insieme uscimmo dalla camera dopo aver controllato di non aver dimenticato nulla.
<<Menomale, stavo diventando vecchia, prendi le chiavi>>le ricordai.
<<Come sto?>>
<<Stai benissimo Ryl, sta tranquilla>>la rassicurai.
Non appena arrivammo suonai il campanello. Avvertivo un filo di agitazione scorrermi nel corpo. Speravo che Cheryl si divertisse.
<<Ehi Lydia!>>la mamma mi abbracciò forte, il suo profumo al cocco mi era mancato da morire. Si voltò verso la mia amica.
<<Tu devi essere Cheryl, Lydia mi ha parlato molto di te, mi fa piacere conoscerti>>le rivolse un sorriso porgendole la mano <<Dai su entrate, è già tutto in tavola>>

Varcata la porta lo vidi <<Sorellina, pensavo fossi scomparsa dalla faccia della terra>>Luke mi circondò il collo con il braccio facendo leggermente pressione portandomi a perdere l'equilibrio, dopodiché mi posò un bacio fugace sulla fronte.
Tutto questo affetto?
<<Dai mi fai male, scollati!>>appena vide Ryl mi mollò all'istante come se avesse avuto una visione. E che visione.
<<Piacere Luke>>si passò la mano sulla maglia per poi tenderla verso di lei <<Piacere mio>>
La stava guardando, e non come si guarda l'amica di tua sorella, in un modo che conoscevo alla perfezione.

<<Smettila>>gli tirai una gomitata nello sterno in modo da zittirlo.
<<Sedetevi se no si raffredda! Spero sia tutto di tuo gradimento, Cheryl>>la mamma si tormentava troppo.

<<Senz'altro, hanno tutti un aspetto fantastico, grazie mille Melinda>>potei notare il suo leggero imbarazzo. Ci tenevo conoscesse la mia famiglia, o almeno, quello che ne restava di essa.

<<Allora, sorellina, hai conosciuto qualche ragazzo? Se è così dovresti presentarmelo, dovrei prima accettarmi che soddisfi determinati requisiti>>mi strozzai.
<<No, nessuno, sono impegnata con la scuola quindi mi risulta difficile al contrario tuo>>tossii ripetutamente cercando di sputare il pezzo di pane rimasto bloccato in gola.
<<Io sono liberissimo come l'aria, non sono più un ragazzino, le storielle non fanno per me>>concluse ponendo l'attenzione su Ryl. Ti prego, lei no.
<<Mhh, che bella cosa, questo vorrà dire che mi darai una cognata degna di esserlo>>feci un sorriso forzato.
<<Piuttosto, Lydia, oggi un gruppo di ragazzi ha distribuito questi volantini>>mia madre mi porse il foglietto in questione <<Si tratta di un party di carnevale, sarà al Palà Club a due isolati da qui, tu e Cheryl potreste andarci, mi sembra una cosa molto carina, ricordo che ai miei tempi queste feste in maschera erano le più belle e attese di tutto l'anno, ho ancora un paio di vestiti da prestarvi>>concluse frettolosa.
Rigirai il volantino tra le mani con espressione incerta.
<<Oddio è un'ottima idea, ci divertiremo un sacco>>ci avrei scommesso che Ryl avrebbe gioito a tale notizia.

Beh, lei era lo spirito delle feste, non ne saltava nemmeno una, ed io al contrario suo non ero molto convinta. Non pensavo che qui in California si festeggiasse ogni giorno.

until the last breath-fino all'ultimo respiro Where stories live. Discover now