LYDIA

895 20 0
                                    


Erano passate due settimane dall'incidente,
James si era ripreso in fretta e non potevo essere più grata di ciò. Stetti al suo fianco dal primo giorno che uscì dall'ospedale, non lo lasciai solo neanche un momento, mi faceva sentire un po' meno in colpa. Non ebbi più modo di confrontarmi nuovamente con Derek, non andavo in spiaggia apposta per non vederlo, avevo esagerato, me ne resi conto, anche se tardi.

Aaron mi stette accanto, mi appoggiò dandomi tutto il suo conforto, capiva i motivi della mia reazione ma non li sosteneva, Derek era il suo migliore amico, non avrebbe potuto fare altrimenti. Durante questi giorni riflettei molto, su tutto l'accaduto, su quello che fosse giusto fare e su cosa provassi io veramente.
La mia testa era incasinata come non lo era mai stata prima. Avevo bisogno di parlare con qualcuno, di sfogarmi, così chiamai Blake. Dal giorno in cui me ne andai inviai a Sharon solo un messaggio per dirle che fosse tutto okey e che mi sarei fatta sentire quando sarei stata meglio, e oggi era quel giorno.
Il telefono prese a squillare.

<<Ei mostriciattolo, ero preoccupato, non hai più chiamato, stai bene?>> sentire la sua voce mi fu fortemente d'aiuto.

<<Hai ragione, ho avuto troppe cose per la testa, mi dispiace>>appoggiai il telefono per terra dopo aver messo il viva voce ed essermi sdraiata in posizione fetale affianco ad esso portandomi le mani sotto la guancia sinistra.
<<Hai voglia di parlare?>>
Ne avevo un estremo bisogno.

Gli raccontai tutto, filo per segno, dal motivo dell'incidente fino alla litigata sul tetto. Non seppi neppure concludere una frase senza bloccarmi e sentirmi uno schifo. Nonostante ciò, lui stette lì ad ascoltarmi, dandomi tutto il tempo di cui necessitavo.

<<Voglio farti una domanda, forse non lo è propriamente, ma voglio cercare di capire>>
Lo feci continuare.
<<Se tu, quella sera ti fossi trovata nella stessa situazione di Derek>>fece una piccola pausa <<Avresti rischiato la tua vita per James?>>quella domanda mi spiazzò.

Non mi ero mai soffermata su questo, forse perché ritenevo la cosa scontata. Direzionai la testa verso il soffitto.
<<Se James rischiasse la sua vita, tu, saresti pronta a morire per lui?>>domandò Blake portando i dubbi a far capolino dentro di me.

L'avresti fatto, Lydia?
No.
Non lo avrei fatto.
Non avrei dato la mia vita per lui.
<<Blake, mi sento uno schifo, no-non...>>
<<Shh, è normale, ciò che tu provi per lui non è amore, Lydia, è solo tanto affetto, un affetto che è normale provare per i propri amici>>affermò.
<<Ma io e lui non siamo amici...>>cercavo di convincermi del contrario, perché sapevo, in fondo, che la verità avrebbe portato in me un senso di timore.
<<Si che lo siete, devi solo convincere te stessa>>
Blake aveva ragione, come sempre.

Era una pillola di saggezza in grado di farti ragionare, avrei dovuto ascoltarlo quella sera, quando mi disse che i miei occhi non brillavano. Chiusi la chiamata. Dovevo parlare con James.

Con Derek. Dovevo mettere ordine nella mia vita.
Mi recai a casa di James senza sapere minimamente cosa dirgli e come comportarmi. Per la prima volta non mi preparai nessun discorso, cercai solo di ascoltare il mio cuore. Una volta giunta alla sua porta suonai il campanello cecando di mettere in ordine le idee.

<<Lydia, che ci fai qui?>>aveva le stampelle, il dottore gli disse che avrebbe dovuto usarle per circa un mese per evitare di aggravare la gamba.
<<Ho bisogno di parlarti>>mi fece cenno di entrare.
<<È successo qualcosa di grave?>>
<<No, non credo sia grave>>contorsi le mani tra loro.
<<Siediti>> mi indicò il divano.
<<Preferisco stare in piedi, se non ti dispiace>> il mio cuore martellava all'idea della sua possibile reazione.
E se non la avesse presa bene? Mi sarei sentita una merda ad aggiungere anche questo dolore.
<<No, stai pure in piedi, però parla perché mi sto preoccupando>>si appoggiò al bancone della cucina adagiando le stampelle contro di esso.
<<Riguarda me e te, io, io non credo che ci possa essere un noi. Ho riflettuto tanto, ho cercato di capire i miei sentimenti, cosa provassi, ed ero fermamente convinta di provare qualcosa di vero per te, ed è così, sarà sempre così, ma non nel modo in cui vorresti, non nel modo in cui dovrebbe essere>> lo guardavo, lo guardavo dritto negli occhi quando pronunciai quelle esatte parole a perdifiato, rimasi senz'aria per poter continuare ulteriormente a infliggergli tale dolore. Fu come una coltellata al cuore, il suo sguardo che si spense e che smise di brillare ed io che improvvisamente mi sentii più leggera come se non mi fossi appena comportata da stronza.

until the last breath-fino all'ultimo respiro Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz