LYDIA

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Canzone capitolo- I wanna be yours, The Monkeys
(fatela partire dal risveglio di Lydia!)

Mi svegliai di soprassalto non appena sentii un rumore rimbombarmi nelle orecchie.
Vidi Derek con una tromba in mano.

"Ma che diavolo ti salta in mente?" nascosi la testa sotto al cuscino per alleviare quel rumore.
Cuscino che lui mi tolse subito dopo.

"Svegliati, dobbiamo lasciare l'hotel".

"Primo perché hai una tromba, e secondo non dovevamo restare qui fino alla fine del campeggio?" domandai esausta socchiudendo gli occhi. Avevo bisogno di dormire.

"L'ho trovata dentro l'armadio, quasi quasi me la porto a casa" prese l'oggetto riponendolo dentro la mia valigia, come se non fosse abbastanza piena.

"Per quanto riguarda la seconda domanda?"
Mancavano ancora tre giorni prima che il campeggio finisse e prima di allora non sarei potuta tornare a casa.

"Non voglio stare nello stesso hotel di quel Jake, James, torneremo a casa".

"Cosa? Mia madre mi ammazza se mi vede tornare".
Avrebbe fatto mille domande del tipo 'Perché non sei in campeggio? Chi ti ha riportata qui?'

"Per questo starai da me" rispose secco.
No.

"Tu sei fuori di testa" affermai alzandomi dal letto. Non avrei trascorso tre giorni a casa sua.
Preferivo la morte per mezzo di mia madre.

"Tranquilla, Aaron è con Cheryl in qualche posto sconosciuto, potrai stare nella sua camera" .
Questo non cambiava le cose.

"Non possiamo stare qui? James se ne sarà già andato" lo implorai congiungendo le mani in segno di preghiera.
Lui fece un leggero sospiro.

"Lydia, non riesco a stare nello stesso letto con te senza avere l' impulso di toccarti, quindi mettiti le scarpe che ce ne andiamo, la valigia è già pronta" concluse rapido senza concedermi il tempo di ribattere.

"Ma sono in pigiama"

"Non ti vedrà nessuno" fece un sorriso forzato intimandomi di seguirlo.

"Sei uno stronzo, avresti dovuto chiedere un mio parere" affermai legandomi i capelli in una coda.
Lui non rispose e si diresse vero la reception dove ad accoglierlo indovinate chi c'era? Ironia della sorte. La ragazza bionda.

"Il conto grazie" lo scrutava dall'alto verso il basso mentre con la lingua si inumidì le labbra.
L'istinto mi suggeriva di strapparle i capelli.
La guardai brutale, lei ci consegnò il conto che Derek si prestò a pagare.

"Dovrebbero licenziarla" commentai salendo in macchina e agganciando la cintura. Tornata a casa avrei lasciato una brutta recensione sul sito.

"Non essere gelosa, intanto quella che mi scopo sei tu" mi rivolse un sorriso divertito e io sbiancai.
L'essere così diretto mi turbava.

"È successo una volta. Non ricapiterà più".
Ci siamo lasciati prendere dalla situazione. È stato bello, molto, ma non sarebbe più accaduto.

"Se lo dici tu" premette sull'acceleratore facendo l'inversione di marcia.
Avrei dovuto avvisare Cheryl, da quando me ne andai dal campeggio non ebbi più modo di sentirla, così le scrissi un breve messaggio avvisandola del mio cambio di piani.
Intanto il telefono prese a squillare. Era Blake.
Corrugai la fronte.

"Ehi, ciao! È successo qualcosa?"

"Ciao mostriciattolo! Tutto a posto. Senti, tra poco più di un mese è il compleanno di Sharon e le farebbe molto piacere se tu riuscissi a venire qui, ti ho chiamata ora così almeno hai tempo per organizzarti".

until the last breath-fino all'ultimo respiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora