LYDIA

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Rimase affianco a me anche dopo essersi preso la mia essenza. Non se ne andò come il suo solito. Restò li.
Ancora una volta non ascoltai ciò che mi disse il cervello, mi abbandonai a lui nonostante i fraintendimenti, nonostante ciò che provassimo fosse su due piani diversi.

Avrei sofferto, sì, ma questo non mi avrebbe impedito di stargli affianco e di amarlo.
Mi sarei goduta ogni singolo momento con lui, ed ogni singolo istante che la vita potesse regalarmi.

Non sapevo cosa il destino avesse in serbo per noi ma l'avrei scoperto prima o poi, e qualsiasi cosa fosse accaduta, lui sarebbe stato sempre parte di me.

Mi posò un fioco bacio sulla fronte. Morbido e caldo.
Un gesto dolce da parte sua.

"Secondo te può una creatura fragile, sopravvivere in un mondo che non fa per lei, senza l'aiuto di nessuno?" alla sua domanda mi voltai verso il suo viso per capire il motivo di tali parole, poi mi apprestai a rispondere sinceramente.

"Anche se quella creatura è forte quanto fragile senza l'aiuto di nessuno sarà difficile sopravvivere in un mondo che non è il suo".

Chiunque di noi ha bisogno di una colonna portante che lo sorregga nei momenti di sconforto e che lo aiuti ad affrontare una realtà che non sempre rispecchia ciò che noi desideriamo.

"Perché sei venuto al prom?" la curiosità prese il sopravvento, temevo che ci fosse andato con Chloe e in quel caso avrebbe fatto ancora più male.

"Per te" spostò lo sguardo verso il soffitto. Corrugai la fronte.

"Per me?" sembrava surreale la cosa. Non ci eravamo lasciati bene, perché mai sarebbe venuto lì per me?

Emanò un sospiro prima di parlare.

"Volevo che ballassi con me. Sapevo quanto ci tenessi a quel ballo e sperai che non ci andassi con nessun altro che non fossi io" ammutolii.

Sorrisi senza accorgermene.

"Poi è successo che hai messo al tappeto Chloe e il mio piano è andato in fumo" continuò grattandosi la nuca.

Pensandoci bene, esagerai a tirarle un pugno. Avrei dovuto risolvere le cose parlandone con lei, da persona matura, ma la rabbia mi accecò, impedendomi di ragionare lucidamente.

"Non volevo che succedesse, non so cosa mi è preso" ero imbarazzata.

Assunse un ghigno divertito prima di agganciare i suoi occhi verdi ai miei.
"Qualcosa mi dice che eri tremendamente gelosa" sorrise.

"No, invece. Ero arrabbiata in quanto mi ha tradita alle spalle" proferii convinta di ciò che dissi, anche se dentro di me sapevo che avesse ragione lui.

"Quindi il fatto che mi abbia lasciato un bacio sul collo, non è un fastidio per te, giusto?" non cedette.

Socchiusi gli occhi cercando di mantenere la calma e non pensare alle mani di quell'arpia sul suo corpo.

"Oppure quando ha provato a baciarmi..."
Sbottai.

"Okey, okey, mi da fastidio. Non sopporto l'idea che qualcuna ti possa anche solo sfiorare. Sei contento ora che ho aumentato il tuo ego?".

Cominciò a ridere di gusto ed io mi incantai alla vista di quel sorriso.

"Sei passata dall'odiarmi al sentimento opposto?" il suo tono sicuro e persuasivo mi mandava in paradiso.

"Tranquillo, non ti sopporto tutt'ora, ho solo imparato a cogliere la parte bella di te" amavo anche quella brutta.

Prese a farmi il solletico.
Mi dimenai come una pazza.

until the last breath-fino all'ultimo respiro Where stories live. Discover now