LYDIA

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1 mese dopo.

"Forse è il caso di andare se non vogliamo fare tardi" Stephan prese le chiavi della macchina dirigendosi verso il veicolo in questione.

Il college era finito da una settimana e quel giorno ci sarebbe stato il ballo di fine anno. Era stato un mese difficile sotto ogni punto di vista, sopratutto dopo quello che successe con Derek.

Non ci rivolgemmo più la parola nonostante fosse capitato di beccarci in spiaggia quando mi vedevo con Aaron. Era totalmente indifferente, non mi salutava e non si degnava nemmeno di guardarmi. Ed io per quanto mi impegnassi non ci riuscivo, ogni cosa mi riportava a lui, e l'idea che non ci parlassimo più, ancora mi faceva male.

Scrissi molto in quel periodo, sul mio quaderno. Diedi libero sfogo a me stessa e ai miei pensieri, vi scarabocchiai i frammenti del mio cuore con tratti rapidi e scuri, vi rappresentai la mia mente contorta con un tratto più sottile ed infine disegnai il mio stato d'animo attraverso...nemmeno io so cosa. Forse il vuoto.

Tentai di ricercare me stessa con l'aiuto di quei pochi amici che mi erano rimasti, ma la verità è che non valevo niente senza di lui, ero solo un corpo insignificante. La mia anima era collegata alla sua, e per quanto potesse provare a spezzare quel contatto, esso si rafforzava sempre di più fino a diventare indistruttibile.
Ero ancora innamorata. Forse più di prima.

"Ho dimenticato il telefono, torno subito" posai la borsa nel sedile anteriore per poi dirigermi verso l'entrata, era sul bancone della cucina, lo presi e richiusi la porta alle mie spalle.
Nel lampione avvistai qualcosa. Un biglietto.
Lo presi in mano.

'Lui è qui. Ti vede. Sa dove sei. Devi andartene immediatamente'

Lasciai cadere il pezzo di carta per terra. Avvertii dei brividi su tutto il corpo. La situazione cominciava a spaventarmi e non poco. Mi guardai intorno in cerca di qualcuno. Ero sicurissima che quel biglietto non ci fosse prima che entrassi.

"Ei che succede" Ryl mi raggiunse in due falcate. Guardò a terra e subito capì.
Ci fissammo senza proferire parola.

"Okey, andiamo per gradi. Non è successo nulla in questo mese ed ora si ripresenta nuovamente. O è un maniaco psicopatico o non c'è altra spiegazione" enunciò sottovoce.
Per quale motivo una persona avrebbe fatto ciò? E perché proprio a me? Cosa c'entravo io in tutto questo?

"Non dire niente a nessuno. Ora noi facciamo finta di nulla e andiamo al prom, avremo tempo per riparlarne, stasera dormi da te" feci un respiro profondo cercando di nascondere quel velo di preoccupazione.

Avrei scoperto di chi si trattasse. A costo di stare appostata fuori per giorni.
Durante il tragitto non feci altro che rileggere il bigliettino che tenevo tra le mani, Cheryl notandolo me lo tolse riponendolo nella borsa.

"Smettila di pensarci, godiamoci la serata" sarebbe stato impossibile ma non vi era altra scelta.

Sognavo di andare al prom da quando ero piccolina e quel desiderio si stava finalmente realizzando, con la sola differenza di non avere nessuno che mi accompagnasse. Avrei voluto lui al mio fianco.
Era un ballo aperto e di conseguenza chiunque poteva accedervi.

"Che ti succede Lydia? Ultimamente ti vedo assente, sai che con me puoi parlare" Stephan si sedette affianco a me sulle poltroncine situate all'interno del locale.
Mi fidavo di lui, ma dopo l'esperienza con Chloe preferivo tutelarmi.

"Ti ha fatto proprio male quel ragazzo lì, te lo si legge negli occhi"

Sorrisi debolmente.

"È incredibile come tutti se ne accorgano tranne lui" oppure ne era a conoscenza ma se ne fregava.

until the last breath-fino all'ultimo respiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora