LYDIA

1.2K 20 1
                                    


<<Non posso ancora credere che tu e James vi siate baciati>>replicò Ryl spazzolandosi i capelli. Era a dir poco euforica.

Era passata una settimana da quel giorno. Non stavamo insieme, non ero ancora pronta e in più non ero sicura di quello che provavo e tantomeno se io fossi la ragazza giusta per lui, mi riempiva di attenzioni e mi divertivo da matti ma c'era sempre un qualcosa che mancava. Quel sentimento logorante. Ecco cosa.

<<Nemmeno io, non so neanche cosa voglio, mi sembra che testa a cuore facciano a botte per cosa sia più giusto fare>>addentai il mio panino al prosciutto sedendomi successivamente sul bordo del letto. Pensai parecchio quella settimana, non vi era giorno in cui la mia mente non mi riportasse a quella sera, a quel bacio, a lui.

La mattina seguente mi scrisse chiedendomi scusa per esser scappato senza nemmeno riportarmi a casa, continuò a farlo per l'intera giornata e ad un certo punto smisi anche di rispondergli. Forse mi recava fin troppe attenzioni, mi sentivo quasi soffocata.

<<Hai solo paura, Lydia, se non sei sicura di ciò che provi vedi come va, non sei costretta a stare con lui se il tuo cuore ti comunica altro>>affermò lei intenta a mettersi il mascara.
<<È che non so se riuscirò a capirlo se lui continua a riempirmi di messaggi, a tratti mi viene la nausea per quanto è dolce>>le mie parole scatenarono una risata in lei.

<<Allora evitalo, fai la cattiva ragazza per una volta e pensa a ciò che vuoi tu senza mettere al primo posto gli altri, non andrai all'inferno per questo>>mi rivolse un sorriso sincero.

In effetti aveva ragione, per una volta dovevo pensare a cosa fosse meglio per me, capire cosa volessi io in primis.

<<Ci proverò, ora vado che ho lezione di surf>>la salutai con un bacio prima di raggiungere il tendone. Quando arrivai non vidi Aaron, ero sicura che mi avesse detto per quell'ora, ricontrollai l'orologio per accertarmi non avessi sbagliato. Al posto suo però, c'era lo sconosciuto di cui ancora non sapevo il nome. Quello del falò. Stava annodando delle corde poi più distante dal tendone.
<<Ehi scusa, sai per caso dov'è Aaron?>>il ragazzo alzò lo sguardo verso di me, mantenne il contatto per una manciata di secondi prima di rispondere alla mia domanda.
<<Lo sostituisco io oggi, posso aiutarti in qualche modo?>>mise da parte la corda mentre io mi avvicinai maggiormente.
<<Avrei dovuto avere lezione di surf, ma tornerò domani, grazie lo stesso>>abbozzai un sorriso prima di indietreggiare per andarmene. <<Aspetta, posso darti lezione io oggi, ormai sei qui non ti faccio tornare indietro>>
Mi voltai nella sua direzione.
<<Non voglio rovinare i tuoi impeg...>>
<<Tranquilla sono qui per questo, prendi la tavola che cominciamo>>me ne indicò una appoggiata a terra.

La osservai titubante, poi dopo averla afferrata raggiunsi il ragazzo. Avevo già fatto due lezioni con Aaron e in questa avrei dovuto aumentare il livello, a mio discapito mi divertivo molto, sicuramente non sarei riuscita a cavalcare chissà quali onde ma era un bel passatempo.

<<Come mai non c'è Aaron? Dovrebbe essere la sua fascia oraria>>domandai curiosa. Pensavo mi avrebbe avvisato della sua assenza.
<<Si è slogato il polso e dovrà stare fermo per due settimane, niente di grave per fortuna>>

Rimasi sorpresa. Aaron non mi accennò nulla dell'incidente, sperai solo stesse bene, l'avrei chiamato più tardi.

<<A proposito, come ti chiami?>>cercò di livellare la sabbia in modo che non ci fossero dossi presenti al di sotto della tavola.
<<Lydia, piacere>>gli strinsi la mano in attesa di sapere il suo.
<<Trevor>>svelato il misteriosissimo nome.
<<Sei qui da poco vero? Non ti avevo mai vista prima, tranne alla festa in spiaggia>>
<<Si, mi sono trasferita da Toronto da ormai un mese e mezzo>>affermai legandomi i capelli in una treccia leggera che mi prestai a portare davanti alla spalla.
<<Bel cambiamento, sicuramente una differenza abissale del clima, so che Toronto è una vera e propria cella frigorifera>>constatò lui. Aveva ragione.
<<Lo è eccome, qui a differenza fa caldo praticamente tutto l'anno>>un lato positivo era proprio quello. Il sole.
<<Non aspettarti di vedere la neve a Natale, al massimo un po' di pioggia$>mi legò una cintura intorno alla vita per poi stringerla poco dopo.
<<Questa ti servirà in caso dovessi cadere, in modo da non perdere la tavola>>mi sentivo un insaccato per quanto era stretta. <<Ora in piedi, all'inizio ti sembrerà di scivolare ma devi cercare la posizione giusta per mantenere la stabilità, okay?>>annuii con la testa prima di saltare sopra.

until the last breath-fino all'ultimo respiro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora