LYDIA

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Agosto

Erano passati due giorni dall'ultima volta che vidi Derek.

Quel pomeriggio tornai a casa con la confusione che mi aleggiava in testa, e quando raccontai tutto a Cheryl mi resi conto di quanto avesse dannatamente ragione.

Stavo annullando me stessa per un ragazzo che nemmeno mi voleva e tutto questo non faceva altro che distruggermi poco a poco.

Quella sera Aaron decise di organizzare una festa totalmente a caso. Festa a cui io non avevo la benché minima intenzione di andare, sapevo che ci sarebbe stato lui e non mi sentivo pronta a rivederlo.
Ma come ogni volta, da un anno a questa parte, Cheryl fu in grado di persuadermi.

"Se dovesse avvicinarsi in quale modo sarò pronta a tiragli un calcio lì dove non batte il sole, non preoccuparti" una risata fragorosa partì dalla mia bocca.

"Sei bellissima" appoggiò le mani sui miei fianchi mentre le nostre figure riflettevano allo specchio.

Un abito nero rivestiva il mio corpo. La scollatura pronunciata metteva in risalto il mio seno mentre lo spacco laterale mi slanciava in altezza. Un vestito decisamente osé per la mia persona.

Non era una vera e propria festa, più un modo per trascorrere un po' di tempo tutti insieme. Ci sarebbe stato anche Stephan e questo mi permise di stare più serena.

Non avevo idea di quante persone ci sarebbero state ma secondo le parole di Aaron solo un paio di amici d'infanzia.

"Un paio di amici? Pensavo si potessero contare sul palmo di una mano" Cheryl ed io rimanemmo imbambolate mentre i nostri occhi restarono incatenati a guardare lo straripare di gente che andava e veniva.
Se quello non fosse stato un locale all'aperto probabilmente metà delle persone non sarebbe riuscita ad entrare.

"Oh Lydia, che figurino!" Stephan mi prese la mano facendomi ruotare su me stessa mentre il suo sguardo passò a scrutarmi attentamente da testa a piedi.

"Decisamente spinto per una come te. Preparati perché stasera avrai un po' di pesci alle calcagna" gli colpii la spalla con uno schiaffo leggero quando capii il suo doppio senso. Era il solito.

Sarei rimasta in un angolino a sorseggiare del grazioso punch immaginando a come sarebbe stato bello se fossi rimasta casa a leggere un buon libro in compagnia di una vaschetta di gelato al pistacchio e cookies.

Niente balli quella sera, solo pure conversazioni amichevoli, i tacchi iniziarono a torturami i piedi, non sarei retta in pista.
Mi diressi al buffet dove mi ritrovai davanti una vasta scelta di stuzzichini assai invitanti, optai per una tartellette al salmone, che si rivelò essere molto buona.

"Dovresti essere a scatenarti, non qui ad ingozzarti di cibo" Aaron interruppe la mia degustazione, mandai giù il pezzo di focaccia aiutandomi con dell'acqua.

"Per stasera passo, non resterò molto, volevo solo conoscere i tuoi amici d'infanzia ma dubito di riuscirci dato il gran numero di quest'ultimi" sorrisi divertita indicando l'ammasso di gente con il bicchiere di vetro.

Fece spallucce.

"Che vuoi farci, per un playboy come me è normale avere così tanti seguaci" mi pizzicò una porzione di guancia con le dita.

"Con Stephan? Siete solo amici?" indicò con lo sguardo il ragazzo in questione che in quell'esatto momento stava ballando la Macarena con un serpente finto intorno al collo.

"È gay!" sussurrai al suo orecchio inducendolo ad aprire la bocca in senso di stupore.

"Beh, complimenti" sorseggiò del vino bianco "Io vado a salutare il resto delle persone, tu allontanati da qui prima di mangiarti tutto" risi alla sua battuta.

until the last breath-fino all'ultimo respiro Where stories live. Discover now